IL TEATRO DIANA DEL QUARTIERE VOMERO

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Napoli è una città in cui il Teatro è uno dei suoi capisaldi culturali.

Oltre al San Carlo teatro lirico, trovano lustro altri teatri ubicati in diversi quartieri cittadini.

cms_20198/2.jpgDagli anni trenta il prestigioso quartiere Vomero ha il suo storico teatro, il Diana.

Caratterizza il teatro, la sua gestione avvenuta fin dall’inizio dalla famiglia Del Gaudio, fondatore capostipite Giovanni che decise di aprirlo lì sulle colline napoletane dove, all’epoca, si espandeva un nuovo quartiere diventato, in seguito, uno dei salotti napoletani di spessore. All’inaugurazione il 16 marzo del 1933 fu presente anche il Principe di Piemonte Umberto di Savoia oltre alle altre autorità cittadine e i fratelli Del Gaudio.

Durante la seconda guerra mondiale fu bombardato per poi essere ricostruito immediatamente dopo, e nel ’73 fu protagonista di un vasto incendio, episodi che non ha arrestato la passione e la ricostruzione per nuovi e migliori aspetto e lustro del teatro.

Alla morte di Giovanni la gestione familiare del teatro continuò attraverso la figlia Mariolina che sposò Lucio Mirra.

Nel tempo odierno la gestione è passata nelle mani degli eredi Claudia, Guglielmo e Giampiero che ne hanno assunto la direzione.

Lucio Mirra ne ha scritto la storia nel suo libro “Che spettacolo! Tra teatro e cinema un viaggio lungo cinquant’anni”

Il teatro Dina è stato il primo Cinema-teatro in quanto si alternavano spettacoli teatrali a visione di film.

Lucio Mirra è diventato impresario ma anche produttore degli spettacoli messi in scena sul palco del Diana.

cms_20198/3.jpgSono passati sul palco i più grandi attori, per citarne alcuni Nino Taranto, Macario, Dapporto Viviani, i De Filippo, i Giuffrè, Mastroianni, Lina Sastri, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Salemme di cui alcuni spettacoli sono stati prodotti da Mirra.

Il Diana fu spettatore della rottura tra Eduardo e Peppino De Filippo per una discussione tra i due.

Al Diana si alternano spettacoli teatrali, concerti di musica classica, opere.

Ha Aperto le sue porte anche alla didattica con le sue palestre, una per gli attori per allievi dai 10 anni ai trenta in su, una per i musicisti, una vera scuola di musica, inoltre ha il coro di voci bianche e la palestra dell’autore per scrivere per il teatro.

La palestra dell’autore

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La palestra dell’autore è un laboratorio a cura di Maurizio De Giovanni scrittore e Francesco Velonà autore televisivo.

L’intento della palestra è la formazione degli autori in periodo storico in cui sono gli stessi attori o registi a scrivere i testi teatrali da mettere in scena.

Io ho frequentato la palestra dell’autore due anni fa, devo dire un’esperienza unica. Mi ha insegnato la differenza tra testo teatrale e sceneggiatura, la trasposizione in testo teatrale di un racconto, e la differenza tra un testo per il cinema e il teatro.

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Premesso che il testo ha una funzione fondamentale, per scrivere un copione bisogna tener presente alcuni fattori che dal di fuori non ci penseremmo lontanamente, quali la grandezza del palco, gli attori e gli effetti scenici di cui si può disporre, gli aspetti utili per concepire un testo che abbia la possibilità concreta e la giusta dose di appetibilità per essere prodotto e messo in scena.

Nel corso che ho frequentato ci siamo esercitati a modificare una scena di un testo scritto dal nostro maestro Velonà insieme a Casagrande, creare un copione da un video, e scrivere un testo partendo da un’idea. Inoltre abbiamo lavorato tutti autonomamente su di un racconto scritto da Maurizio De Giovanni e lo abbiamo trasformato in un testo teatrale. Dal lavoro di ognuno ne sono venuti fuori tanti testi diversi ed uno scelto da De Giovanni è stato messa in scena dagli attori della palestra degli attori capitanata da Giancarlo Cosentino.

Inoltre noi allievi assistevamo agli spettacoli in cartellone avendo poi l’opportunità in palestra di commentare il testo con gli attori protagonisti, io ho avuto la possibilità di farlo e commentare con Isa Danieli, Casagrande, De Sio, Lopez e Solenghi.

Io ho sempre amato il teatro, mi ha sempre affascinato e dopo aver frequentato la palestra devo dire che si è trasformato il mio modo di assistere agli spettacoli, mi ha reso consapevole del lavoro che c’è dietro la stesura di un copione, lo sguardo non va più solo sulla recitazione ma pongo attenzione alle battute, al testo, ai movimenti di scena, all’allestimento della scena.

Carla Abenante

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