GLOBAL RISKS REPORT 2023

I peggiori pericoli per l’umanità nei prossimi due e dieci anni

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Come ogni anno, le opinioni di 1.200 esperti, responsabili politici e leader nel settore imprenditoriale sono state raccolte nel Global Risks Report 2023, giunto alla sua diciottesima edizione. Si tratta di un documento che racchiude le preoccupazioni circa i rischi più concreti per l’intera umanità, dal punto di vista non solo prettamente materiale ma anche economico, sociale, demografico.

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Quello che è emerso circa la proiezione dei maggiori pericoli dei prossimi due anni non stupisce affatto, in quanto è perfettamente in linea con le contingenze – e le emergenze – che stiamo vivendo. Al primo posto compare infatti la crisi legata al costo della vita, seguita da disastri naturali ed eventi atmosferici estremi e dagli scontri geoeconomici. Nelle posizioni successive della classifica troviamo ancora la mancata mitigazione del cambiamento climatico, l’erosione della coesione sociale e la polarizzazione delle società, i danni su larga scala degli incidenti ambientali, il mancato adattamento ai cambiamenti climatici, la diffusione del cybercrime e della cyber insecurity, le crisi innescate dalle risorse naturali e, infine, al decimo posto, le migrazioni su larga scala.

Intervistati in merito a una proiezione decennale, gli esperti si sono espressi cambiando l’ordine di priorità: al primo posto la mancata mitigazione del cambiamento climatico, al secondo posto il mancato adattamento ai cambiamenti climatici, al terzo i disastri naturali e gli eventi climatici estremi. Seguono la perdita della biodiversità e il collasso dell’ecosistema, le migrazioni su larga scala, le crisi legate alle risorse naturali, l’erosione della coesione sociale e la polarizzazione delle società, la diffusione del crimine informatico e della insicurezza informatica, lo scontro geoeconomico e, al decimo posto, gli incidenti ambientali su larga scala.

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“Il panorama del rischio a breve termine è dominato da energia, cibo, debito e disastri. – commenta Saadia Zahidi, amministratore delegato del World Economic Forum - Coloro che sono già i più vulnerabili stanno soffrendo e, di fronte a molteplici crisi, coloro che si qualificano come vulnerabili si stanno rapidamente espandendo, sia nei Paesi ricchi che in quelli poveri. In questo mix già tossico di rischi globali noti e in aumento, un nuovo evento shock, da un nuovo conflitto militare a un nuovo virus, potrebbe diventare ingestibile. Il clima e lo sviluppo umano devono quindi essere al centro delle preoccupazioni dei leader globali per aumentare la resilienza contro gli shock futuri”.

Leonardo Bianchi

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