LA FARMACIA DI MADRE NATURA

Medicine dolci e omeopatia. Anche per gli amici a quattro zampe.

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Se nel corso dei nostri appuntamenti settimanali, abbiamo parlato di erbe per curare gli umani, nel rispondere alla richiesta di una nostra lettrice, che ringrazio, vorrei dirvi qualcosa a proposito delle medicine dolci per curare anche i nostri amati pelosetti.

L’uso di prodotti naturali, sia per la nostra salute che per quella degli animali, è in continua crescita. Le terapie complementari permettono di curare non solo il fisico, ma anche i corpi psichico, emozionale ed energetico. La medicina agisce spesso reprimendo il sintomo, senza comprendere che bisogna riequilibrare soprattutto il “terreno” degli organi. Tale concetto è fondamentale nella pratica olistica, poiché racchiude la sintesi della “costituzione” e della “diatesi”, termine quest’ultimo usato per indicare una predisposizione individuale. Siamo predisposti a determinati squilibri o a patologie. Non è detto che le contrarremo ovviamente, ma conoscere i nostri punti deboli può aiutarci e non poco.

Un terreno organico forte non lascerà spazio alla malattia, che verrà invece a determinarsi in un ambiente scompensato. Primo passo allora: rinforzare il terreno, la nostra costituzione. Ciò vale anche per gli animali, nonostante abbiano un sistema immunitario diverso dal nostro, molto più forte nella maggior parte dei casi.

Quando si sceglie un’integrazione per loro, si deve sempre fare attenzione a titolazione e standardizzazione, in caso di estratti secchi, le capsule contenenti erbe polverizzate per intenderci. Il titolo indica la concentrazione del principio attivo, la standardizzazione assicura che in ogni capsula ci sia la stessa quantità di principio attivo, rispettando gli standard prefissati dalla Farmacopea.

cms_6355/2.jpgLe cure naturali per animali non sono esenti da effetti collaterali, quindi è sempre bene affidarsi a mani veterinarie esperte. Per quanto riguarda l’omeopatia, essa agisce a livello energetico e non può essere utilizzata come un rimedio allopatico. Secondo il principio della similitudine, il rimedio omeopatico provocherebbe, in dosaggio ponderale ad un soggetto sano, gli stessi sintomi causati dalla malattia. Assumendo una dose “dinamizzata”, ossia diluita a livelli infinitesimale, un soggetto malato può invece guarire. Occorre però fare attenzione alla scelta del rimedio, individuando, in relazione al quadro sintomatico, il vero squilibrio, l’origine della patologia. Questo compito spetta all’omeopata, un medico o un veterinario, a seconda che segua noi o i nostri amici pelosi.
In relazione alla diluizione (5CH, 15CH, 30CH ad esempio), un rimedio esaspera o fa regredire un quadro. In caso di un ascesso, se intendessimo far maturare il pus affinché defluisca, sceglieremo una diluizione bassa di Mercurius solubilis o Hepar sulfur. Se volessimo invece far riassorbire l’edema opteremo per una diluizione elevata. Sempre dietro opportuno consiglio del medico o del farmacista.

cms_6355/3p.jpgIl principio attivo è presente a livello infinitesimale ed è assolutamente innocuo per il soggetto che lo riceve. Oltre una certa diluizione, non resta che la sua “memoria energetica vibratoria”, capace, come la fisica quantistica insegna, di condurre l’“informazione” di guarigione all’organismo col quale viene in contatto. Nel caso di specie lo fa attraverso l’acqua, che ha, come Masaru Emoto ha dimostrato, anch’essa una propria memoria. Per questo i rimedi vanno conservati lontano da fonti elettromagnetiche che potrebbero alterarli.La risonanza che viene a determinarsi quando l’omeopatico e il malato si incontrano può rivelarsi determinante.Generalmente, negli episodi patologici acuti, si consigliano dinamizzazioni centesimali basse, ravvicinate e ripetute (5ch,9ch,15ch), da assumersi fino al miglioramento dei sintomi.Secondo i criteri di Hanhemann, l’azione terapeutica varia in base alla dinamizzazione (diluizione) per cui un rimedio alla 5 CH stimola, alla 7 e 9 CH regola, alla 15 frena.Per i cani e i gatti, esistono soluzioni omeopatiche da somministrare per via sottocutanea. Gocce, granuli e compresse devono, in alternativa, essere diluite e sciolte in acqua minerale naturale, avendo cura di non toccarle con le mani e di usare il tappo dosatore.L’omeopatia è perfettamente compatibile e complementare con altre metodiche terapeutiche, alleggerendone spesso la tossicità. Il veterinario può quindi considerare una cura integrata anche in caso di patologie importanti.

cms_6355/4p.jpgUn rimedio che mai deve mancare nella nostra farmacia omeopatica casalinga è l’Arnica montana, una vera panacea a largo spettro, utile nei dolori articolari e muscolari, stati infiammatori, artriti, dolori dentali e gengivali, febbre, traumi sia fisici che psicologici, dolori post operatori, controllo delle emorragie e punture d’insetti.È una pianta erbacea perenne della famiglia delle Composite, che cresce spontaneamente nei boschi dei Pirenei, nei pascoli alpini e in generale in Europa centrale. Dai fiori si ottiene l’estratto titolato in rutina, col quale si preparano unguenti e pomate.L’Arnica, ingerita a dosaggio ponderale, può provocare disturbi al fegato gastriti, nausea, vomito, ipotensione arteriosa e palpitazioni. Nessun problema invece in forma omeopatica o omotossicologica: l’Arnica Compositum (l’omotossicologia usa composti in sinergia) è efficace nella modulazione dell’infiammazione, il processo fisiologico di difesa, nel quale si uccidono e metabolizzano scorie e tossine.

Renata Are

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