Il progetto F.A.R.I in aiuto alle comunità straniere per l’emergenza Covid-19

Un servizio in 15 lingue affinché nessuno si senta solo

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L’emergenza Covid-19 ha avuto grandi ricadute anche nell’ambito della Mediazione Linguistica e Culturale, rendendo necessaria l’erogazione di servizi ad hoc per risolvere problemi mai emersi prima. E’ il caso della mediazione linguistica telefonica, già attiva da tempo, che adesso si rinnova per far fronte alla pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo. Nasce così F.A.R.I., un servizio di mediazione linguistico-culturale offerto gratuitamente a richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità e a tutta la popolazione straniera. Il progetto è messo in atto con le ASL di Taranto, Brindisi e Lecce, in partenariato con l’associazione Camera a Sud, che coordina le attività di mediazione e formazione. La Mediazione è già attiva presso l’Azienda Sanitaria di Brindisi, per facilitare l’accesso ai servizi socio-sanitari di migranti, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Il servizio telefonico si inserisce nell’ambito delle attività del progetto F.A.R.I., finanziato a valere sul Fondo PON Legalità 2014-2020, il cui soggetto capofila è l’ASL di Taranto.

L’Associazione Sociale “Camera al Sud”, con sede a Lecce, dal 2013 opera da anni sul territorio pugliese e si occupa della tutela e della promozione dei diritti umani e dei rapporti interculturali, diffondendo gli ideali di pace, uguaglianza, giustizia sociale, sorellanza/fratellanza e amore per la natura.

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A parlarne con noi è Brunilda Tahirllari, mediatrice Linguistica e Culturale, di origine albanese, che collabora in questo nuovo progetto. “Siamo 15 mediatori lingusitci e culturali, in questo momento stiamo lavorando da casa in modalità di lavoro agile, smart working, per poter continuare a ofrire il servizio di mediazione. Un servizio telefonico indispensabile per dare inormazioni a tutti migranti e le comunità straniere loro appartenenti presenti sul teritorio.

Principalmente, si tratta di infomazioni volte ad assumere delle misure di sicurezza adeguate da evitare il contagio di coronavirus. Il centro dei mediatori lingustici e culturali diventa un tramite tra i servizi sanitari e i migranti che hanno bisogno di sapere quali diritti spettano loro in materia di salute. Il servizio copre 16 lingue, e nelle pubblicità diffuse sono riportati gli annunci nelle cinque lingue più parlate delle maggiori comunità residenti in Italia.

Abbiamo bisogno di raggiungere tutti i cittadini stranieri, quindi il servizio è diffuso a livello nazionale. Ciò perchè tutti debbano poter contare su una voce amica, senza sentirsi abbandonati a loro stessi in questo periodo, soprattutto chi ha difficoltà nel comprendere e parlare l’italiano. Abbiamo così risposto anche a persone che avevano difficoltà nel compilare, per esempio, la richiesta di indennità per il Covid-19 e i buoni spesa, allargandoci man mano che comprendiamo quali siano le esigenze”.

Il progetto F.A.R.I. prevede azioni mirate di tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, in condizione di vulnerabilità, attraverso specifiche azioni di assistenza, consulenza, informazione e formazione, al fine di rafforzare le competenze degli operatori del sistema sanitario regionale, che sono professionalmente coinvolti nella gestione sia dei fenomeni migratori emergenziali che di quelli in fase di stabilizzazione.

Prevede una serie di misure, come: l’attivazione di un servizio “sperimentale” di durata annuale di mediazione linguistico-culturale presso le tre ASL, attraverso l’inserimento di 15 mediatori; un percorso di formazione dedicato agli operatori del settore socio-sanitario; la creazione di un’app multilingue utile alla fruizione dei servizi aziendali.

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Gli obiettivi da raggiungere sono la facilitazione all’accesso dei migranti ai servizi territoriali ed ospedalieri, il sostegno dell’utenza nelle fasi di accoglienza ed orientamento, la presa in carico dell’utenza attraverso pratiche sociali innovative e semplificazione delle procedure per la fruizione di interventi di prevenzione, la cura e la tutela della salute.

L’organizzazione funzionale del progetto prevede la costituzione di una équipe multidisciplinare, lo sviluppo di interventi di integrazione professionale tra ASL e privato sociale, al fine di rispondere alle esigenze di ordine sanitario, psicologico, sociale, legale ed educativo dell’utenza straniera e, in parallelo, il supporto della stessa attraverso l’uso di tecnologie avanzate dell’informazione e della comunicazione.

Le prestazioni di mediazione saranno attive dal lunedì mercoledi e venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00, ed anche martedi e giovedì dalle 8.00 alle 18.00, presso le sedi in cui i mediatori sono allocati. In caso di particolari necessità o urgenze ed in base alle lingue occorrenti, gli operatori richiederanno l’erogazione del servizio presso altre sedi attraverso la modalità “chiamata programmata”.

Marsela Koci

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