I propositi della Leopolda

Renzi punta sull’Italia che ha un’anima. Da ciò che si è fatto a ciò che si farà.

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Il presidente del consiglio Renzi, all’annuale convention tenutasi presso la Leopolda di Firenze (ex stazione della città divenuta ormai luogo stabile di incontro e di scambio politico cadenzato a partire dal 2010), prende di petto molteplici temi. Richiama l’attenzione sui danni e sulle conseguenze del terremoto, abbracciando metaforicamente, attraverso semplici parole, coloro che attualmente vivono in questa situazione problematica. Sostiene con enfasi che la Leopolda crede fermamente nell’Italia e perciò non può fermarsi alla semplice ricostruzione. E’ fondamentale non violare i sentimenti di chi ha subito per “ricostruire una diversa filosofia dell’Italia.” Poi affronta duramente l’argomento dell’edilizia scolastica, sottolineando la necessità di creare sicurezza per i propri figli. Al governo del paese ci sono persone che vogliono
e intendono progettare.

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Non è possibile soccombere sotto la cultura dell’austerity che impedisce il cambiamento e che nulla fa se non affossare il Paese. Ribadisce ancora una volta, che al di là delle risposte fornite da Bruxelles in merito, le spese dell’edilizia scolastica saranno considerate fuori dal patto di stabilità. Al riguardo non esistono scuse o giustificazioni da parte dell’Europa. Parla di fare politica, di sfide e di cambiamento culturale. È proprio il cambiamento il punto forte del discorso. Secondo il Presidente non è l’età il punto qualificante. Partendo dall’individuo, tutti possono fare qualcosa per il meglio! Vero elemento di novità della convention è il tema dell’”Anima sociale del nostro paese”. Attenzione rivolta dunque al “terzo settore”, dopo alcune conquiste. Renzi ha parlato di autismo, di omicidio stradale, di unioni civili, di spreco alimentare. Ancora del contributo per portare a pagamento in modo diverso gli insegnanti per chi soffre di disabilità nella scuola, della centralità della sanità (due miliardi di euro in più), dell’attenzione rivolta al carcere, del fondo per non autosufficienza e delle borse di studio per l’università”. Tutte sfide che consentono a un Paese di dimostrare la sua anima. Un’Italia che per decollare necessita di identità sociale. In fondo la politica è anche sfida. Per questo motivo è impossibile non trattare della tematica del referendum. Criticata aspramente da ogni lato, è diventato oggetto di “No” a priori.

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Il contrasto deriva soprattutto da stagnazioni politiche. Da un lato vi sono coloro che si oppongono, pensando di poter fare meglio, ma che comunque non muovono un dito per farlo, dall’altro chi addirittura annuncia una futura dittatura in arrivo. Insomma Renzi è determinato nei suoi obiettivi, non si ferma davanti alle critiche e si annuncia promotore di una nuova Italia.

Alessia Gerletti

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