IMPERFETTE GIOIE QUOTIDIANE
Improvviso in re minore

Pablo Picasso: Maternità (1905)
All’ombra del nostro pergolato,
godiamo ancora la malia dei suoni
e il garbo della luce.
A che pensi, caro?
Ai sospiri del tempo e all’effluvio
di notizie, doni e misteri intorno.
La Terra, con spasmi improvvisi,
può farsi destino senza indulgenze,
ma resta culla e ancella della Vita
meraviglia che sgorga e scorre
a prescindere da noi, con noi, oltre.
Scovano fughe di galassie nuove
sui clivi di miliardi di anni-luce,
ma è qui che fioriscono gli amori.
le tue begonie, le rose,
l’ordinaria Bellezza delle Cose,
Mi dà un’angosciosa gioia
la Scienza che avanza;
più sazia più affama il capire
ma la protesi che potenzia il Cuore
resta il partecipe soffrire.
Vero! In riva alle coscienze,
Aylan ha lasciato il segno.
Ieri, il mare ha sbarcato in Sicilia
una bambina di nove mesi appena.
Orfana. Sola.
Hanno chiesto a gara di adottarla.
E a Sion, venerdì Ula Zak,
ebrea, ha salvato da morte
un bebè palestinese col suo latte.
Bello!
Ci voleva, dopo anni di guerra
in Terrasanta, un“se(g)no di pace.”
Mi piace, caro, mi piace,
nella prepotenza del dolore del mondo,
l’anima materna che prorompe
come cometa la notte di Natale;
dribbla il mistero del Male,
grida: Presente!”
al sacro dell’Umanità.
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