FAKE NEWS E LIBERTA’ DI STAMPA

Nel nuovo rapporto di Reporters sans Frontieres il nostro Paese guadagna 25 posizioni, ma resta tra i Paesi “problematici”

LIBERTA_DI_STAMPA.jpg

“Chiunque ha il diritto alla libertà di opinione ed espressione; questo diritto include libertà a sostenere personali opinioni senza interferenze ed a cercare, ricevere, ed insegnare informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo informativo indipendentemente dal fatto che esso attraversi le frontiere”

(Dichiarazione universale dei diritti umani)

La libertà di stampa è un diritto che ogni Stato di diritto assieme agli organi d’informazione (giornali, radio, televisioni, provider, internet) dovrebbe garantire ai cittadini ed alle loro associazioni per assicurare l’esistenza della libertà di parola e della stampa libera, con una serie di diritti estesi principalmente. In Italia, la libertà di stampa è sancita dall’Art. 21 della Costituzione. Anche come paese integrante dell’Unione europea l’Italia si impegna a rispettare il principio della libertà di stampa come sancito nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, che riconosce la "libertà di espressione e d’informazione" (art. II-71).La garanzia del pluralismo e dell’imparzialità dell’informazione costituisce strumento essenziale per la realizzazione di una democrazia compiuta; si tratta di una necessità avvertita dalle forze politiche, dal mondo della cultura, dalla società civile.Il principio fondamentale del pluralismo, sancito dalla Costituzione e dalle norme dell’Unione Europea, è accolto in leggi dello Stato e sviluppato in importanti sentenze della Corte Costituzionale. Il tema investe l’intero sistema delle comunicazioni, dalla stampa quotidiana e periodica alla radiotelediffusione, e richiede un’attenta riflessione sugli apparati di comunicazione anche alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche e della conseguente diffusione del sistema digitale.

cms_6149/2.jpg

Eppure la libertà di informazione non è mai stata sotto minaccia come oggi. Si riassume in questa frase il Rapporto 2017 di Reporters sans Frontieres, l’organizzazione internazionale che ogni anno fa il punto sullo stato di salute dell’informazione nel mondo. E se il nostro Paese ha migliorato - e di molto - la propria condizione relativa alla libertà di informazione, balzando dal 77° al 52° posto nella classifica mondiale, si colloca agli ultimi posti nell’Unione Europea. Il primato, invece, continua ad appartenere alla Finlandia, paese in cui le condizioni di lavoro per i giornalisti sono le migliori al mondo. Rsf accusa la retorica contro media e giornalisti di Donald Trump e Recep Tayyip Erdogan, oltre a denunciare movimenti anti-sistema come il britannico Ukip e il Movimento 5 Stelle italiano, che discreditano i media come arma preferita. “Un miglioramento della situazione della stampa in Italia – si legge nel rapporto - arriva nonostante ancora oggi siano sei i giornalisti sotto scorta perché minacciati di morte dalla mafia o da gruppi fondamentalisti. Il livello di violenza contro i giornalisti (intimidazioni verbali e fisiche, provocazioni e minacce) è allarmante, soprattutto nel momento in cui politici come Beppe Grillo, del Movimento 5 Stelle, non esitano a fare pubblicamente i nomi di giornalisti che a loro non piacciono”. La risposta di Grillo non si è fatta attendere, il quale, dal suo blog, lancia l’attacco: "Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia. Io pensavo che fosse perché i partiti politici con la lottizzazione si sono mangiati la Rai piazzando i loro uomini nel management e nei telegiornali e dicendo loro che cosa dire e che cosa non dire. Pensavo che fosse per i giornalisti cacciati dai programmi Rai o per le minacce del partito di governo a quelli che sono indipendenti, come Report. Pensavo che fosse perché in Italia non ci sono editori puri e metà delle tv generaliste le controlla il capo di Forza Italia e perché la tessera numero uno del Pd controlla il secondo giornale più diffuso in Italia. No, la colpa è mia".

cms_6149/3.jpg

Oggi la disinformazione miete le sue vittime ovunque, spesso con conseguenze disastrose. Il web è pieno di siti, pagine social e blog che creano dichiaratamente notizie false, recepite come vere da fruitori o operatori poco attenti, i quali poi si adoperano come mezzi di diffusione. Spetta quindi al giornalista seguire quelle norme essenziali che garantiscono trasparenza e certezza della notizia e che, invece, spesso vengono disattese secondo varie modalità, obbedendo a logiche diverse, lontane dal semplice informare. Su un punto, quindi, bisogna essere d’accordo: sul fatto di voler un’informazione corretta e rispondente ai fatti. Perché non c’è vera democrazia senza pluralismo e imparzialità dell’informazione.

Mary Divella

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram