IL “MADE IN ITALY”IN OFFERTA SPECIALE

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Ho sempre seguito il consiglio di comprare Italiano, mangiare Italiano e consumare, per quanto possibile, il nostro “made in italy”, possibilmente a km zero. Solo così, ribadivano in televisione alcuni economisti, ministri dell’agricoltura, dell’economia e sindacalisti potremmo aiutare l’Italia a venire fuori dalla crisi e incentivare l’occupazione.

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Stamattina sfogliando i giornali leggo che l’azienda italiana “SALOV” produttrice di un fantastico olio toscano con i marchi “Berio” e “Sagra” siano stati acquisiti dal colosso cinese Bright food. Curioso come un gatto, scopro che la stessa azienda fattura annualmente oltre 330 milioni di euro e che pertanto non potrebbe essere in crisi. Probabilmente, mi sono detto, trattasi di un business incredibilmente succulento.

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Andando avanti con la ricerca mi son trovato a scoprire che probabilmente il nostro marchio “made in italy” da diversi anni non esiste più. Non solo per quanto concerne l’agro alimentare ma anche per tanti altri altri settori. Ma andiamo per gradi.

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Una finanziaria Britannica, più precisamente la “C.V.C. Capital partners” ha acquisito la Carapelli, la Sasso e la Bertolli , tutte aziende produttrici di eccellenti oli d’oliva nazionali.

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Il tanto amato vino “Chianti gallo nero”, conosciuto e richiesto in tutto il mondo, da diverso tempo è di proprietà di un imprenditore cinese che opera nel campo della farmaceutica. L’ottimo “Amaro Averna” , siciliano, pare sia diventato di una azienda Turca : la Toksoz. Il tanto reclamizzato riso Scotti ha ceduto il 25% delle proprie azioni al colosso spagnolo Ebro food. La tedesca Wolkswagen ha assorbito la nostra mitica Lamborghini.Caro lettore, ti chiedo di continuare nella lettura perchè potresti scoprire cose che difficilmente verresti a sapere in quanto l’ informazione, pur di non affrontare i problemi veri che affliggono la nostra nazione, dedicano ore di trasmissioni per tentare di spiegarci, per mesi, se l’omicida della signora tal dei tali è il marito o l’amante. Una maniera come un’altra per distrarci. Come siamo messi male.

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Vorrei continuare a raccontarvi che il biscottificio Saiwa, il caffè Splendid, la Simmental e il salumificio Negroni, tutti marchi italiani, sono passati nelle mani dell’americana Kraft. Persino i gelati”Motta”, i surgelati “valle dell’orto” , il marchio Alemagna e le acque minerali S. Pellegrino, Recoaro, Pejo, Panna e Levissima oramai sono di proprietà della NESTLE’.

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Nel campo della moda, poi, Ferrè, Valentino, Sergio Tacchini e Combipel oramai sono giapponesi appartenenti alla “ITOCHU corporation”. Il riso Flora, le confetture S. Rosa e i gelati Algida sono passati nelle mani della multinazionale anglo olandese UNILEVEL. L’elettrodomestico Indesit è diventato della WIRPOOL e la S.a.f.i.l.o. (società azionaria fabbrica italiana lavorazioni occhiali) fondata nel 1878 che produceva occhiali per: Dior, Armani, Hugo Boss, e Yves Saint Laurent è diventata Olandese acquistata da “ HAL HOLDING “.

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Potrei aver commesso alcune imprecisioni in quanto non sono molto sicuro sul fatto che, in queste ore, qualche azienda di queste, possa essere passata dalle mani dell’una alle mani di altri. Non mi resta che affogare nell’alcool questa mia confusione mentale. Decido così di aprire il frigo e di sorseggiare una ottima birra nazionale, una PERONI ghiacciata, anzi una NASTRO AZZURRO che, a pensarci bene, pare sia diventata proprietà della SABMILLER di Johannesburg (sud africa)! Venghino...siori , venghino, approfittate pure delle offerte speciali pagabili anche a rate.

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