Gallera: "Lombardia vicina a punto non ritorno" (Altre News)

Team cinese allo Spallanzani: "Ottimo lavoro" - Plasma dei guariti per cure: protocollo in Lombardia - Polizia: ieri in treno da Milano 438 persone verso sud

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Coronavirus,Gallera: "Lombardia vicina a punto non ritorno"

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"Continua la corsa contro il tempo, il problema sono i posti e il personale: stiamo continuando a svuotare gli ospedali con maggiore pressione e a portare via i pazienti, addirittura oggi siamo arrivati al punto che non abbiamo più ambulanze per qualcuno che ha già un posto in un altro presidio e attenderemo la tarda serata per poterli spostare. La macchina si è veramente messa in moto". Così l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera sull’emergenza coronavirus.

"Abbiamo pochissimi posti liberi nelle terapie intensive, ormai siamo nell’ordine di 15 o 20 a disposizione. Ogni giorno ne ricaviamo qualcuno di nuovo, domani ne arrivano liberi altri tre e il San Raffaele sta creando un’area con 14 posti che sarà pronta però tra una settimana. Oggi li recuperiamo chiudendo le sale operatorie, dove ci sono dei respiratori che possono essere utilizzanti anche per sostenere il respiro", aggiunge l’assessore.

"Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno, ne abbiamo mandati anche due in Sicilia, quindi c’è anche una solidarietà nazionale, ma parliamo di pochi numeri. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre, perché il dato è il 10% e il 15% considerato chi esce e chi muore, tutto questo non è sufficiente. È difficile per tutti ma, come noi stiamo facendo un grande sforzo, chiediamo la stessa intensità da tutti", conclude Gallera.

Coronavirus,plasma dei guariti per cure: protocollo in Lombardia

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Il plasma dei guariti per trattare i malati di coronavirus. E’ la strategia, già esplorata in Cina, ora al centro di un protocollo che si sta mettendo a punto in Lombardia. Il progetto è stato siglato da diversi centri regionali, tra cui l’Asst di Mantova che ne dà notizia in una nota in cui spiega che capofila dell’iniziativa è il Policlinico San Matteo di Pavia. "La possibilità è concreta - spiega all’AdnKronos Salute Fausto Baldanti, professore di microbiologia e microbiologia clinica all’università di Pavia e responsabile del Laboratorio di virologia molecolare del San Matteo - ma sono ancora idee in una fase embrionale. Proprio perché siamo ancora in una fase di progettazione non vogliamo discuterne i dettagli".

Da Mantova spiegano che l’Unità di crisi di Asst ha dato il via libera al prelievo del plasma da alcuni pazienti guariti, che presentando elevati livelli di anticorpi contro il nuovo coronavirus possono diventare donatori a favore di malati di Covid-19 in gravi condizioni. La seconda fase del protocollo, relativa all’infusione del plasma a scopo terapeutico - prosegue l’azienda nella nota - è in attesa dell’autorizzazione del Consiglio superiore di sanità. La Regione Lombardia, informa l’Asst, si sta adoperando per ridurre i tempi di approvazione finale del protocollo.

"Nelle gravi epidemie virali per le quali non esistono terapie consolidate - commenta il direttore del Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’ospedale Carlo Poma, Massimo Franchini -l’Organizzazione mondiale della sanità ammette l’utilizzo del plasma da pazienti guariti per la cura dei malati. Il plasma prelevato contiene infatti alte concentrazioni di anticorpi in grado di distruggere il virus. Questo tipo di terapia, già impiegata ad esempio per Sars ed Ebola, si sta tentando anche per il nuovo coronavirus".

I potenziali donatori di plasma saranno selezionati in base a caratteristiche specifiche. I criteri dell’Oms per la definizione di guarigione prevedono, tra l’altro, l’esecuzione di due tamponi a distanza di 24 l’uno dall’altro: i test devono essere entrambi negativi. "L’Azienda socio sanitaria territoriale di Mantova – conclude Franchini – farà parte di questo studio multicentrico regionale. Il progetto è già in fase avanzata, si attende il nulla osta conclusivo per passare al trattamento dei primi casi".

Coronavirus,Team cinese allo Spallanzani: "Ottimo lavoro"

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"I medici dello Spallanzani hanno fatto un ottimo lavoro". E’ il giudizio del team di 9 medici della Croce rossa cinese, che oggi ha visitato lo Spallanzani di Roma, ha avuto un confronto con la direzione e i clinici, e incontrato la coppia di connazionali guariti ma ancora ricoverati nella struttura. "Abbiamo visto con i nostri occhi che la coppia cinese è guarita e siamo molto contenti - hanno sottolineato i medici cinesi durante il punto stampa per il bollettino odierno dello Spallanzani - Le cure che ha ricevuto la coppia sono state ottime e il trattamento, usato dai colleghi dello Spallanzani, è stato più che positivo perché non ci sono state complicazioni. Abbiamo trovato i connazionali di ottimo umore".

La delegazione cinese che ha elogiato il lavoro dei medici italiani ha inoltre evidenziato che "le misure prese dal governo italiano per contrastare la diffusione del Coronavirus sono in linea con quelle standard adottate in questi casi".

Per il team cinese "occorre inquadrare presto i casi positivi, curarli velocemente, ma soprattutto attuare le misure di quarantena nel modo più rapido che c’è per fermare i contagi. Queste sono le misure adottate in Cina e anche in Italia le state adottando. Non sono misure inventate da noi ma internazionali che condividono tutti i Paesi".

Coronavirus, polizia:ieri in treno da Milano 438 persone verso sud

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Ieri, dai gate delle stazioni ferroviarie di Milano, sono partite 438 persone dirette verso le regioni del sud Italia. Tutti i viaggiatori sono stati controllati dalla Polizia Ferroviaria i cui operatori hanno verificato l’identità e le motivazioni del viaggio mediante la prevista autocertificazione. Tutti i viaggiatori diretti al sud Italia hanno dimostrato di avere una giusta motivazione per il viaggio. Lo spiega in una nota il dipartimento della pubblica sicurezza. Analoghi controlli sono stati fatti dalla Polizia Ferroviaria nelle stazioni di destinazione. Per tutti i passeggeri diretti in Sicilia, i controlli sono stati effettuati alla stazione ferroviaria di Messina, sia riguardo al possesso dei requisiti per il viaggio, che sotto il profilo sanitario con verifica della temperatura corporea.

Redazione

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