I SANTI ARCANGELI

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Di tutte le ricorrenze del calendario cattolico, solamente due celebrano gli Angeli.

La prima, il 29 settembre, con gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La seconda, il 2 ottobre, con gli angeli custodi.

Vediamo un po’ più da vicino la storia dei Santi Arcangeli e il perché di questa festa.

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“I tre Arcangeli” di Francesco Botticini (1470).Da sinistra a destra: gli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele

Innanzitutto, chi sono gli angeli e qual’è la differenza tra loro e gli arcangeli?

Etimologicamente, il termine “angelo” significa “messaggero” (dal greco ánghelos), mentre “arcangelo” ècomposto dalleparole grecheàrchein, comandare e ánghelos, angelo. Letteralmente, quindi, l’arcangelo è il capo degli angeli o, come abbiamo visto, il “capo dei messaggeri”.

Gli angeli non sono presenti soltanto nella cultura cristiana ma anche in quella di molte altre tradizioni religiose. In ognuna appaiono come esseri spirituali al servizio di Dio e dell’uomo, e ciascuno di essi ha un compito particolare.

Nella cultura religiosa classica, il termine ánghelos è riferito al dio Hermes, considerato il messaggero degli Dei.

Platone, nel suo “Simposio”, li menziona quali dáimön, ministri di Dio vicini agli uomini per ben ispirarli.

Con il filosofo Filone di Alessandria, noto anche come Filone l’Ebreo, l’ánghelos greco diventa il collegamento, il legame tra il mondo sensibile degli uomini e quello trascendente di Dio.

La tradizione rabbinica, in particolare quella del periodo talmudico, riconosce agli angeli una duplice funzione.

Alcuni di essi sarebbero creati per un solo giorno a pura gloria di Dio, mentre altri, tra cui i nostri tre arcangeli, gli restano accanto per servirlo nell’eternità.

Gli si riconosce, inoltre, la capacità di volare per spostarsi in ogni luogo: da qui la tradizione di raffigurarli con le ali.

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“I tre Arcangeli” di Francesco Botticini. Dettaglio dell’Arcangelo Michele

“Chi è come Dio”: questo è il significato del nome dell’arcangelo MICHELE (Mi-ka-El - El è il nome di Dio). È l’Arcangelo per antonomasia e viene rappresentato come un guerriero, armato di spada e rivestito di una corazza. È il principe delle milizie celesti, alla testa delle quali combatte contro quanti vogliono usurpare il regno e la maestà di Dio. Soldato della luce, egli combatte - e vince - contro ogni forma di male, simbolicamente rappresentata da un serpente o da un drago.

Nell’Antico Testamento, Michele viene citato nel libro di Daniele (Dn 10 e 12). Ma lo troviamo già, senza che sia nominato, nel libro della Genesi: “Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita.” (Gn 3,24).

Nel Nuovo Testamento, lo troviamo nel libro dell’Apocalisse: “Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.” (Ap 12,9).

Michele è la spada di Dio, il condottiero, il giustiziere. Ma è anche colui che combatte con noi e per noi, affinché non soccombiamo sotto i colpi della vita. E, alle fine, sarà lui a presentarci al cospetto di Dio, quando lasceremo la tenda del nostro corpo.

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“I tre Arcangeli” di Francesco Botticini. Dettaglio dell’Arcangelo Gabriele

“Potenza di Dio”, è il significato del nome del più famoso dei tre arcangeli: GABRIELE.

Tutti lo conoscono come colui che annunciò alla Vergine Maria la nascita del figlio di Dio, Gesù Cristo.

Ma annunciò anche la nascita di San Giovanni Battista e, per i musulmani, fu il tramite attraverso cui Dio rivelò il Corano a Maometto.

Egli è l’inviato di Dio per eccellenza, il messaggero di grandi eventi. Nell’iconografia, è spesso raffigurato in ginocchio di fronte alla Madonna, brandendo un candido giglio tra le mani, simbolo della purezza e della verginità della Madre di Dio.

L’arcangelo Gabriele ha il compito di “parlare” interiormente alle anime, svelando agli esseri umani il volere di Dio e aiutandoli a compierne la volontà.

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“I tre Arcangeli” di Francesco Botticini. Dettaglio dell’Arcangelo Raffaele

È il meno conosciuto dei tre, ma non per questo il meno importante. Il suo nome significa: “Medicina di Dio”, ed è l’arcangelo della salute e dell’amore sponsale.

Di RAFFAELE si parla ampiamente nel libro di Tobia. La storia narra dell’ebreo Tobi che, deportato dagli Assiri, diventa cieco. Il figlio Tobia parte in viaggio e conosce Sara, con cui si sposerà. Al suo ritorno guarirà il padre con l’aiuto di Raffaele.

Una storia apparentemente banale ma che ci fa comprendere come Dio, attraverso i suoi angeli, ci è sempre accanto e si prende cura di noi.

L’arcangelo Raffaele è il medico delle nostre anime - a volte anche del corpo - e il consolatore dei nostri cuori. È l’angelo custode per eccellenza, poiché si prende cura del suo protetto in ogni piccolo dettaglio della vita.

Celebriamo, dunque, i santi Arcangeli, per esaltare la loro missione verso Dio e l’umanità. Ma anche per ricordarci che, qualunque cosa ci accada nella vita, non siamo mai soli.

Simona HeArt

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