GREEN PASS: C’È CHI DICE NO, DILAGANO LE PROTESTE
Manifestazioni in 80 città italiane, ma l’effetto Draghi sostiene le vaccinazioni

È un weekend turbolento per l’Italia: migliaia di manifestanti contrari alle ultime misure promosse dal governo Draghi - prima fra tutte l’imposizione del Green Pass nei luoghi principali di socialità - stanno affollando strade e piazze in 80 città. Le proteste imperversano nella Capitale ma anche a Milano, Genova, Torino, Firenze, Napoli, Bari e persino in piccoli centri come Nizza Monferrato, Saluzzo, Montebelluna, Foligno. Tutti uniti nel segno della “libertà” contro la presunta “dittatura sanitaria” nascente. La maggior parte dei cittadini scesi in strada non indossa la mascherina e non rispetta il distanziamento, dando vita a presidi perlopiù non autorizzati.
“Partecipiamo a queste manifestazioni da cittadini, senza i nostri simboli. Spero siano proteste di popolo e che non vengano strumentalizzate” ha fatto sapere in una nota Luca Marsella, consigliere municipale a Roma di Casapound. Si lotta in maniera più o meno coesa contro un nemico comune: il vaccino. “Giù le mani dai bambini”, “Uniti per la libertà di scelta contro ogni discriminazione”, “Green is the new black. No alla segregazione vaccinale”: questi alcuni degli striscioni che hanno sfilato da nord a sud della Penisola.
“Non sono il portavoce di nessun movimento. È qualcosa che è montato sui social, rappresentando evidentemente il pensiero di moltissime persone che oggi sono in piazza - ha comunicato per mezzo di un megafono un 22enne genovese - La campagna vaccinale è l’ennesimo modo dello Stato di lavarsi la coscienza: continuano ad attribuire la colpa della crisi sanitaria e di quella sociale alle scelte degli individui”. “Rivendichiamo il nostro diritto all’autodeterminazione - hanno affermato altre voci tra la folla - i Dpcm sono illegittimi ed incostituzionali e non c’è alcune legge che può prevaricare la Costituzione, che tutela la libertà egli individui”.
Sebbene le proteste dilaghino, la maggioranza dei cittadini italiani ha deciso di attenersi alle disposizioni del premier, che si è espresso senza mezzi termini definendo l’appello a non vaccinarsi “un appello a morire”. Prosegue infatti la “corsa al vaccino”, palesemente influenzata da quello che è stato definito “effetto Draghi”, con un aumento delle prenotazioni che va dal 15 al 200%.
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