Il caffè pedagogico

Meta-cognizione e apprendimento

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“Imparare ad imparare” è l’obiettivo primario dell‘insegnamento.

Un ampio dibattito e autorevoli studi sono stati rivolti a valutare le dinamiche dell’apprendimento, in special modo in ambito scolastico.

Fin dalla scuola primaria, è di fondamentale importanza considerare l’alunno non un contenitore vuoto da riempire con nozioni fredde e scollegate dalla realtà o un sacco vuoto da colmare in modo del tutto impersonale, omologandolo ai suoi pari senza tener conto dei suoi interessi e delle sue inclinazioni naturali, ma un attivo co-costruttore di conoscenza.

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Allo stesso modo è del tutto errato porre distanza tra il discente ed il docente, reputando quest’ultimo unico custode di un sapere statico e soprattutto incontrovertibile.

L’apprendimento è, secondo una definizione consolidata, un “processo di acquisizione di nuovi modelli di comportamento, o di modificazione di quelli precedenti, per un migliore adattamento dell’individuo all’ambiente”. Esso può essere meccanico (comportamentismo), mentale (cognitivismo) o percettivo (costruttivismo).

Queste tre metodiche sono state teorizzate da importanti studiosi dell’Ottocento e del Novecento, Pavlov, Skinner, Tolman, Piaget e Vygotskij, il cui pensiero sarà trattato prossimamente negli approfondimenti del Caffè Pedagogico.

Le Indicazioni Nazionali del 2007 per la scuola evidenziano l’importanza di sviluppare competenze: l’alunno, grazie ad un efficace insegnamento, deve essere in grado di applicare nella realtà quanto ha appreso nelle aule scolastiche; i docenti dovranno inoltre agire coralmente, mettendo a punto una programmazione inter- disciplinare, affinché le materie previste nell’offerta formativa abbiano dei collegamenti ed una logica comune.

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Di grande aiuto è la Meta-cognizione: il moderno dibattito sull’apprendimento si è infatti già da tempo spostato dai temi del cosa apprendere alla riflessione sul come si apprende. In questo contesto, il contributo apportato dagli studi sulla meta-cognizione è particolarmente significativo. Molti studi evidenziano infatti che il successo formativo, la crescita dell’autostima, i buoni risultati negli apprendimenti sono correlati ad una altrettanto buona competenza meta-cognitiva.

Grazie alla conoscenza che ciascuno ha dei propri processi cognitivi, è possibile un efficace e duraturo apprendimento i cui effetti sulla realtà saranno pratici e verificabili , archiviando definitivamente la vecchia didattica fatta di concetti teorici che, restando tali, costituiscono un inutile esercizio mnemonico - da non confondere con l’importanza di esercitare la memoria, pratica sempre valida ed utilissima - che l’alunno accetta malvolentieri e che non avrà alcuna applicazione nella realtà, che quotidianamente presenta problemi da risolvere con competenza.

Lucia D’Amore

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