LA CRISI DEL MATTONE CONTINUA…

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La perdurante crisi del mattone è una costante, ormai consolidata dell’economia traballante, tanto che nelle occasioni in cui ci si ritrova a parlar di questo argomento, le considerazioni nel merito sono caratterizzate da toni sempre più sommessi e di rassegnazione, ovvero di assuefazione, cosi come un medicinale, assunto per molto tempo, non fa più nessun effetto curativo e, necessita cambiare medicina e cura.

cms_1828/crollo_mercato_immobili.jpgEcco, è proprio cosi; la malattia da cui siamo affetti ha bisogno di una cura diversa e più efficace. Nel caso in oggetto, ritengo che quanto è stato fatto e legiferato sulla casa e di riflesso nel suo indotto, non è altro che una serie di provvedimenti sbagliati e controproducenti. Quindi, come vuol dirsi, al danno si è aggiunta la beffa e, ora che la situazione clinica (ovvero economica e sociale con le relative ripercussioni sul vasto indotto del settore) è molto grave, bisogna intervenire con cura intensiva e di rianimazione, senza indugiare più di tanto.

cms_1828/tasse_casa.jpgAllora, se negli ultimi anni, si è sempre più inasprita e appesantita l’imposizione fiscale sulla casa, con una serie variopinta di nuove tasse dalla nomenclatura folcloristica (TARI-TASI-IMU-IUC), creando danni e ripercussioni devastanti (come si evince dal sensibile calo di compravendite e dalla forte ricaduta su tutto l’indotto, con ingenti perdite di posti di lavoro, contestualmente alla crisi economica generale che ha messo in estrema difficoltà molte aziende, poi crollate), bisogna correre ai ripari con urgenza e tempestività attraverso una coraggiosa e sostanziale inversione di tendenza.

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Naturalmente, con altrettanto spirito realistico ed equilibrato, bisogna prendere atto che qualcosa di buono comunque è stato fatto; vale a dire che, se da un conto i vari governi che si sono succeduti, hanno inasprito sempre più il prelievo fiscale, in maniera spropositata e coercitiva, per destinare tale prelievo al risanamento dei conti pubblici, bisogna altrettanto dire che qualche piccolo provvedimento è stato adottato a favore del settore in oggetto, come la proroga del bonus fiscale sulle ristrutturazioni e l’ecobonus sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili. Inoltre, voglio menzionare ed evidenziare una innovativa modalità di compravendita degli immobili, studiata dagli operatori del settore (federazioni di categoria e consolidate agenzie di intermediazione), per facilitare e stimolare le compravendite in una fase di grossa difficoltà economica e, contestualmente al diniego da parte delle banche a concedere i mutui.

cms_1828/rent_buy.jpgQuesta formula si chiama “rent to buy”, tradotto in italiano “affittare per vendere”, che favorisce un’po’ la soluzione per diventare proprietari di un immobile per l’acquirente e, per vendere più velocemente, da parte di un proprietario, in una fase di stallo. Di questa formula né parleremo specificamente, prossimamente e, nel contempo, rivolgo un accorato invito a vedere, comunque, le cose in ottica positiva, quando si tratta del mattone, perché anche in presenza di una imposizione fiscale alta e abnorme “il mattone rimane sempre mattone”, in quanto è l’unico bene che non sparisce.

Antonio Iasillo

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