FIPM e Participio Presente al servizio della verità
Il flash mob in piazza Duomo a Milano
Il Festival Internazionale di Poesia di Milano (FIPM), in collaborazione con il movimento culturale “Participio Presente”, fa il suo primo debutto e sceglie nientemeno che piazza del Duomo, a Milano, per far sentire la sua voce, per dire da che parte sta e per offrire un messaggio importante alla crisi di identità che oggi investe questa Italia senza personalità, sempre più oppressa. Un flash mob, intitolato "La memoria del presente", ispirato alla storia del Las Madres de Plaza de Mayo, quando a Buenos Aires, in Argentina, un gruppo di madri sotto la feroce dittatura militare cercarono di unire le loro voci, il loro dolore alla ricerca di quello che tante altre come loro cercavano: i loro stessi figli, spariti nel nulla. Ecco, i poeti del FIPM e gli autori di Participio Presente sono in cerca di figli, fratelli, sorelle che oggi perdono la vita mentre cercano di attraversare il Mediterraneo in fuga da Paesi in guerra, ridotti alla fame, verso un’Europa che non sembra voler applicare la legge dei diritti, norme democratiche basate su accordi che essa stessa ha ratificato ma di cui sembra essersi dimenticata. Un’Europa che non solo cerca di fermare e opprimere questi arrivi ma che, anzi, diffonde la paura tra i suoi stessi cittadini; un’Europa che ha scelto come voce quella del terrorismo mediatico e un’Italia, soprattutto, che pone le basi del terrore gettando fango e odio sulle comunità straniere presenti in essa per poter fermare i nuovi arrivi senza assumersi colpe. Anzi, attribuendo le colpe agli ultimi arrivati. Di questi tempi, l’odio e il razzismo sono diventati pane quotidiano, nel tentativo di soffocare ogni voce.
Sulle magliette rosse e nelle poesie scelte da attori e protagonisti che fanno parte del Festival Internazionale di Poesia di Milano, guidato dal Direttore Artistico nonché ideatore del movimento Participio Presente, ci sono i nomi dei centinaia, migliaia di desaparecidos inghiottiti dal Mediterraneo, che non risparmia bimbi, donne, uomini, mamme e sorelle che magari neanche avevano voluto partire ma si erano sentiti obbligati da accordi di vergogna che questa nostra Europa firma di nascosto con Paesi come la Libia, spingendosi fino al Niger per contrastare gli arrivi.
Sì, perché fa comodo a questa Europa tenerli lontani dai suoi occhi, fa comodo infangare e attribuire colpe di un sistema ormai al degrado, creando un nemico che servirà sempre ai poteri forti nel loro vile gesto di approfittare di situazioni create da loro stessi, che maneggiano ad arte e scelgono come concludere. Così si finisce in questo mare che è diventato come il Rio De la Plata, nel quale finivano dopo torture indescrivibili centinaia di “dissidenti” dell’Argentina e dei Paesi dell’America Latina.
Stiamo vivendo la stessa situazione, gente! Viviamo in tempi di una crisi creata a tavolino, di guerre geopolitiche di finanziarie, case farmaceutiche, venditori di armi e fondatori di odio. Quella che sta divampando è una guerra creata ad arte per opprimere i poveri, per annientare le culture e la conoscenza e per seminare l’odio e l’ignoranza, con lo scopo di poterci controllare meglio. Lo dicono gli intellettuali, lo dicono coloro che hanno davvero voglia di verità, lo dice chi ha nel cuore la giustizia e va contro il sistema, lo dice chi non c’è l’ha fatta a resistergli e affronta questo odio con il silenzio. Diveniamo tanti, uniamoci a queste voci, a questi movimenti che altro non vogliono se non far rinascere un grido che sembra morto dentro e smuovere le coscienze. Cerchiamo la verità, ragioniamo per farlo e non finiamo per essere manichini di questo sistema di fango che vogliono gettarci addosso per soffocarci.
Participio Presente è un movimento creato su idea del Direttore Artistico del Festival Internazionale di Poesia di Milano, Milton Fernandez, in collaborazione con tanti giovani che la pensano come lui, che come lui sono stati migranti ma che qui vivono ora e qui vogliono partecipare. Perché noi siamo parte di questo Paese, perché noi siamo quelli che ogni giorno perdono la vita nel Mediterraneo.
Sta a noi in primis dare un segnale per sensibilizzare in modo equo, cercando le verità nascoste che, ragionando in maniera approfondita, possiamo trovare a portata di mano.
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