LA DIPLOMAZIA EUROPEA SCENDE IN CAMPO PER ALLEGGERIRE LA TENSIONE RUSSO-UCRAINA

Stati Uniti accusano Mosca di un eventuale piano propagandistico anti-Ucraina

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A muoversi in prima persona per provare e sbloccare le tensioni tra Russia ed Ucraina è il Presidente francese Emmanuel Macron. Il capo dell’Eliseo dopo svariati colloqui telefonici nelle scorse settimane, ha deciso di muoversi in prima persona. A certificare l’impegno di Macron è lo stesso presidente ucraino Zelensky, che ha detto di aver parlato con il suo omonimo francese e di una "accelerazione del processo di pace" per il conflitto in Ucraina, mentre l’Europa si affretta a disinnescare le tensioni con la Russia. "Prosegue il dialogo con Emmanuel Macron sulla lotta alle sfide alla sicurezza e sull’accelerazione del processo di pace all’interno del formato Normandia", ha twittato Zelensky dopo una telefonata, riferendosi ai colloqui che hanno coinvolto Russia, Ucraina, Francia e Germania. Oggi Macron volerà a Mosca, dove incontrerà direttamente Putin. Mentre martedì sarà a Kiev, per parlare faccia a faccia con Volodymyr Zelensky. Come sottolineato dall’Eliseo, i due incontri saranno si con il premier francese, bensì sotto stretto coordinamento con i partner europei.

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Altro leader ad essersi mosso in prima persona in questi giorni è stato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha già visto Zelensky a Kiev. In virtù di questo meeting, Erdogan ha puntato il dito contro l’occidente, reo secondo lui di non aver "fatto altro che peggiorare le cose”. In agenda il Presidente della Turchia spera di poter annotare un incontro anche con Putin nei prossimi giorni, e poter pianificare ed ospitare un incontro dei leader di Russia ed Ucraina prossimamente. Stando a quanto riportato dal governo turco, Erdogan avrebbe già ricevuto il via libera per un eventuale incontro a tre, Turchia-Ucraina-Russia, da Zelensky. Toni tutt’altro che pacificatori arrivano invece dagli Stati Uniti. Come dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, gli USA avrebbero preparato un pacchetto di sanzioni devastanti contro la Russia, nel caso di escalation in Ucraina. Oltre a queste potenziali misure, gli Stati Uniti accusano a spada tratta Mosca, non solo per la possibile invasione in ucraina, bensì anche ad un elaborata trappola mediatica russa, che dovrebbe falsamente accusare le forze di Kiev di un attacco con vittime civili, nelle regioni separatiste filo-russe del Donbass e in territorio russo. Mosca ha rigettato le accuse, definite ‘deliranti’ ed ha colpevolizzato il Paese a stelle e strisce di alimentare le tensioni nel Vecchio continente.

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Tornando alla questione della trappola mediatica, il Pentagono è quasi certo di questa operazione di propaganda per screditare l’Ucraina. Nello specifico, ci sarebbero video con ‘’cadaveri’’ e immagini di presunte vittime civili provocate dalle forze ucraine, armate dall’Occidente, da diffondere e creare una forte reazione emotiva, volta a giustificare un intervento di Mosca. In parallelo gli Stati Uniti hanno confermato lo schieramento di altri 3mila soldati tra Germania, Romania e Polonia. Nel mentre Vladimir Putin è a Pechino, per le Olimpiadi invernali, dove ha incontrato Xi Jinping. Il meeting ha portato alla firma di una dichiarazione congiunta di Cina e Russia per denunciare l’influenza americana definita "destabilizzatrice" in Europa e Asia. Nel documento, oltre all’opposizione di un eventuale espansione Nato in Europa, vi è la denuncia dell’influenza negativa statunitense nell’area indo pacifica. Oltre a ciò Cina e Russia hanno esternato la loro preoccupazione per la creazione nel 2020 di Aukus, ovvero l’alleanza militare tra USA, Gran Bretagna ed Australia.

Riccardo Seghizzi

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