IL RE E’ MORTO…VIVA IL RE!
La prima volta di Giorgia

Lo scorso cinque dicembre nella capitale del Regno Unito, alla Royal Albert Hall, sono stati assegnati i British Fashion Awards, gli oscar britannici che premiano chi si è distinto, durante l’anno, nel fashion system e che ha visto il made in Italy vincere il premio più ambito. Il premio più prestigioso, quello di Design of The Year, è andato al designer romano Pierpaolo Piccioli, nonché direttore creativo della maison Valentino. Il designer aveva vinto il prestigioso premio già nel 2018 e da allora la sua creatività ha toccato livelli di pura poesia con tentativi, sempre riusciti, di sperimentazione mai provocatoria o fine a se stessa. Tra la rosa dei canditati spiccavano nomi di rilievo come Miuccia Prada e Raf Simons ed altri meno come Demna Gvasalia, poi rimosso visto la bufera che si è abbattuta su di lui e sulla maison Balenciaga. Tra i vari premiati ci sono stati la top model, Bella Hadid che si è portata a casa il riconoscimento come Model of The Year, la maison Burberry che si portata a casa il riconoscimento come Fashion Award for Metaverse Design, il designer Alessandro Michele, ex direttore creativo della maison Gucci, che si è portato a casa il riconoscimento come Creativity Leaders of Change che ha condiviso con i designers Daniel Roseberry, Harris Reed, Ib Kamara, Raf Simons.
Pierpaolo Piccioli, con questo scatto pubblicato sul suo account Instagram, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile raggiungere questo riconoscimento dedicando loro queste parole: “questa vittoria appartiene a me tanto quanto appartiene a ogni singola persona che lavora nella maison Valentino, non solo perché tutti mi hanno supportato in ogni modo possibile, ma perché la loro passione e dedizione mi ispirano più di quanto possano mai immaginare". Il designer è al timone della maison dal 2008, ma ha cominciato a lavorare con il fondatore, Valentino Garavani già dal 1999, in questo anno, ormai prossimo a lasciarci, la maison Valentino ha aumentato del quaranta per cento le sue vendite. Sotto la direzione di Piccioli la maison è riuscita a catturare il favore della generazione Z, anche grazie a collaborazioni come quella con il cantante Blanco e con l’attrice Zendaya. Pierpaolo Piccioli, come il suo maestro, Valentino Garavani che aveva dato vita ad un proprio colore, il rosso Valentino, ha dato vita al PP pink Valentino in collaborazione con l’Istituto americano del colore Pantone. Pierpaolo Piccioli è sicuramente l’unico caso nel fashion system in cui l’allievo sia riuscito a superare il maestro, e che maestro: l’imperatore della moda Valentino Garavani. La sua carriera è stata una continua ascesa ed è la prova che si può conquistare la vetta e l’attenzione dei più giovani anche senza inutili provocazioni di stile e di comunicazione, ma solo con la moda e con quello che vuole comunicare alle persone che decideranno di indossare un capo Valentino. L’imperatore è “morto” stilisticamente, ma la maison continua a vivere attraverso il suo nuovo re.
Come ogni anno il giorno di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, al Teatro alla Scala ha inizio la stagione dell’opera che vede sfilare il gota della politica, dell’economia e dello spettacolo per assistere alla prima nel tempio dell’arte meneghina. Quest’anno gli occhi erano tutti puntati sulla prima volta alla Scala del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, fashionisticamente parlando, non ha deluso le aspettative. Il Presidente sceglie ancora una volta di vestire Giorgio Armani nel tessuto e colore più iconici della maison: il velluto liscio e il blu notte. Il long dress dalla linea scivolata con scollo incrociato (che cattura l’attenzione sulla parte superiore del corpo) impreziosito da micro cristalli è perfetto per la sua body shape triangolo. A completare l’outfit una lunga mantella in velluto, un paio di décolleté, una clutch tutto ton sur ton, pochi gioielli, capelli raccolti, make up sofisticato e non eccessivo. Giorgia Meloni tradisce solo nella postura corporea l’ansia della “prima volta”, ma d’altronde chi non lo sarebbe, mentre per l’outfit ha fatto “i compiti a casa” rispettando il dress code da prima della Scala che richiede: long dress, nuance non squillanti, make up non eccessivo, capelli raccolti, niente sandali che in altre serate di gala, come vi dico sempre, sono la scelta migliore rispetto alle décolleté. La scelta del blu, rispetto al nero, è stata una scelta azzeccata, visto la sua palette summer light, come azzeccata è stata la scelta della nuance di rosa, freddo e delicato, mescolato con il grigio scelto per il make up. Che abbia deciso in piena autonomia o con l’aiuto di una consulente d’immagine, l’outfit risulta femminile, istituzionale, glamour, attento al luogo in cui ci si trova. Voto 9
In Florida, sulla spiaggia di Miami nell’esclusivo Surf Club ha sfilato il savoir fare italiano, il sogno dell’haute couture, dell’alta sartoria e dell’alta gioielleria della maison Dolce&Gabbana terminati con un party esclusivo all’hotel Cardozo, per quattro giorni si è celebrato il lifestyle della maison italiana in terra americana. I due designers, Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno voluto fondere il sud dell’Italia meridionale con il sud degli Stati Uniti che ha dato vita ad outfit fatti di capi preziosi, unici, capi fatti su misura che lasciano il segno in chi guarda, sia per i colori, per i pattern, per le decorazioni. Le muse ispirazionali di questa collezione sono state Madonna, Isabella Rossellini, Monica Bellucci, Kim Kardashian, tutte donne forti ed indipendenti come tutte quelle donne che vestono Dolce&Gabbana. Il mood della collezione trae ispirazione dell’opulenza, dalla spensieratezza, dalla frenesia, dal gusto per la modernità dell’Art Déco, di cui Miami è il luogo con la più alta concentrazione di architettura Déco al mondo. Per i designers, in questi anni bui ed incerti, ritrovare il gusto di far festa, il gusto per l’estetica può essere l’antidoto per superare l’inquietudine per il futuro che ci circonda, anche perché, nella buona e nella cattiva sorte, si deve avere sempre l’amore per il vestire (il mantra perfetto per ogni fashion addicted). La collezione riporta in passerella lo stile femminile e audace che hanno reso la maison riconoscibile in tutto il mondo, una collezione fatta di tessuti made in Italy, di tagli impeccabili, di trasparenze, di pizzi, di velluti con una palette colori che non lascia spazio al compromesso: nero, rosso, oro.
I quattro giorni a Miami sono stati anche l’occasione per inaugurare al Miami District Design (il luogo più prestigioso per esporre e vendere l’arte e il design di lusso) uno store che ospiterà la loro nuova collezione per l’arredo della casa “Oro 24K”. Della linea fanno parte mobili in oro 24K che sono stati presentati, in esclusiva a Miami, una città che del lusso e dell’eccesso ha fatto il suo tratto distintivo.
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