L’INDICE DELLE IMPORTAZIONI IN EUROPA

È diminuito in media di un valore pari a 1,7 tra giugno 2020 e febbraio 2021

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Ranking dell’indice delle importazioni in Europa a febbraio 2021. L’Eurostat calcola l’indice delle importazioni su base mensile nei paesi europei. Il valore dell’indicatore è posto pari a 100 nel 2015. I dati, con riferimento a febbraio 2021, possono essere analizzati in forma di classifica. Al primo posto di tale classifica vi è la Croazia con un valore pari a 120,00 unità, seguita dalla Romania con un ammontare di 119,4 unità e dalla Polonia con un ammontare pari a 118,9 unità. A metà classifica vi sono la Germania con un ammontare pari a 107,1 unità, il Belgio con un ammontare pari a 106,2 a parimerito con la Lettonia con un valore pari a 106,2 unità. Chiudono la classifica la Francia con un valore pari a 94,1 unità, la Spagna con un ammontare di 91,8 unità e Malta con un valore di 73,3 unità.

Croazia. Il valore dell’indice delle importazioni in Croazia è diminuito nel periodo tra giugno 2020 e febbraio 2021 da un ammontare pari a 108,4 unità fino ad un valore pari a 107,5 unità ovvero una variazione pari a -0,90 unità pari ad un ammontare di -0,83%. Nel passaggio tra giugno 2020 e luglio 2020 il valore dell’indice delle importazioni su base mensile è cresciuto da un ammontare pari a 108,4 unità fino ad un valore di 112,0 unità ovvero pari ad una variazione di 3,60 unità pari ad un ammontare di 3,32%. Nel passaggio tra luglio 2020 e agosto 2020 il valore dell’indice delle importazioni in Croazia è diminuito da un ammontare pari a 112,00 unità fino ad un valore pari a 103,4 unità ovvero pari ad una variazione di -8,60 unità pari ad un ammontare di -7,68%. Nel passaggio tra agosto 2020 e settembre 2020 il valore dell’indice delle importazioni su base mensile è passato da un ammontare pari a 103,4 unità fino ad un valore pari a 122,7 unità ovvero pari ad un ammontare di 19,30 unità pari a 18,67%. Nel passaggio tra settembre 2020 e ottobre 2020 il valore dell’indice delle importazioni su base mensile in Croazia è diminuito da un ammontare pari a 122,7 unità fino ad un valore pari a 122,4 unità ovvero pari ad una variazione di -0,30 unità pari ad un valore di -0,24%. Nel passaggio tra ottobre 2020 e novembre 2020 il valore dell’indice delle importazioni mensile è cresciuto da un ammontare pari a 122,4 unità fino ad un valore pari a 125,5 unità ovvero pari ad una variazione di 3,10 unità pari ad un ammontare di 2,53%. Tra novembre 2020 e dicembre 2020 il valore dell’indice delle importazioni su base mensile è diminuito da un ammontare pari a 125,5 unità fino ad un valore pari a 119,3 unità ovvero pari ad una variazione di -6,20 unità pari ad un ammontare di 4,94%. Nel passaggio tra il dicembre 2020 e gennaio 2021 il valore dell’indice delle importazioni in Croazia è diminuito da un ammontare pari a 119,3 unità fino ad un valore pari a 112,6 unità ovvero pari ad una variazione di -6,70 unità pari ad un ammontare di 5,62%. Nel passaggio tra il gennaio 2021 ed il febbraio 2021 il valore dell’indice delle importazioni in Croazia è diminuito da un ammontare pari a 112,6 unità fino ad un valore pari a 107,5 unità ovvero pari ad una variazione di -5,10 unità ovvero pari ad una variazione di -4,53%.

Ranking delle nazioni nel periodo giugno 2020-febbraio 2021. Se si prende in considerazione il ranking delle nazioni per variazione dell’indice delle importazioni nel periodo tra giugno 2020 e febbraio 2021 allora risulta che al primo posto vi è Malta con un valore dell’indice pari a 38,2, seguita dalla Lettonia con un ammontare pari a 10,5 unità e dal Portogallo con un ammontare pari a 81, unità. A metà classifica vi sono la Croazia con un ammontare pari a -0,9 unità, la Slovenia con un ammontare pari a -2,00 unità e la Danimarca con un ammontare pari a -3 unità. Chiudono la classifica la Spagna con un ammontare pari a -8,2 unità, l’Irlanda con un ammontare pari a -22,1 unità e Cipro con un ammontare pari a -45,4 unità. Occorre considerare che tale indicatori è posto pari a 100 nel 2015. In media, considerando i vari paesi dell’Unione Europea, l’ammontare dell’indicatore delle importazioni è diminuito di un ammontare pari a circa -1,7 unità.

Conclusioni. In sintesi possiamo notare che il valore dell’indice delle importazioni risulta essere sostanzialmente altalenante nell’interno dell’Unione Europea con alcuni paesi - come Francia, Olanda, Germania e Olanda - che hanno visto crescere le proprie importazioni ed un insieme dei paesi - per esempio Italia, Spagna, Danimarca e Romania - che invece hanno visto ridurre le proprie importazioni. La riduzione del valore delle importazioni può essere dovuta ad un insieme di fattori e soprattutto dalla compressione del prodotto interno lordo. L’andamento del PIL è infatti una delle variabili positivamente connessa con il valore delle importazioni. Ovviamente, i paesi che hanno subito in misura più negativa le conseguenze economiche del Covid, ovvero i paesi che hanno visto ridurre il proprio prodotto interno lordo in modo significativo, hanno sperimentato anche una riduzione delle importazioni. Inoltre la riduzione delle importazioni può essere anche dovuta alla particolare condizione della supply chain internazionale che sono state sostanzialmente ridotte a causa della crisi da Covid-19. Infine la chiusura di molte attività commerciali ha comportato anche una compressione dei consumi da parte della popolazione tale da ridurre anche il consumo di prodotti di importazione. È probabile che il mix di crescita economica ed inflazione del post-Covid, possa indurre, a breve, una crescita del valore dell’indice delle importazioni nei paesi dell’Unione Europea.

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Angelo Leogrande

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