IL PRIMO RINFORZO DEL BARI TARGATO SOGLIANO PARLA GRECO
La nostra intervista
Il primo innesto della nuova era Giancaspro si chiama Vaggelis Moras. Un difensore centrale greco di grande esperienza che ha militato in diverse squadre italiane di serie A e serie B, tra cui Bologna, Cesena e Verona. Ma ha giocato all’estero con diverse squadre: AEL Larissa (squadra del suo paese), AEK Atene, Proodeftiki e, nella Premier League, lo Swansea City. La storia di Vaggelis è caratterizzata da promozioni nella massima serie: Bologna, Proodeftiki e Verona, ma lui predica umiltà e lavoro. Ha saputo reagire con grande impegno ed amore ad uno degli eventi più dolorosi che la vita può riservare: la morte del fratello. Oggi, Vaggelis Moras ha deciso di ripartire e di sposare la causa biancorossa.
Allora Moras, perché Bari?
Perché Bari è una piazza importante che conosco bene avendoci giocato tante volte contro … e poi perchè è molto vicina alla mia cultura. Inoltre, le mie scelte di andare in B sono sempre state dettate dai progetti delle società. Non mi interessa se serie A o B, mi interessa il progetto, come quello che mi ha presentato il neo ds Sogliano.
A proposito, lei conosce molto bene il direttore?
Si, è una persona vera. Abbiamo vissuto diversi anni insieme a Verona e abbiamo anche litigato tante volte, ma tutti sanno quanto sono legato lui. Così, quando Sogliano mi ha chiamato e mi ha detto che era qui, a Bari, ho accettato subito … ma non è stato facile lasciare Verona dove ho vissuto i migliori anni della mia vita.
Che giocatore è Moras?
Sono un difensore centrale che, al massimo, può ricoprire il ruolo di terzino destro. Non penso di poter fare qualcos’altro, ma sono anche una persona che ha grande rispetto per la maglia che indossa.
E’ già amore?
E’ presto ora per poter dire di amare una maglia e non so se ciò potrà accadere in uno o due anni. In ogni caso, assicuro il massimo rispetto per la maglia , la società, i tifosi e l’ambiente perché questa piazza merita qualcosa in più.
Si sente carico?
Assolutamente si. Senza stimoli non sarei venuto, sarei rimasto a casa a fare vacanza. Ho 35 anni, ma l’età non centra nulla con la voglia di lavorare, di mettersi in gioco e di dare il massimo in campo.
Cosa può dare al Bari?
Io metto a disposizione la mia esperienza, la mia voglia di lavorare e cercherò di dare qualcosa in più, ma dovremo farlo tutti insieme. Ognuno deve fare il suo. Inoltre, so cosa vuole Sogliano e so cosa posso fare io.
Secondo lei, la squadra biancorossa parte favorita?
Ma no. I favoriti sono altri. Sono quelli che hanno soldi da spendere. Avere però tanti tifosi ed essere tutti uniti ci può aiutare.
Una curiosità, Moras. Lei gioca con il numero 18. Può spiegare il motivo?
Ho cominciato con il numero 18 che poi è diventato il mio numero preferito … anche se in realtà c’è un’altra ragione che, tuttavia, preferisco tenere per me.
Un anno fa c’e stato un tragico evento in famiglia che avrebbe potuto cambiarle la vita e invece…
Si, è vero… La morte di mio fratello mi ha dato ancora più forza per andare avanti. Credo che più stimoli di questi, nella vita, non ci possano essere.
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