IL MERAVIGLIOSO MONDO DELL’IPNOSI (parte terza)

Intervista congiunta alla psicologa Daniela Poggiolini e allo specialista in Anestesiologia Enrico Facco

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I segreti dell’ipnosi – e non solo – stanno per schiudersi negli incontri che vedranno protagonista la Prof.ssa Daniela Poggiolini, Psicologa, ipnologa, trainer in PNL e CNV, insieme al dott. Enrico Facco, specialista in Anestesiologia e Rianimazione e in Neurologia, nonché Senior Professor presso l’Università degli Studi di Padova. Li abbiamo intervistati per fare il nostro ingresso, in punta di piedi, in questo magico mondo…

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Dott. Facco, solitamente offre supporto cognitivo e/o metacognitivo?

cms_21055/Facco.jpg In genere con i pazienti parlo molto anche quando faccio terapie tecniche, come l’agopuntura o terapia antalgica, faccio sempre supporto cognitivo e, a volte, anche supporto metacognitivo. L’ipnosi inizia parte dalla sintonia con il paziente, si parte dall’identificare il problema per poi avere la visione della meta da raggiungere, meta che decide il paziente stesso. Avere la conoscenza del perché il paziente presenta determinate problematiche, comprendere cosa è successo, per poi capire qual è la soluzione migliore e individuarla, non basta per cambiare la spiegazione intellettuale; da questo punto interviene l’ipnosi che metaforicamente è come un simulatore per l’addestramento dei piloti aerei. Ciò che si fa nel colloquio è come la simulazione, durante il colloquio si simula il percorso da seguire come sulle carte nautiche, quindi si decide dove ci si trova adesso e come raggiungere la meta, quale rotta seguire e come perseguirla. L’ipnosi è simile all’utilizzo di un simulatore per l’addestramento di piloti, si fa sperimentare anima e corpo l’esperienza che sta cercando il paziente. Come diceva Einstein, la conoscenza è esperienza e la stessa informazione non basta, perché devi farla diventare carne viva ovvero parte del paziente; questo è ciò che sperimenta il paziente con l’ipnosi, il paziente sperimenta ciò che sta cercando.

Per esempio, con un paziente molto ansioso, dopo la prima seduta gli chiedo come sta e solitamente mi risponde che sta bene, e quindi gli faccio notare che il mondo non è cambiato da come era prima di iniziare l’ipnosi a come è dopo la prima seduta di ipnosi, e questo vuol dire che accettando il mondo così com’è il paziente può stare molto meglio in qualsiasi momento. Non occorre che cambi il mondo affinché il paziente possa star bene; l’arte non è piangere il paradiso perduto ma è vivere bene all’inferno, che vuol dire non giudicare, e non giudicando non vivo momenti di sofferenza legati a valutazioni sbagliate. Se si guarda la realtà e si vede solo quello che non va bene di ciò che si vuole realizzare, alla fine si entra in un meccanismo in cui ci si trova all’inferno, ed è ciò che fa la maggior parte delle persone.

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Conosce le scritture sapienziali, per esempio gli Yoga Sutra di Patanjali, i Vangeli?

Facco: Mi piacciono i testi sapienziali come i Patanjali Yoga Sutra, i Vangeli, ciò che è sapienza rimane immutato nel tempo. In questo periodo storico, la saggezza non sappiamo più cosa significhi, dobbiamo tornare a prima di Aristotele, con Aristotele nasce il dogmatismo dell’Occidente, l’illusione di poter sapere di sapere che i presocratici non avevano. Democrito e anche Parmenide hanno detto delle cose che sono di una impressionante modernità dal punto vista epistemologico, ci siamo dimenticati della saggezza nella convinzione di poter possedere la verità, di poter raggiungere quella logica e la dialettica della verità, ed è assolutamente impossibile, perché è sempre dianoetica, e sempre conoscenza relativa e sempre relativa agli assiomi da cui si parte e quindi vale quello che vale, non è priva di validità ma è validità relativa è un’opinione è un’immagine del mondo che ognuno modifica, analizzando il mondo e patendo da assiomi. Nello stesso tempo alla fine c’è rilassamento finale laddove è come se tu avessi dato all’ inconscio, ciò che è tensionale è ciò che è funzionale a uno stato di grande rilassamento e benessere.

Prof. Poggiolini, chi può accedere al master in ipnosi tenuto presso la sua scuola IKOS?

cms_21055/Poggiolini.jpgPuò accendere al master chiunque sia medico, psicologo, psichiatra e psicoterapeuta, perché si presuppone che loro abbiano già delle conoscenze e delle competenze adeguate. È pur vero che non in tutti i modelli di psicoterapia si approfondisce il tema della creatività o della metamorfosi linguistica, temi molto importanti per l’ipnosi; l’ipnosi Eriksoniana prevede un distacco dalla mente razionale, e quindi molta creatività e conoscenza linguistica, infatti il prossimo fine settimana, nel prossimo modulo, il tema sarà l’induzione Eriksoniana. Sarà un modulo molto interessante, in cui verranno studiate tecniche creative e linguistiche per andare oltre gli schemi di passato, presente e futuro ed eliminare la barriera tempo e spazio. Per esempio la tecnica Eriksoniana è molto diversa dall’ipnosi stategica di Nardone, una tecnica molto cognitiva; è una psicoterapia con domande doppie ed è molto cognitiva. Tornando ad Erikson, nelle sue induzioni, ripeteva spesso questa frase: io voglio che tu diventi una bimba piccola piccola e ritorni al primo giorno di scuola…” ripeteva questa frase quando il paziente si trovava in serie difficoltà nel fare qualcosa di nuovo, dove il nuovo spaventa e può creare delle difficoltà e quindi Erikson induceva l’ipnosi riportando il paziente a quando era piccolo, e ripeteva al paziente "voglio che tu ora sia una bimba piccola piccola seduta nei banchi di scuola il primo giorno di scuola e che ricordi coloro i quali erano intorno a te e la sensazione piacevole di chi vuole apprendere, in un luogo in cui stanno per accadere delle cose meravigliose, e la curiosità e l’attesa rendono tutto molto piacevole e particolarmente intenso”, la frase veniva ripetuta al presente, a volte raccontava storie di animali, di cose, di persone della sua vita, di suo padre, di sua madre, dei suoi figli e continuamente esempi di cose che a volte sembravano non collegate in maniera stretta al problema, ma allargavano le sinapsi, il campo, la mappa del paziente. Per esempio se io ho solo gli occhiali davanti a me e mi fisso sugli occhiali, ho un’idea del mondo, visto attraverso gli occhiali, un mondo limitato, ma se io prendo un cannocchiale già tutto cambia, prendo un cannocchiale guardo attraverso e arrivo oltre quello che gli occhiali non mi fanno vedere. Allargare il campo vuol dire questo: se ad una persona che sta male, ha un disagio, noi allarghiamo il campo, anche con una battuta o una frase (Erikson usava molto le battute, tutte molto spiritose, con cui cambiava lo stato interiore), il campo si allarga.

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Quali tecniche di ipnosi si imparano al master in ipnosi presso Ikos, oltre l’ipnosi Eriksoniana?

Poggiolini: Comprende la Eriksoniana, la Regressiva e le Multisensoriale, derivanti dalla Eriksoniana, la Dinamica e la Simbolica che invece sono tecniche molto diverse.

Gli allievi hanno la possibilità di far pratica durante il master?

Poggiolini: Nel master di Ipnosi presso Ikos agli allievi possono fare pratica dal primo modulo, è importante per rendersi conto di che cosa manca; se manca il linguaggio, una capacità linguistica adeguata al problema che stanno dibattendo con l’ipnosi, e anche per quanto riguarda l’ipnosi simbolica, modulo di tre giorni, possono fare pratica coloro i quali sono pronti, sempre con la supervisione dei docenti. Noi siamo sempre pronti ad intervenire, nel caso in cui ci sia una frase sbagliata, una frase detta male o un gesto inadeguato. Per cui c’è molta molta pratica. Il percorso è lungo e suddiviso solo in sette moduli, ma poi a latere ci sono delle cose che gli allievi devono approfondire. I sette moduli servono a chi sa già usare un linguaggio Miltoniano, Eriksoniano, il Milton model. Chi non conosce la base dei modelli citati, è logico che dovrà essere così cosciente da approfondire questi temi.

Ci sono dei protocolli da seguire?

Poggiolini: Certamente sì, ci sono protocolli ben precisi, una eredità preziosa di Milton Erickson, ma il linguaggio da usare deve essere sempre adeguato al paziente. Nel nostro manuale di ipnosi, gli allievi ricevono oltre la teoria anche dei canovacci che possono essere usati all’inizio della pratica dei nuovi ipnoterapeuti, che possono aver bisogno di una guida. Nel manuale riporto le parole chiave e tutti gli esempi che possono servire nella fase preparatoria dell’ipnosi. La fase preparatoria è una specie di breve anamnesi in cui la persona racconta e ci indica dove vuole andare; nell’ipnosi accompagniamo le persone dove vogliono andare, pertanto, occorre seguire questi protocolli ma fino ad un certo punto.

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https://www.psicocardio.org/index.php?option=com_content&view=article&id=18:le-applicazioni-dell-ipnosi-oggi-intervista-con-franco-granone-pioniere-dell-ipnosi-in-italia&catid=15&Itemid=117

Per info relative alla Scuola Quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia PNLt (Programmazione neuro linguistica - terapeutica) e ipnosi 0805212483

Per comunicare con la Presidente dell’IKOS AgeForm Prof.ssa Daniela Poggiolini 3488998680

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IL MERAVIGLIOSO MONDO DELL’IPNOSI (parte prima)

https://internationalwebpost.org/contents/IL_MERAVIGLIOSO_MONDO_DELL%E2%80%99IPNOSI_(parte_prima)_21003.html#.YDRg0uhKiR8

IL MERAVIGLIOSO MONDO DELL’IPNOSI (parte seconda)

https://internationalwebpost.org/contents/IL_MERAVIGLIOSO_MONDO_DELL%E2%80%99IPNOSI_(parte_seconda)_21037.html#.YDRgfehKiR8

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Grazia Magistà

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