Il concorso canoro che segnò la mia adolescenza
Pillole di vita

Ciascuna storia merita di essere raccontata con la voce di chi l’ha vissuta.
Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo lo scritto di un nostro lettore,Paolo Menichelli, che arricchisce questa nostra nuova rubrica " Pillole di Vita", di cui ciascun lettore potrà farsi protagonista raccontando l’aneddoto più significativo della propria vita.
Il concorso canoro che segnò la mia adolescenza
Paolo Menichelli
Sono Paolo Menichelli. Nepi, in provincia di Viterbo, è la mia città nativa, città ricchissima di storia, nata in epoche lontanissime. Dopo pochi mesi dalla mia nascita i miei decisero di tornare a vivere nella loro città natale, Civita Castellana, non molto distante da Nepi, ma molto più grande e molto più famosa. In epoca preromana, con il nome di Falerii Veteres, fu la capitale della popolazione dei Falisci.
Persino Johann Wolfgang von Goethe, (Italienische Reise) ne fa una bellissima descrizione, citando in modo particolare il monte Soratte.
Il Monte Soratte (Sant’Oreste) visto da Civita Castellana
Sono l’ultimo di quattro figli e, poiché mio fratello più grande faceva parte di un gruppo musicale, sono cresciuto con la “musica nelle orecchie”. Ero un ragazzino un po’ ribelle. All’età di 14 anni avevo dei bei capelli lunghi, mi piaceva la musica rock internazionale ed in particolare il cantante Vasco Rossi. Riuscii a “sfinire” mia madre con richieste incessanti finché non mi comprò gli stivaletti in camoscio firmati Vasco Rossi.
Erano gli anni ’80. In quegli anni mio fratello mi convinse a partecipare a un concorso canoro. Io non volevo perché ero impaurito: non avevo mai cantato e tantomeno in pubblico. Nonostante questo, accettai e, quando mi prese una forte ansia da palco, mio fratello cercò di tranquillizzarmi dicendo: “Ti ho scelto una canzone facile, si chiama ‘Che fico’ di Pippo Franco e poi, con il tuo giacchetto di pelle e le spillette che porti sempre hai già l’abbigliamento adatto per questa canzone!”.
Mi convinse e iniziai a fare le prove con il gruppo, ma l’ansia non passava. Arrivò la data del concorso dove c’erano soprattutto femminucce: eravamo solo 2 maschietti e non eravamo un gran che bravi e fu così che (non ricordo bene), ma forse arrivai ultimo o giù di lì.
Al concorso canoro
Non ricordo che cosa questa esperienza provocò in me, ma so di certo di non aver più cantato fino all’età adulta!
Spesso penso che avrei dovuto insistere anzi che avrei dovuto prendere lezioni di canto dal momento che cantare è sempre stata la mia più grande passione.
La mia vera carriera probabilmente finì quel giorno, ancor prima di iniziare.
Il canto è rimasto nel mio cuore: da adulto mi sono tolto tutti gli sfizi che avevo da adolescente, cioè vedere dal vivo tutti o il maggior numero possibile dei miei cantanti preferiti, come Vasco Rossi, Pink Floyd, Bruce Springsteen, U2, David Bowie. Sono un bravo cantante, ma canto soltanto per gli amici, alle feste di matrimonio, di compleanno, ed ogni volta che mi si presenta l’occasione
Alla festa di Compleanno del mio amico Antonello
Nel periodo della mia apparizione sul palco forse ho superato la delusione, ovviamente senza rendermene conto, giocando a bocce con mio padre (a volte abbiamo anche giocato in coppia) ed anche facendo parte della squadra di palla a volo, a scuola: abbiamo persino vinto i giochi della gioventù provinciali e siamo arrivati terzi alle regionali.
Poi ho iniziato a girare in autostop per i vari paesi vicini, dove ancora adesso ho degli amici. Ho fatto il militare a Verona e per un anno ho vissuto una città bellissima che mi è rimasta nel cuore per la sua bellezza e per la cordialità delle persone che ho conosciuto alle quali vorrei rivolgere da queste pagine un caloroso saluto.
Paolo Menichelli da Nettuno (Lazio)
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