IL GIOVANE PRIMO MINISTRO SI DIMETTE E CON LUI IL GOVERNO

DIMISSIONI INACCETTABILI PER CHI CONOSCE LA SUA INTEGRITA’

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E’ proprio il caso di menzionare il titolo del libro di Thomas Hardy , ‘Via Dalla Pazza Folla’ ‘Far From The Madding Crowd” che nel suo metaforico significato , richiama le stesse folle inferocite che in questi giorno stanno ‘giustiziando’ a suon di insulti e accuse i politici corrotti della Romania. La piazza gremita chiede la testa dei corrotti e come in un film ambientato all’epoca della Inquisizione , istigate dall’Europa riformista, le folle chiedono giusta punizione e carcere duro.

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Deve aver tentato di sfuggire a questa ‘pazza folla’ il giovane premier romeno , non riuscendo a reggere le accuse ingiustificate sul rogo della discoteca dove sono morti 39 giovani e quelle per corruzioni su cui si indagava . Le folle sono come le belve feroci quando si caricano di quell’odio incontrollato che al di là di verità più o meno provate si nutrono anche di immaginarie quanto ipotetiche bugie attivando indiscriminatamente giudizi sommari che mai nascono dalla riflessione attenta e dall’analisi approfondita dei fatti e delle circostanze , ma dal ribollire di sentimenti estremi e istintivi di vendetta verso politici che avrebbero rubato e tradito il popolo romeno!.

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Non c’è potere o parola che possa frenare le folle quando una piccola scintilla crepitando da un gruppo all’altro si infiamma e diventa un incendio pronto a colpire tutti gli accusati di tradimento perché vengano moralmente decapitati su un palco virtuale da un boia altrettanto immaginario che le folle vorrebbero vedere apparire innanzi ai loro occhi affinchè dopo il compimento della condanna gli animi finalmente appagati , si acquietino e ricomincino a vivere sereni.

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Una introduzione necessaria questa, che vede la Romania al centro di un evento che tanto ricorda la folla inferocita contro Saddam inerme già con una cappio al collo pronto per essere impiccato tra grida gioiose di gente che in altri periodi ne avrebbe temuto il giudizio. Quando le folle insorgono anche i buoni sono costretti a soccombere vittime di quella furia che non sa discernere e che fa ‘di tutta l’erba un fascio ’. Si, perché nel caso delle riforme insistentemente chieste dall’Europa bisognerà vedere chi, in questa spietata revisione dei conti, sia veramente colpevole e chi non. Non potrebbe succedere infatti che il potere, costituito da un presidente che accentra pieni poteri , con il pretesto delle riforme e quindi della ‘piazza pulita’, non voglia anche servirsi di questa arma per scaricare avversari politici che pur encomiabili nel loro impegno ostacolano eventuali piani o mire di potere occultate al pubblico feroce?

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Non è possibile che grazie a quelle folle rabbiose sia più facile cercare un capro espiatorio da immolare agli errori di una politica corrotta ? E’ proprio quello che è successo in Romania. Un incendio in discoteca con 39 morti e 180 feriti diventa il pretesto per accusare d’ incuria il giovane politico più votato, responsabile delle mancate misure di sicurezza in ambienti pubblici come la discoteca. Indagini di corruzione su di lui , senza che però siano emerse prove evidenti di queste presunte corruzioni , spingono le folle , in 26mila nella piazza di Bucarest, a chiedere di lasciare l’incarico di primo ministro. Victor Ponta un giovane promettente, il Renzi della Romania, il più giovane primo ministro d’Europa e sicuramente il più leale e onesto come lo sono tutti i giovani con i loro ideali e sogni da realizzare , è costretto alle dimissioni di fronte ad una folla che con insistenza cercava ‘un nome’ a cui addossare le colpe della strage .

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Storia che si ripete quando la rivalità serpeggia nei sotterranei della politica e attende il momento giusto per riemergere; attende il pretesto fortuito per mandare a casa l’avversario politico. Il pretesto nel caso della Romania è stato l’incendio che ha portato la morte accidentale in discoteca cosi come anche in Italia, qualche anno fa, il pretesto per mandare via il ministro Bondi fu l’accusa di aver fatto crollare il tetto della famosa casa patrizia agli scavi di Pompei. Stessa identica storia che dimostra di quali e quante bugie , di quanti sotterfugi e pretesti la Politica si serve per colpire, all’occorrenza , questo o quel politico.

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Victor Ponta giovane senza macchia , come autorevoli personaggi della Romania che lo conoscono bene, possono dimostrare, non è un corrotto, né colpevole di essere la causa del disastro in discoteca , ma un bravo giovane la cui ascesa politica poteva danneggiare altra squadra rivale, e per questo, doveva essere fermato. Come Cristo abbandonato da Pilato che se ne lava le mani, il presidente Romeno Klaus Iohannis non muove un dito, abbandona il giovane Ponta, fino ad allora suo collaboratore e di fronte alla richiesta della folla tace e così facendo, lancia l’ inequivocabile segnale che per Ponta non c’è più posto in politica. In casi come questi , la democrazia è solo un ‘idea senza radici , perché quando il presidente rumeno, Klaus Iohannis si unisce alla folla lasciando il Primo Ministro dal viso pulito, in balia degli schiamazzi e le accuse della piazza , vuol dire che la pugnalata alle spalle è già sulla traiettoria giusta per colpirlo in pieno. Victor Ponta, psicologicamente prostrato dalle ingiuste accuse , non può che abbandonare il suo incarico e dare le dimissioni.

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L’Europa che elogia il buon lavoro delle riforme in Romania con una ‘caccia alle streghe’ indiscriminata, entri pure nel merito delle questioni politiche e di corruzione per scoprire fino a che punto i politici al potere abbiano usato lealtà e giustizia nella loro caccia alla corruzione, perché si può essere corrotti anche nel cuore e nell’animo prima che nelle azioni . E purtroppo, la corruzione morale, quella dell’anima non può essere punita in quanto il corpo del reato non è visibile e mancano le prove .

Elena Quidello

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