Il sapere dell’uomo sbarca sulla Luna

Previsto per il 2020 il lancio delle prime biblioteche lunari

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Con le biblioteche in continua estinzione sin da tempi remoti - basti pensare a quella di Alessandria, la più grande del mondo antico distrutta da un incendio - si cercano sempre valide alternative per preservare il sapere umano da possibili calamità future. Ebbene, proprio con questo intento si è pensato di creare una vera e propria biblioteca sulla Luna. Questa idea è nata dall’associazione Arch Mission Foundation, che si occupa di creare più biblioteche Archvolte a preservare e diffondere la conoscenza dell’umanità attraverso il tempo e lo spazio a beneficio delle generazioni future”. Quella della prima biblioteca lunare si presenta come un’idea piuttosto innovativa che permetterebbe a testi e documenti millenari, che hanno contribuito all’evoluzione del nostro pianeta, di esistere anche dopo un’eventuale catastrofe.

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Inizialmente si era pensato di favorire le grandi aziende per poter creare delle proprie sedi sulla Luna, ma poi il progetto ha preso una piega decisamente più ampia. La biblioteca lunare dovrebbe decollare dalla Terra nel 2020 con la Mission Arch, così come è stata definita la missione dal nome della fondazione che ha finanziato questo progetto. Il tutto avverrà grazie al lander Peregrine di Astrobotic, che può contenere circa 265 chilogrammi. Per ora il progetto coinvolgerà Wikipedia, che rappresenta la più grande biblioteca e banca dati del sapere mondiale. Dopo la Mission Arch includerà anche il progetto Rosetta.

Per quanto riguarda il materiale da utilizzare per il trasporto dei dati, si parla di schede di nichel incise al laser, in quanto esse sarebbero in grado di resistere alle radiazioni spaziali. Questi dischi possono essere letti con un apposito microscopio ottico; ciò consentirebbe alla biblioteca lunare di sopravvivere per moltissimo tempo e di preservare le conoscenza umana con grande accuratezza.

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L’obiettivo principale della Mission Arch non è solo quello di preservare la conoscenza umana sulla Luna, ma anche di creare tante biblioteche dell’uomo nello spazio, anche su altri pianeti, da rendere la trasmissione della cultura umana un processo immortale nel tempo. La coordinatrice del progetto, Spivack, ha evidenziato come questa sarà una missione a lungo termine per salvare l’umanità, sottolineando che le librerie nello spazio sono “un grande dono per gli archeologi del futuro da parte delle persone di oggi”. L’uomo vede sempre vicino il suo futuro nello spazio, e questi primi insediamenti del sapere umano sulla Luna e su altri pianeti potrebbero segnare una svolta epocale per l’umanità. D’altronde parliamo di un’industria spaziale sempre più innovativa. Infatti, aumentano gli investimenti per progetti e lanci nello spazio proprio nella speranza che l’uomo possa trovare, in futuro non troppo lontano, un altro pianeta dove insediarsi, data la sempre maggiore scarsità di risorse sulla Terra per una popolazione in costante crescita.

Francesco Ambrosio

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