ESTATE 2021: UN TURISMO ANNASPATO
Anche il settore religioso registra una crisi senza precedenti
"Siamo lontani dal lasciarci la crisi alle spalle, soprattutto sul fronte delle attività benefiche che vivono proprio con questi introiti". Il periodo non è dei migliori (si era capito da tempo), ma le parole di Fabio Rocchi, presidente dell’Associazione ospitalità Religiosa Italiana, risuonano come una tempesta in arrivo. Certamente, se paragoniamo il 2020 le statistiche delineano una ripresa consistente, ma la realtà è totalmente diversa dal nostro immaginario. Le strutture turistiche soffrono come non mai, vedendo vanificati tutti i sacrifici fatti nelle precedenti stagioni. L’inno a debellare la pandemia è lecito e nessuno osa metterlo in dubbio, ma qualcuno non ha considerato che dietro quelle strutture ci sono persone. L’errore è proprio questo, scaricare la colpa di tutto sui gestori, come se l’aumento dei contagi dipendesse da loro.
Non solo le limitazioni sulle presenze o il tanto dibattuto green pass, ai tanti piccoli imprenditori del mondo del turismo manca assistenza e supporto. Le enormi contraddizioni del governo e del Cts hanno fatto impazzire l’Italia intera, gettando nell’incognita chi questo lavoro lo fa da decenni. Per questo, la tanto invocata ripresa tarda ad arrivare e anche il Green pass non è sicuro (se parliamo con senno scientifico). I media si affannano per giustificare tutto questo, ma la priorità al lavoro passa in secondo luogo con la complicità dei sindacati. Proprio loro non riescano a schierarsi mantenendo una posizione ambigua, perché negli anni della pandemia si preferisce nettamente mantenere il consenso. Pertanto, le statistiche e i confronti con l’anno scorso non hanno senso, risuonano come una presa in giro. Il Covid avrebbe dovuto renderci migliori cit, ad oggi la realtà è nuda e cruda evidenziando uno scenario di indifferenza ai massimi storici.
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