GOD SAVE LONDON FASHION WEEK?
Londra porta in passerella poca stravaganza british e più concretezza cosmopolita

Il fashion month dedicato alla presentazioni delle collezioni per la prossima primavera-estate ’22, in attesa di Milano e Parigi, continua a non entusiasmare e dopo una fashion week, quella newyorkese, dove le sfilate in presenza sono state la maggioranza a Londra, la città più trasgressiva ed avanguardista per eccellenza, si decide di fare un passo indietro preferendo il digitale al fisico. Sono stati ben sessantanove i digital fashion show contro i quaranta in live a caratterizzare la fashion week londinese che ha visto, come quella newyorkese, grandi assenti del fashion made in UK come la maison Burberry e Victoria Beckham. L’ex Posh Spice ha deciso di presentare, a buyers e clienti, la sua collezione primavera-estate ’22 dal nome: “Movements” attraverso i canali social della maison, ma la London fashion week ha visto, per la prima volta, il debutto di un brand low cost come COS di proprietà del colosso svedese H&M nel calendario ufficiale di una fashion week e il ritorno della maison Alexander McQueen dopo vari anni di sfilate parigine. Anche se il gruppo Kering, che detiene la proprietà del brand, ha annunciato che la collezione sarà presentata il prossimo dodici ottobre, quindi fuori dalla fashion week, con un fashion show ancora top secret. Anche per Londra è stata una fashion week sottotono per creatività e varietà di brand che hanno sfilato, una fashion week che ha continuato sulla scia di quella newyorkese presentando collezioni comfy, sporty-chic, ma anche con una grande voglia di fare festa che riempirà i nostri armadi di paillettes, piume e pizzi. Il colore trainante, come per questo autunno-inverno, sarà il verde declinato nelle nuance più vibranti e per una fashion addicted quale miglior viatico per colorare di verde l’armadio già da subito? Ora non ci resta che aspettare le sfilate di Milano e Parigi per vedere se queste tendenze saranno confermate o completamente ribaltate.
Nel suo quindicesimo anno di attività la maison Erdem ha scelto il colonnato del British Museum come location per presentare la sua collezione conquistata da stampe vintage, da un mood bon ton e da una voglia irrefrenabile di sparkling. Il designer di origine canadese, Erdem Moralioglu si è ispirato a due donne anticonformiste che amavano contraddistinguersi e non mescolarsi tra la folla come la poetessa britannica Dame Edith Sitwell e l’artista-aristocratica Lady Ottoline Morrell. La sfilata di Erdem è un recupero del gusto british di inizio XX secolo, del ritorno super chic del cappello formale a tesa larga per cerimonie e party, del bisogno di stampe bon ton, di pizzi preziosi e di una dichiarazione d’amore per il total white. Una collezione chic, portabile, cosmopolita e dai tagli impeccabili, un bellissimo regalo per tutte le donne che amano sentirsi femminili e sensuali senza mai essere fuori fuoco dal punto di vista fashion.
La designer più irriverente della moda british, Vivienne Westwood per la sua collezione sceglie di deporre le armi della provocazione e di porre l’accento sui cambiamenti climatici e soprattutto sullo stato dei nostri mari. La sua collezione dal nome: “Save Our Souls” si ispira al mare, ai suoi colori che riprende nei capi e nel mood di una sua passata collezione del 1998, una collezione ridotta al minimo, senza sprechi, fatta da tessuti riciclati e da “scarti” di passate collezioni. La designer auspica che il suo mantra diventi il mantra di tutto il fashion system: “buy less, choose well, make it last” (compra di meno, scegli bene, fallo durare). Quanto sarà ascoltata dalle fashion addicted e dalle sue clienti non è ancora dato saperlo, ma quello che sappiamo è che in questa collezione la Westwood sorprende per una collezione finalmente portabile fatta di t-shirt con maxi righe, tanto tartan, long dress che prendono vita grazie ai drappeggiati fatti da nodi marinari, sandali con maxi plateau (altro trend che già sarà fortissimo da questo autunno-inverno), una palette colori insolitamente neutra, dove l’unica concessione alla stravaganza è data dai maxi stivali in perfetto stile piratesco.
La collezione di Victoria Beckham presentata fuori calendario, senza il clamore e il glam a cui ci aveva abituate, con un digital fashion show è un inno a ritornare a viaggiare per il mondo indossando capi easy, comfy, dai tagli lineari e sartoriali, ma sempre glam-chic come nel mood della maison. La connotazione di nuovo è tutta nelle parole della designer rilasciate al magazine Vogue: “voglio tornare a vestirmi nel vero senso della parola, uscire, mostrare il mio corpo un po’ di più. Voglio sentirmi donna. Non trovo nulla di sbagliato nel volersi sentire desiderabili agli occhi del partner, anzi non aspetto altro. Non voglio ricoprirmi di capi come ho fatto tempo fa: ecco cos’è per me tornare alla normalità dopo diciotto mesi”. Questa voglia di sentirsi meno mannish e più sensuali si traduce in dettagli cut-out, in slip dress, in tessuti fluidi dai lampi metallici, ma senza rinunciare ai suoi iconici tailleur strutturati e alla sua palette colori di nuance neutre. La designer spesso dipinta come algida ed inarrivabile ha annunciato che le sue collezioni avranno un abbattimento del quaranta per cento sul prezzo finale, così da rendere accessibile il fashion di lusso ad una fetta sempre più ampia di donne in tutto il mondo.
Anche se sottotono la London fashion week resta sempre la settimana più inclusiva e vetrina per i nuovi designer tra cui è spiccato il giovane ventiquattrenne anglo-americano Harris Reed di recente premiato da Gq come designer emergente dell’anno. Il giovane designer, come il suo più famoso collega Alessandro Michele, vuole essere l’emblema del fashion gender-fluid e dell’anticonformismo, anche se in questa collezione c’è poco dell’anticonformismo. Si parte dalla palette colori che ruota tutta al binomio più iconico e istituzionale del fashion come il black and white, agli inflazionati volumi over, passando per un tripudio di organza, tulle e pizzi fin già troppo visti in passerella. Reed sarà pur il designer del momento, il designer che sta conquistando le star, ma per quanto ad originalità ed anticonformismo il bersaglio non è stato centrato, almeno per la prossima primavera-estate.
L’onore e l’onere di chiudere la fashion week londinese sono spettati al designer inglese Richard Quinn, il più amato dalla royal family inglese, oltre che da influencer, ex top model come Kate Moss che ha assistito in prima fila alla sfilata con altre star britanniche e che ha visto sfilare sua figlia. La collezione di Quinn è un tripudio di stampe floreali, linee che scivolano decise sulla silhouette, tessuti fluidi, pantaloni palazzo che ricoprono completamente le scarpe, long dress e jumpsuit da grand soirée, una palette colori decisa e mescolata in modo sapientemente stravagante.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.