IN RICORDO DEL POETA DOMENICO CARRARA

A Napoli, per il maggio dei monumenti, lo scorso 29 maggio si è tenuta nella magnifica cornice del Chiostro di San Domenico Maggiore, a cura della Casa Editrice Homo Scrivens, la commemorazione del poeta Domenico Carrara, nativo di Grottaminarda in provincia di Avellino, giovane campano trasferitosi a Bienno per lavoro, pur essendo laureato aveva accettato l’assunzione come collaboratore scolastico in un istituto comprensivo in provincia di Brescia, è morto in un modo definibile assurdo a soli 34 anni.
Un fatto di cronaca che ha tenuto milioni di telespettatori sulle spine:
Una domenica del mese di gennaio, Domenico decise di fare una passeggiata verso la montagna, pur non essendo attrezzato, da solo, almeno questo si è ipotizzato, da cui non fece ritorno a casa.
Ad allertare furono i familiari che non ricevevano risposte alle telefonate, il cellulare era a casa forse dimenticato da Domenico.
Dopo cinque giorni di ricerche fu ritrovato in un dirupo privo di vita, i genitori, il fratello e la fidanzata erano presenti, arrivati lì per seguire le ricerche.
Domenico Carrara, un poeta, uno scrittore emergente, un cultore della cultura, aveva pubblicato con Homo Scrivens una raccolta di versi intitolata C’è chi si lamenta della pioggia nel 2014, poi il suo romanzo Minemosine –
La sua amica Maura Messina lo ha ricordato nella commemorazione, con tenerezza e un velo di malinconia e ci ha parlato della telefonata che Domenico le fece per proporle un progetto editoriale messo poi in atto e purtroppo pubblicato, dopo la sua morte, dalla Casa Editrice Homo Scrivens Nel ripetersi delle cose, poesie di Domenico e illustrazioni di Maura Messina, e presenti nel volume anche il saggio Il cielo che sfioriamo di Domenico Cipriano, la prefazione di Ciro Tremolaterra, copertina del fratello Alessandro.
L’evento, alla presenza dei familiari e della fidanzata, degli amici e dei conoscenti, è stato condotto dal Direttore Editoriale di Homo Scrivens Aldo Putignano, sono intervenuti il Professore Ciro Tremolaterra e Maura Messina, gli attori dell’associazione Parole Alate hanno letto alcuni versi contenuti nel libro. Presenti anche il Sindaco di Grottaminarda e il Sindaco di Bienno venuto a Napoli esclusivamente per ricordare il poeta, ha descritto ai presenti la sua speranza nel volerlo ritrovare vivo, l’immediatezza dell’attivazione delle ricerche e la speranza delusa con immenso dolore di tutta la comunità del paese che avevano accolto e integrato Domenico immediatamente proprio per la sua capacità di farsi volere bene in quanto giovane perbene, educato e sensibile, letterato e poeta.
Così come il Sindaco di Bienno che ne ha parlato elogiando la sua persona , in ogni intervento è stato ricordato Domenico come un giovane molto colto, educato, sensibile, una persona che sapeva farsi volere bene, gentile e accogliente.
Facile è capire e conoscere Domenico Carrara basta leggere i suoi versi: se ne intuisce il suo animo profondo e delicato, la sua concezione della vita e del modo di viverla.
Io non conoscevo personalmente Domenico, anzi non ho avuto l’opportunità di scambiare una chiacchiera ma ho un vago ricordo di lui seduto tra di noi alla Bottega della scrittura.
Nel libro Nel ripetersi delle cose le poesie non hanno un titolo tranne qualcuna ma quel che trasmettono è talmente forte da non necessitare del titolo.
Per farvelo conoscere meglio di quanto ho scritto sopra parleranno i suoi versi che maggiormente mi hanno emozionata.
Haiku
In ogni abisso
si genera il sorgere
di prossime albe.
Poesie
Mangiamo il corpo
di chi ci ha salvati
-siamo poi stati
salvati sul serio?
mangiamo i ricordi,
mangiamo le stragi,
il cuore spezzato
di nomi randagi.
Possa l’illusione rinverdirsi sempre:
quella oltre un rigo mai scritto,
oltre un giorno in cui ci si guarda delusi,
oltre quello in cui si ferisce – ferendosi.
Oltre la pioggia d’immagini tremende
che comunque ci lasciano illesi,
oltre una bugia che ci ha tenuti in piedi
e alla prova dei giorni s’è spezzata.
possa l’illusine venire come fame,
voglia di dire qualcosa, di scavare,
diventare uomini, passare il testimone.
possa esplodere dentro l’urgenza di scoprire,
di reinventarsi e tentare una rotta.
possa tornare ogni volta,
nel nostro essere minuscoli,
il bisogno di non soccombere al tempo.
ognuno conosce
la propria pioggia:
quella nel petto,
ferita o conforto.
Da soli si scopre
quale sia lo squarcio,
da soli si raggiunge
il proprio vero porto.
Per conoscere Domenico Carrara la Casa Editrice Homo Scrivens nel mese di febbraio ha messo in formato e-book scaricabile gratis, e ancora oggi si può fare, C’è chi si lamenta della pioggia, oltre a poterlo fare attraverso il libro da cui ho tratto le poesie.
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