ISTANTANEE D’AUTORE

Mireille Mathieu

ISTANTANEE__AUTORE_R8_Mireille_Mathieu.jpg

Josè Luis Moreno era famoso in Italia negli anni 80 perché animava il pupazzo Rockfeller.

Poi diventò produttore e conduttore di uno dei più grandi show della Televisione spagnola negli anni 90.

Mi invitò per discutere di alcuni ospiti che avrei dovuto portargli, pagandomi il viaggio per raggiungerlo a San Sebastian, località dei Paesi Baschi, dove erano i suoi studios.

Fu un ospite eccellente; mi invitò anche a cena nella sua suite.

Il tavolo era apparecchiato per 3 e chiacchierammo in attesa dell’altra persona che non sapevo chi fosse e non chiesi.

Rimasi stupefatto quando arrivò: era Mireille Mathieu.

cms_25170/2_1647057321.jpg

3 piccole annotazioni:

ha venduto 133 milioni di album e 55 milioni di singoli, cantando in 11 lingue;

ha rappresentato la Marianne, l’emblema nazionale francese;

io amo la canzone francese di cui lei, da decenni, è la rappresentante più conosciuta al mondo.

Non ricordo cosa balbettai salutandola ma ricordo che mi tremavano le mani quando cominciammo a mangiare. Infatti cercavo di usare le posate quando nessuno di loro mi guardava.

Pian piano mi calmai e riuscii anche a esibire il mio francese che non rispolveravo da parecchio, impegnando la mia memoria ai limiti del possibile.

Era quasi sempre lei a parlare e, in 4 ore di cena, credo che sia riuscita a raccontare materiale per riempire qualche anno di queste mie istantanee.

Qualsiasi argomento si trattasse, lei ricordava sempre qualche esperienza diretta.

Dall’incontro con Madre Teresa all’ospitalità del re del Marocco, dal suo concerto per la regina Elisabetta all’esperienza di un album registrato con Ennio Morricone: sembrava essere stata onnipresente.

cms_25170/1.jpg

La mia mente spaziava tra considerazioni alte e banali constatazioni.

La vedette dell’Olympia, dove per due volte non ero riuscito ad entrare per vederla, era accanto a me e mi raccontava le sue favole; la stessa donna riusciva a mangiare e a parlare contemporaneamente, come se cantasse mentre suonava uno strumento.

Mentre io, un pò per l’emozione e un pò per cercare di intervenire qui e là a proposito, ritenevo una conquista qualsiasi boccone riuscissi ad ingoiare.

cms_25170/3.jpg

Solo per alcuni istanti ho potuto gustare la sua umanità, quando ci disse che era nata in una famiglia con pochi mezzi e lei, prima di 14 figli, aveva dovuto accollarsi sin da bambina molte responsabilità senza mai lamentarsi, incluso l’appartamentino ghiacciato perché senza riscaldamento.

E quando ci rivelò che lei, mancina, era costretta dall’insegnante a scrivere con la destra: cosa che, sembra, l’abbia fatta soffrire molto fino a spingerla a lasciare la scuola a 12 anni, preferendo andare a lavorare in fabbrica.

Ma anche parlando di queste esperienze negative, non perdeva mai il suo carisma, non cadeva mai da quella dimensione elevata sulla quale sembrava si muovesse.

Probabilmente conosceva da tempo Moreno, che mi presentò come un agente italiano; mi accorsi che, seppur sconosciuto a lei, mi aveva accettato e non si esimeva dall’esprimere pareri taglienti e raccontare suoi fatti personali in mia presenza.

Per questo quando ci salutammo Le chiesi se la mattina dopo, prima che tornasse a Parigi, avrei potuto parlarle pochi minuti.

Mi diede appuntamento alle 10 e fu puntuale.

cms_25170/4.jpg

Ci sedemmo su un divano e le chiesi se potevo contattarla qualora avessi avuto proposte per lei in Italia, spiegandole di cosa mi occupavo.

Ero preparato a ricevere un educato “no, sono già impegnata con....” e mi sarebbe bastato rivederla, tanto per essere certo di non aver sognato la notte prima.

Invece fu contenta della mia richiesta e mi diede il suo numero di casa, avvisandomi che, se non l’avessi trovata, potevo lasciar detto a sua sorella Monique che lei mi richiamasse.

Con il suo smagliante sorriso e due bacetti sulle guance ci salutammo.

Non ci fu più occasione di rincontrarci ma aveva giurato che si sarebbe ricordata a vita di quella cena con delle aragoste di San Sebastian.

Chissà se insieme ai crostacei ricorda anche me...

(le foto sono di proprietà dell’autore)

Giacomo Carlucci

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram