I-CHING
Continuando il nostro percorso nel mondo della divinazione, quest’oggi andiamo in Oriente - per l’esattezza in Cina - dove troviamo un antichissimo strumento di consultazione denominato I-CHING.
L’I-Ching è un’arte divinatoria che nasce ben prima dell’Impero Cinese - parliamo di oltre 2000 anni a.C. - che si sviluppa e si modifica nel tempo seguendo la naturale evoluzione psicologica e culturale del genere umano.
Il Libro dei Mutamentirisale alla dinastia Zhou ed è un oracolo che non costringe e non limita le possibilità del consultante ma lo aiuta a comprendere gli eventi lasciandolo completamente libero di decidere.
L’I-Ching, detto anche “Libro dei mutamenti”, è lo scritto più antico del mondo ed è un trattato di saggezza e di filosofia orientali, di cui lo stesso Confucio parla con ammirazione. È una sorta di oracolo che si consulta per ricevere indicazioni su come comportarsi nelle più svariate situazioni, che siano esse affettive, lavorative o di salute. Possono essere consultati sia per se stessi che per il prossimo, ma per poterli interpretare in maniera corretta occorre un lettore esperto: diversamente non si potrà avere accesso ad una risposta precisa e chiara.
«Esamina dapprima le parole, medita tutto ciò che esse intendono, le norme fisse allora si palesano. Se tu però non sarai l’uomo giusto, a te il significato non si svela.» (I Ching, libro secondo, sezione seconda, capitolo VIII).
Il Libro dei Mutamenti è arrivato fino a noi sopravvivendo ai secoli e alla distruzione delle biblioteche operata dal primo imperatore cinese Qin Chi Huang Di (+ 210 a.C.).
Questo imperatore, il primo ad attribuirsi il titolo regale, è famoso per essere il committente dell’esercito di terracotta e l’iniziatore della grande muraglia cinese.
La stessa parola “Cina” deriverebbe dal suo nome "Qin" o "Ch’in".
Superstizioso, ossessionato dall’immortalità e terrorizzato dalla morte, ecco quanto dichiarava l’Imperatore: «Io ho apportato l’ordine alla folla degli esseri e sottomesso alla prova gli atti e le realtà: ogni cosa ha il nome che le conviene. Io ho distrutto nell’Impero i libri inutili. Io ho favorito le scienze occulte, affinché si cercasse per me, nel paese, la droga d’immortalità.» (Qin Shi Huang)
Ma cosa c’è di più immortale se non il desiderio? Scrisse Pitagora a questo proposito: “L’uomo è mortale a causa dei suoi timori e immortale a causa dei suoi desideri.”
Desiderio di vivere, sì, ma anche di sapere, di conoscere, di sperimentare perché non basta all’uomo prolungare all’infinito i propri giorni, gli occorre anche dargli un SENSO. Ed è in questa luce che si situano I-Ching.
le tre monete dell’I-Ching
Composto 64 esagrammi che rappresentano ogni mutamento del futuro, sia cosmico che umano, questo strumento divinatorio utilizza tre monete forate al centro, dalla cui combinazione vengono ricavate linee continue o spezzate che sono alla base del responso.
Fulcro dell’I-Ching - come del resto della filosofia cinese - è il pensiero che tutto è in continuo MUTAMENTO. Ma questo mutamento non è dovuto al “caso”, bensì ad un disegno misterioso ma coerente dell’Universo che ci si rivela attraverso una reale connessione con la nostra più intima essenza; lo stesso Carl Gustav Jung trattò di questo argomento - la Sincronicità - utilizzando il principio dell’I-Ching.
In uno dei più importanti commentari al testo, si legge: “Il Libro dei Mutamenti è alla pari dei cieli e della terra e quindi è in grado di valutare perfettamente la via dei cieli e della terra”. Cosa significa? Esattamente quanto detto poco sopra: l’I-Ching è una sorta di microcosmo che riflette e comprende in sé la via dell’Universo, cioè è la trascrizione sintetica di questa connessione tra cielo e terra, tra spirito e materia che è, in fondo, alla base di tutte le discipline e culture antiche.
Come funziona, in pratica, l’I-Ching?
In un clima di silenzio e relax, ci si concentra sulla domanda da porre all’oracolo che deve essere il più chiara e precisa possibile; dopodiché si lanciano le tre monete ottenendo delle linee che compongono l’esagramma relativo alla nostra domanda.
I 64 esagerammo dell’I-Ching
Gli ESAGRAMMI sono dei simboli, composti da sei singole linee. Ogni linea può essere spezzata (tipo Yin) o continua (tipo Yang) e le combinazioni tra queste sei linee danno vita appunto a 64 esagrammi, ognuno dei quali racchiude un preciso significato interpretativo.
A questo punto si arriva al responso: una volta ottenuto l’esagrammo bisogna interpretarlo correttamente, ricordandosi che il Libro dei Mutamenti usa un linguaggio a noi poco avvezzo, che più che alla nostra mente parla al nostro subconscio. Non per nulla Carl Gustav Jung ne approfondì i concetti per studiare la connessione psichica con l’inconscio personale e collettivo.
Una volta ottenuto il responso bisogna situarlo nel contesto generale, ovvero ricordarsi che gli avvenimenti terreni sono la diretta conseguenza degli eventi trascendenti: proprio questo è il motivo per il quale l’oracolo è in grado di intuire cosa sta per accadere nelle nostre esistenze.
Tuttavia - e questo non va mai dimenticato - la consultazione dell’oracolo può aiutarci a intravedere cosa potrà prodursi nelle nostre vite ma mai, in nessun modo, tutto ciò è determinante: per la legge del mutamento - che è libertà- spetta all’uomo l’ultima parola, è lui e solo lui l’autore del proprio destino.
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