HONG KONG: PENG JINGTANG A CAPO DELLA GUARNIGIONE DELL’ESERCITO POPOLARE DI LIBERAZIONE

Una mossa strategica di Pechino?

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La Cina ha nominato un ex capo paramilitare, Peng Jingtang, nuovo comandante della guarnigione dell’Esercito popolare di liberazione (EPL) a Hong Kong. A riferirlo domenica scorsa sono stati gli organi ufficiali di stampa dello stato.

Peng, che detiene il grado di maggiore generale (generale di brigata), è stato in precedenza il vice capo di stato maggiore delle forze di polizia paramilitari cinesi, la Polizia armata popolare. La sua nomina è stata firmata dal presidente cinese Xi Jinping secondo fonti della CCTV, la più grande emittente televisiva della Cina continentale controllata dallo Stato.

Secondo il Global Times, Peng in precedenza era anche capo di stato maggiore delle forze di polizia armate nello Xinjiang, dove gli Stati Uniti affermano che Pechino sta compiendo un genocidio non solo culturale contro la minoranza degli uiguri e di altri gruppi musulmani. La Cina dal canto suo nega gli abusi ed ogni addebito circa l’operato di Peng Jingtang, sostenendolo.

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L’esercito cinese mantiene una guarnigione a Hong Kong, ma le sue attività nell’aerea sono in gran parte di basso profilo. Secondo la cosiddetta "legge fondamentale di Hong Kong", una legge ordinaria della Cina che funge de facto da costituzione della Regione amministrativa speciale di Hong Kong che regola i rapporti tra l’ex colonia britannica e dell’hub finanziario globale, la difesa e gli affari esteri sono gestiti dai leader del Partito Comunista a Pechino.

La Televisione di Stato cinese ha trasmesso anche alcune dichiarazioni di Peng Jingtang nelle quali quest’ultimo ha affermato che nella sua nuova nomina avrebbe lavorato con tutti i membri della guarnigione per seguire il comando del Partito Comunista al governo e di Xi Jinping, difendendo risolutamente la sovranità nazionale e gli interessi di sicurezza. Peng Jingtang succede al Il Mag. Generale Chen Daoxiang che era in carica dal 2019. Ci sono 19 siti occupati dalla Guarnigione militare in tutta Hong Kong. Secondo un’indagine di Reuters, molti di questi siti sono fatiscenti e non completamente utilizzati; ciò ha indotto suggerire che il suolo dovrebbe essere restituito e utilizzato per l’edilizia abitativa.

Un 20° sito segreto è stato scoperto nel 2014, ma l’esercito non ne ha informato l’opinione pubblica, come richiesto dalla legge di regolamentazione dello stato.

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Hong Kong è tornata al dominio cinese nel 1997 con la promessa che sarebbero stati protetti ampi diritti fondamentali individuali, cosa che di fatto non avviene. Attivisti pro-democrazia e gruppi per i diritti umani affermano che le libertà sono state messe a dura prova, in particolare da quando la Cina ha imposto una nuova legge sulla sicurezza nazionale dopo mesi di proteste a volte violente a favore della democrazia nel 2019.

Le autorità di Hong Kong e cinesi negano la limitazione delle libertà e affermano che la legge era necessaria per ristabilire l’ordine dopo prolungati disordini.

Carlo Coppola

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