FRANCIA, SARKOZY CONDANNATO A 3 ANNI

L’ex-Presidente sarebbe colpevole di corruzione e traffico d’influenza

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L’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, è stato condannato a 3 anni di carcere, di cui 2 con la condizionale, per lo scandalo delle intercettazioni. Fra le accuse vi è la corruzione di un magistrato. Insieme agli altri due imputati, l’avvocato Thierry Herzog e il magistrato della Corte di Cassazione Gilbert Azibert, Sarkozy è stato trovato colpevole per quello che la presidente del tribunale ha definito "un patto di corruzione" e per traffico di influenze: il magistrato avrebbe ricevuto la promessa di vantaggi di carriera, in particolare un posto alla Corte di Revisione a Monaco, in cambio di informazioni coperte da segreto istruttorio sull’ex presidente della Repubblica, il tutto nel quadro di un procedimento legale per il caso Bettencourt in cui il 66enne era coinvolto (ottenendo poi un non luogo a procedere nel 2013). Il caso derivava da un’altra inchiesta relativa ad un possibile finanziamento libico della campagna presidenziale di Sarkozy nel 2007. Il procedimento contro Sarkozy è stato definito “scandalo delle intercettazioni” in quanto quest’ultimo utilizzava una linea telefonica segreta per comunicare con Thierry Herzog.

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La difesa di Sarkozy, che è in attesa di sentenze in altri due processi a suo carico, ha affermato che annuncerà il ricorso in appello. L’anno di carcere da scontare, se confermato, potrebbe essere tramutato in regime di semilibertà (agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, ndr) o in lavori socialmente utili. Le condizioni definitive verranno decise successivamente da un giudice. L’ex-Presidente non ha rilasciato dichiarazioni. In passato, l’1° luglio 2014, Sarkozy era stato posto in stato di fermo per un presunto caso di corruzione, ed indagato per violazione del segreto istruttorio: fu la prima volta in cui un Presidente francese ha subito una simile misura. Quella di adesso, invece, non è una “prima volta”: l’ex-Presidente Jacques Chirac, prima di Sarkozy, era stato condannato a una pena detentiva.

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Molto controversi, nella carriera politica del marito di Carla Bruni, furono anche i rapporti con diversi dittatori, primo tra tutti Muammar Gheddafi, che si sospettava avesse fatto in modo da finanziare direttamente la campagna elettorale di Sarkozy, poi rivelatasi un enorme successo. Dopodiché, però, proprio Sarkozy approvò numerosi bombardamenti sul territorio libico, contro il regime dello stesso Gheddafi. Diverse poi, le accuse di nepotismo e favoritismi subite dal 66enne parigino: memorabile la nomina, nel 2009, del figlio Jean, 23enne e ancora studente universitario, alla testa della Défense, distretto a ovest di Parigi composto da grattacieli di uffici, condomini e centri commerciali. Il Partito Repubblicano francese, che portò Nicolas Sarkozy a diventare il ventitreesimo Presidente della Repubblica, si è stretto attorno al suo ex-leader, esprimendo, tramite diverse figure di spicco del partito, stupore e sgomento, e parlando di “accanimento giudiziario”, per la condanna comunque non definitiva di uno dei presidenti più controversi della storia della Francia recente.

Giulio Negri

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