Il G7 a Bari

Si spengono le luci si accende la speranza

G7_il_fondo_direttore.jpg

cms_6259/Attilio_miani.jpgSi sono spente le luci sul palcoscenico federiciano, tra le mura del Castello Normanno Svevo, dei lavori del G7 dell’Economia e delle Finanze. Bari, blindata per l’evento, ha accolto con curiosità ministri e governatori che, in più casi, si sono intrattenuti per dei fuori programma, come la passeggiata sul lungomare del segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, “nel blu dipinto di blu” intonato, cantato dalle mogli dei ministri davanti alla statua di Modugno a Polignano a Mare, o la corsa mattutina dei runners, tra cui ha sfilato anche il governatore della Banca d’Inghilterra Carney. Città delle opportunità, dove nessuno è straniero. La città di San Nicola, il Santo che unisce Oriente a Occidente, simbolo di pace, tolleranza e accoglienza. Bari ha accolto le delegazioni del G7, mostrando il volto autentico di una grande città del Sud che si proietta nel futuro, vestita dell’abito delle grandi ricorrenze, orgogliosa, come non mai, di ospitare i lavori dell’agenda politica internazionale, a cominciare dalla lotta alle disuguaglianze e alle povertà. Un impegno che deve vedere i Paesi più sviluppati della Terra perseguire una politica inclusiva, capace di sostenere la crescita e garantire condizioni di equità, di giustizia economica e sociale per tutti, attraverso un’equa distribuzione della ricchezza sul pianeta. Nella due giorni di Bari si è discusso molto, anche sulle interconnessioni tra digitale, cyber security (anche dopo l’attacco hacker nei giorni scorsi), lotta al terrorismo e ai crimini finanziari, ma anche in chiave di riduzione delle disuguaglianze dettate dal digital divide. E già con il rapporto dell’Ocse di marzo ci saranno primi elementi che potranno tradursi in misure di policy. Nel comunicato finale, c’è anche un mandato forte sulla cybersicurezza e un appello a istituzioni e privati per migliorare la condivisione delle informazioni e prevenire gli attacchi hacker. «Gli incidenti informatici rappresentano una crescente minaccia per le nostre economie» perciò, si legge, «sono necessarie risposte politiche appropriate».Il G7 si è concluso con un impegno dei Sette Grandi, messo nero su bianco nel comunicato finale, inteso a «valutare gli sviluppi legati alla digitalizzazione dell’economia» e in base alle conclusioni del lavoro dell’Ocse, «a sviluppare ’policy options’ appropriate per affrontare le sfide fiscali collegate». Prestando attenzione all’allarmante portata del fenomeno e agli impatti delle disparità economico-sociali - oggi 7 cittadini su 10 nel mondo vivono in un Paese in cui la disuguaglianza economica è sensibilmente aumentata negli ultimi 30 anni. Le discussioni fra i Paesi del G7 hanno prodotto un risultato, la Bari Policy Agenda on Growth and Inequalities, include dichiarazioni di principio condivisibili, ma è assente un piano d’azione concreto e misurabile.

Noi ci auguriamo che Bari non sia stata solo una tappa tecnica nel palcoscenico mondiale della economia e della finanza, ma possa essere “pietra d’angolo” di una più profonda umanità e competenza affinché gli ospiti intervenuti sappiano sempre mettere al centro di ogni pensiero “le genti”, in particolare quelle più disperate, quelle che non riescono più ad avere speranza, quelle che cercano un luogo dove far crescere i propri figli e le proprie famiglie.

Attilio miani

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