GERMANIA, VIOLENTA ESPLOSIONE IN UN IMPIANTO DI SMALTIMENTO RIFIUTI

Due morti, numerosi dispersi e feriti. Si teme per la nube tossica trasportata dal vento

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Il Nordreno Vestfalia torna protagonista della cronaca tedesca, dopo la disastrosa alluvione dello scorso 15 luglio. Stavolta non si tratta di una catastrofe naturale, bensì dell’esplosione di un impianto di smaltimento di rifiuti di Leverkusen, tra i parchi chimici più estesi d’Europa. Almeno 2 persone hanno perso la vita mentre 31 sono rimaste ferite, di cui 5 in gravi condizioni. Sono ancora in corso le ricerche di alcuni dipendenti dispersi.

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A preoccupare, intanto, è anche l’ampia nube tossica giunta fino a Dortmund, distante 60 km dal luogo dell’incidente. Non a caso, le autorità hanno invitato la cittadinanza a non lasciare le proprie abitazioni, chiudendo le finestre per evitare di inalare le particelle trasportate dal vento. L’alta colonna di fumo nero si è levata subito dopo il potente scoppio, udito distintamente da tutti gli abitanti di Leverkusen e rilevato persino dalla stazione del servizio geologico e sismico di Hespertal, lontana 40 km. Ne è scaturito un violentissimo incendio, divampato in tre serbatoi contenenti solvente organico. La squadra di pompieri accorsa sul posto è riuscita a domare le fiamme solo diverse ore dopo, lottando contro il vento, che ha complicato le operazioni.

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"Al momento non abbiamo un’analisi esatta della nuvola ed è per questo che non abbiamo ancora ritirato l’allerta" ha fatto sapere l’amministratore delegato dell’azienda che gestisce l’area del "Chempark", Lars Friedrich di Currenta. Anche l’Agenzia statale per l’ambiente (Lanuv) ha confermato che una valutazione accurata delle sostanze contenute nelle precipitazioni sarà pronta solo nel prossimo fine settimana.

Per il momento non sono state avanzate supposizioni circa la natura dell’esplosione; gli investigatori sono al lavoro per comprendere cosa possa aver causato una simile catastrofe.

Marlen Cirignaco

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