IL POLTERGEIST

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Il termine POLTERGEIST è di matrice tedesca e significa letteralmente “spirito rumoroso” (da poltern = bussare e geist = spirito).

Questo fenomeno si manifesta in tutto il mondo nello stesso modo: gli oggetti cadono dalle superfici su cui sono appoggiati o volano attraverso le finestre con traiettorie insolite, i mobili si spostano, gli elettrodomestici si accendono e si spengono, le lampadine si svitano da sole, e così via.

Questo fenomeno è spesso accompagnato da altre manifestazioni paranormali, quali la levitazione, la formazione di pozze d’acqua negli ambienti senza che queste abbiano una origine, l’autocombustione, fino ad arrivare all’emissione di suoni e voci.

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Non si tratta di un fenomeno “moderno”, se ne parlava già ai tempi dell’antica Roma e ne troviamo menzione in documenti del Medioevo in Germania, Galles e Cina.

Dal 1800, tuttavia, viene studiato in maniera approfondita e continuativa ma siamo ancora ben lontani dall’avere spiegazioni scientifiche esaurienti.

I punti di vista sono discordanti: per alcuni si tratta di autosuggestione, per altri di una credenza popolare nata dall’inconscio collettivo, per gli psicoanalisti si tratta di allucinazioni mentre per i razionalisti di manifestazioni causate da fenomeni naturali o, alla peggio, da scherzi di cattivo gusto.

Anche la Religione ha espresso il proprio punto di vista, classificando il poltergeist come possessione diabolica.

Le cose non sono affatto semplici, per questo dalla fine del XIX secolo diversi gruppi di ricerca sui fenomeni paranormali - raggruppati oggi nella Parapsychological Association(organizzazione internazionale di scienziati e professori universitari che studiano i fenomeni paranormali), uniscono i loro sforzi nel cercare di dare una spiegazione scientifica al fenomeno. Ad oggi essi ritengono che il poltergeist sia l’effetto di una psicocinesi spontanea prodotta da un soggetto con particolari disturbi psichici.

Pur nella diversità delle ipotesi, che riguardano essenzialmente le CAUSE per le quali tali manifestazioni si producono, un punto di incontro lo troviamo nella descrizione stessa del fenomeno, che può essere riassunto in quattro punti:

  1. il fenomeno si produce quasi sempre in presenza di una specifica persona che, spesso, è in età adolescenziale;
  2. la manifestazione varia da qualche settimana a qualche mese al massimo. Solo in casi rarissimi dura qualche anno;
  3. gli oggetti in movimento non danneggiano persone o ambienti se non in rarissimi casi;
  4. gli oggetti si autocombustionano

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Il MEDIUM, la figura attorno alla quale si concentrano questi fenomeni, è fondamentale. Spesso non è nemmeno consapevole di avere questa facoltà per cui non si rende conto di provocare tale manifestazione. Cruciale è anche il luogo in cui si snodano tali eventi, spesso origine di fenomeni geofisici insoliti già di per sé.

Nella maggior parte dei casi il poltergeist è legato a soggetti in età adolescenziale o che stanno attraversando un periodo difficile della propria vita: in entrambi i casi il fattore scatenante potrebbe essere la frustrazione delle proprie emozioni che, non potendo esprimersi in maniera razionale e conscia, trova sbocco e sollievo solo attraverso l’inconscio.

Nandor Fodor (+ 1964) psicoanalista e parapsicologo di origine ungherese, è stato una delle principali autorità in materia di poltergeist: egli riteneva che questo fenomeno altro non fosse se non una manifestazione esterna di conflitti che il soggetto vive all’interno di se stesso, nel proprio subconscio. Niente a che vedere, quindi, con entità spirituali autonome ma, piuttosto, con esseri umani che soffrono di una qualche forma di stress o di tensione emotiva. Lo spostamento di oggetti sarebbe, in questo caso, frutto di una “psicocinesi ricorrente spontanea" (Recurrent Spontaneous Psychokinesis - RSPK), ovvero l’interazione con degli oggetti tramite il pensiero: in poche parole il soggetto disturbato sviluppa - inconsapevolmente - la capacità telepatica di trasformare in realtà il proprio subconscio.

È tutta la differenza tra poltergeist e infestazione: il primo, come abbiamo visto, è legato più che ad un luogo ad un soggetto scatenante mentre la seconda ha una memoria storica ed è intimamente legata ad un luogo specifico, anche disabitato.

Altra differenza non trascurabile è che, come lo suggerisce il nome stesso, il poltergeist si manifesta come un disturbo chiassoso e disordinato all’interno del luogo in cui si produce; inoltre è legato alla persona, quindi può manifestarsi in ambienti diversi, purché vi sia presente il medium.

Nei casi di infestazione, invece, il luogo è fondamentale ed è sempre lo stesso, vi si avverte un senso di malessere e possono esserci apparizioni di spiriti; tuttavia le manifestazioni paranormali sono più blande e meno appariscenti.

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Anche il poltergeist, come altre manifestazioni paranormali, ha le sue eccezioni. Potrebbe infatti accadere che talune manifestazioni si dimostrino più “intelligenti” e con una finalità specifica come nel caso, ad esempio, di apparizioni di scritte sul muro, magari destinate ad una persona in particolare.

Anche qui, però, non si tratta di spiriti ma di una manifestazione mentale del soggetto disturbato che comunica con una persona specifica a livello inconscio.

Ci si potrebbe chiedere se ciò accada solo all’uomo o se vi siano manifestazioni simili nel mondo animale.

La risposta è no, in quanto negli animali il fattore stress e aggressività è sempre esternato in qualche maniera, canalizzato dall’istinto e della natura. Soltanto nell’uomo esiste conflitto tra l’aggressione e la pressione sociale. Solo il cervello umano si è sviluppato a tal punto da produrre leggi di comportamento proprie, sopprimendo consciamente le strutture istintive che non riescono a seguire queste regole. È qui che nasce il conflitto, con tutto quello che ne consegue.

Il poltergeist è una di queste conseguenze.

Simona HeArt

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