Istat, in Italia oltre 5 milioni di poveri

Pop Bari, aumento di capitale da 1,4 mld - Ex Ilva, riesame si riserva su altoforno 2 - Rc auto familiare slitta al 16 febbraio - Stop canoni stabilimenti balneari fino al 30 giugno - Concessioni autostrade

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Istat, in Italia oltre 5 milioni di poveri

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Nel 2018, in Italia le famiglie in condizione di povertà assoluta sono un milione 822 mila (7,0 per cento), per un totale di oltre 5 milioni di individui poveri. E’ quanto si legge nell’Annuario Statistico Italiano 2019, relativo allo scorso anno, messo a disposizione dall’Istat sul proprio portale.

Le famiglie che, rispetto al 2017, vedono peggiorare la loro situazione sono quelle dove è presente un solo genitore, (dal 9,1 per cento all’11,4 del 2018), soprattutto se con minori (dall’11,8 per cento al 16,8 del 2018). L’incidenza della povertà assoluta rimane elevata fra i minori (12,6 per cento pari a un milione 260 mila minori) e raggiunge il minimo fra gli ultrasessantaquattrenni (4,6 per cento), continua l’Istat.

Pop Bari, aumento di capitale da 1,4 mld

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L’intervento per la Banca Popolare di Bari prevede un aumento di capitale di 1,4 miliardi di euro da realizzare nei prossimi mesi. Nell’ambito di questo progetto di rafforzamento patrimoniale il Consiglio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi "ha deliberato di assumere l’impegno a concorrere alla complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale per l’importo massimo di 700 milioni di euro". E’ quanto si legge in una nota del Fitd.

Il Consiglio del Fitd, nella riunione di oggi, su proposta del Comitato di gestione, tenuto conto della richiesta avanzata dai Commissari straordinari il 27 dicembre, "ha approvato all’unanimità un intervento a favore della Banca Popolare di Bari per l’importo di 310 mln di euro". L’intervento, che verrà effettuato attraverso un versamento in conto futuro aumento di capitale della banca, "costituisce una misura di carattere anticipatorio, nel quadro di un ampio progetto di rafforzamento patrimoniale di 1,4 mld di euro, da realizzare nei prossimi mesi".

Ex Ilva, riesame si riserva su altoforno 2

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E’ durata un’ora e mezza l’udienza del tribunale del Riesame di Taranto, che ha esaminato l’appello presentato dai legali di Ilva in amministrazione straordinaria contro la decisione del giudice monocratico, Francesco Maccagnano, di respingere la richiesta di proroga per un anno della facoltà d’uso dell’altoforno 2 dello stabilimento siderurgico del capoluogo jonico. I legali di Ilva in amministrazione straordinaria, gli avvocati Angelo Loreto e Filippo Dinacci, hanno esposto le ragioni del ricorso.

La Procura della Repubblica di Taranto ha richiamato il parere positivo al ricorso, seppure con alcune indicazioni, già espresso davanti al giudice monocratico. Il collegio del Riesame, presieduto dal presidente della prima sezione Giuseppe Licci, si è riservato la decisione. Per la sentenza non ci sono termini di scadenza perentori. Potrebbe arrivare in qualsiasi momento. E’ presumibile che giunga non prima della fine della settimana in corso. Le procedure di spegnimento dell’altoforno sono formalmente iniziate, anche se le operazioni cruciali, secondo il cronoprogramma stabilito dal custode giudiziario Barbara Valenzano, dovrebbero prendere il via a partire dal 7 gennaio. Si è quindi in tempo per evitare lo stop. L’impianto venne sequestrato in seguito alla morte dell’operaio Alessandro Morricella avvenuta nel giugno del 2015 dopo che lo stesso venne investito da una colata di ghisa incandescente.

La proroga serve ad adeguare l’altoforno 2, fondamentale per il funzionamento dell’area a caldo e dell’intera fabbrica, a nuove tecnologie così come era stato prescritto in passato dallo stesso Tribunale del Riesame di Taranto. Il sequestro preventivo effettuato nel 2015 a seguito della morte dell’operaio venne sospeso dopo l’entrata in vigore di un decreto legge del governo, a condizione che venissero rispettate alcune prescrizioni per l’adeguamento dell’impianto. Ne sono state rispettate solo due su sette. La Procura, nel suo parere, ha indicato alcuni accorgimenti da seguire medio tempore e con scadenza anticipata rispetto ai tempi prospettati dalla struttura commissariale (un anno).

Slitta al 16 febbraio la l’rc auto familiare

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La misura, contenuta nella legge di bilancio 2020, dovrebbe scattare dall’inizio del prossimo anno ma, secondo quanto si legge nell’ultima versione del decreto legge milleproroghe (accompagnata dalle relazioni tecnica e illustrativa), l’entrata in vigore sarà rinviata. Alla base della decisione, si legge nella relazione illustrativa che l’Adnkronos ha visionato, c’è la presa d’atto che ’’il processo di vendita delle polizze assicurative, nei suoi vari canali (presso gli intermediari o agenti e su Internet delle compagnie online) avviene in modalità totalmente informatizzata, sulla base di sistemi software estremamente complessi e soggetti a tempi di riprogettazione, sviluppo, crash test e certificazione finale’’ e di conseguenza ’’si rende necessario prevedere un tempo minimo di adeguamento tecnologico dei sistemi di tariffazione ed emissione polizze’’.

Stop canoni stabilimenti balneari fino al 30 giugno

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Stop al pagamento dei canoni delle concessioni balneari fino al 30 giugno 2020. La sospensione del versamento da parte dei gestori degli stabilimenti balneari è contenuta nell’ultima versione del decreto legge milleproroghe (accompagnata dalle relazioni tecnica e illustrativa). Alla base della decisione, si legge nel testo che l’Adnkronos ha visionato, c’è la necessità di ’’sostenere il settore turistico-balneare e quello della nautica da diporto’’.

Concessioni autostrade

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La norma che prevede la possibilità di revocare le concessioni autostradali non avrà alcun onere a carico della finanza pubblica. La misura stabilisce che l’efficacia della revoca, decadenza o risoluzione della concessione ’’non è sottoposto alla condizione del pagamento da parte dell’amministrazione concedente’’ e ha valore retroattivo. In caso di chiusura anticipata del contratto l’Anas subentra alla gestione delle concessionarie.

Redazione

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