INFANZIA “RUBATA” PER 80MILA BAMBINI IN ITALIA

Previsti interventi di prevenzione negli istituti scolastici e in tutte le strutture educative

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In occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, il Senato ha accolto ieri l’allarmante dossier stilato da Telefono azzurro sul tema dell’infanzia violata: i dati parlano di ben 301 interventi messi in atto nel 2016, con un aumento del 3,4% rispetto al 2015. Numeri che costituiscono solo la punta dell’iceberg di un problema ben più ampio e diffuso: secondo le stime, infatti, i bambini vittime di abusi sarebbero circa 80mila ogni anno nel nostro Paese.

cms_6194/2_piccola.jpgLa maggior parte dei piccoli che hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto a Telefono azzurro è di nazionalità italiana, ma non mancano anche gli stranieri, 1 ogni 10. Il rapporto, intitolato “Abuso sessuale e pedofilia”, ha confermato ancora una volta la prevalenza di violenze domestiche, in cui è proprio un membro della famiglia ad assumere il ruolo di “orco”. Allo stesso tempo, tuttavia, sono in crescita i casi in cui il responsabile è un estraneo, diretta conseguenza dell’uso dei social da parte di un pubblico sempre più giovane: la rete offre vaste opportunità di adescamento, oltre a essere terreno fertile per lo sviluppo della pedopornografia. Le regioni più colpite, secondo il dossier, sarebbero: Lombardia, Veneto e Lazio; bisogna tuttavia considerare che solo una piccola percentuale delle violenze viene segnalata alle autorità competenti: gran parte delle violenze resta nascosta dietro l’apparenza di una vita normale, facilitata dalla negligenza o, addirittura, dal consenso dei genitori delle vittime. Dal canto loro, i bambini non hanno la forza di reagire alle attenzioni morbose degli adulti, scambiandole per un gioco e introiettando il senso di colpa del molestatore: tutto ciò rende drammaticamente meno probabile che gli abusi vengano denunciati, instaurando un circolo vizioso che distrugge silenziosamente la vita della vittima. Ciò succede specialmente nei quartieri più a rischio delle grandi città, dove il degrado e il basso livello socio-economico danno vita a delle vere e proprie associazioni a delinquere basate sullo sfruttamento dei minori: esempio emblematico è il caso di Fortuna Loffredo, che a soli 6 anni ha perso la vita precipitando dalla palazzina in cui abitava, in uno dei quartieri più malfamati di Caivano (Napoli). Grazie ai suoi coetanei è emersa quella verità che gli adulti avevano tentato di insabbiare: la piccola era vittima di ripetute violenze sessuali da parte del compagno della vicina di casa che, di fronte a un suo rifiuto, l’ha scaraventata giù dal balcone.

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Nella mattinata di ieri, il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, hanno preso parte a un incontro a favore della lotta alla pedofilia, tenutosi presso il Teatro Eliseo di Roma. E’ stato firmato un protocollo d’intesa, volto alla prevenzione del fenomeno, da portare avanti nelle scuole e in tutti gli istituti educativi che, ogni giorno, ospitano minori di ogni fascia d’età. L’obiettivo principale è la diffusione di una cultura in grado di scoraggiare fortemente gli abusi, grazie alla consapevolezza da parte delle potenziali vittime. “Dobbiamo dare agli adolescenti tutti gli strumenti per conoscere i propri diritti, agli insegnanti e ai genitori i mezzi per riconoscere i segnali di disagio. Ci sono docenti straordinari nelle nostre scuole, capaci di creare un clima che permette ai ragazzi di parlare dei loro problemi - ha affermato la Fedeli - E’ un lavoro congiunto, da portare avanti insieme. Serve una grande alleanza che abbia al centro il rispetto dei diritti dei bambini e dei ragazzi: anche i media sono chiamati a veicolare pratiche corrette e modelli positivi da emulare”. “Siamo felici della sensibilità comune rivolta verso temi come quello della pedofilia. Desideriamo divulgare i principi previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite, in particolar modo l’articolo 19, volto a garantire una vita libera da ogni forma di violenza. La prevenzione consiste nel diffondere in tutti i contesti che vedono la partecipazione di minori (scolastico, sportivo, turistico) un alto grado di sensibilizzazione, in grado di intercettare i primi segnali di abuso. E’ necessario far comprendere ai bambini l’importanza del dialogo, rompere il muro del silenzio e dell’omertà, non lasciare spazio alla vergogna e al senso di colpa che spesso investe prepotentemente le vittime” ha aggiunto la Albani.

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Il protocollo prevede interventi scolastici a favore di un uso consapevole e sicuro della rete, fonte di innumerevoli insidie soprattutto per gli adolescenti. Gli insegnanti saranno chiamati, inoltre, a istruire i ragazzi circa la Convenzione sui diritti del fanciullo, testo che illustra le norme a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. Alla manifestazione ha preso parte anche l’attore Luca Barbareschi – direttore del Teatro Eliseo e fondatore di una onlus per la tutela dei minori – che, avendo subito violenze sessuali all’età di 7 anni, ha potuto offrire un’accorata testimonianza.

“Alle ragazze e ai ragazzi dico: nessuno, in nessuna relazione, può mai sfiorarvi contro la vostra volontà” ha ribadito il Ministro al termine dell’incontro. E’ questo il messaggio fondamentale da veicolare ai più piccoli fin dalle loro prime interazioni con il resto della società, aiutandoli a proteggere l’innocenza e la spensieratezza dei loro primi anni di vita.

Federica Marocchino

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