EMA:"ASTRAZENECA RESTA PER TUTTI,PIU’ BENEFICI CHE RISCHI"

InItalia ulteriori 907 contagi e altri 36 morti - I dati dalle Regioni - Covid Italia, variante Delta: vaccino e sintomi, cosa sappiamo

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cms_22204/Agenzia_Europea_per_i_Medicinali.jpgEma: " AstraZeneca resta per tutti, più benefici che rischi"

Il vaccino AstraZeneca, in Italia riservato agli over 60 e rimpiazzato da vaccini Pfizer e Moderna nella seconda dose per gli under 60, per l’Ema “rimane autorizzato in tutte le popolazioni” e il rapporto rischio-beneficio, tenuto conto dei rari casi di trombosi, è “positivo”.

L’Agenzia europea del farmaco torna così a ribadire la propria posizione sul vaccino AstraZeneca, sottolineando che "durante il fine settimana ci sono stati molti articoli con informazioni non corrette sulle considerazioni scientifiche dell’Ema riguardo al vaccino Covid-19", prodotto dall’azienda anglo-svedese. "La fonte della disinformazione - spiega l’ente regolatorio Ue - è stato un articolo pubblicato su un quotidiano italiano, che citava erroneamente uno dei nostri esperti. Da allora l’articolo è stato rivisto e abbiamo anche chiesto una correzione formale. Molte testate giornalistiche hanno pubblicato articoli sulla base dell’intervista originale ed errata", rimarca l’Ema che, "nell’interesse di una comunicazione corretta e basata sui fatti", chiede di "aggiornare gli articoli contenenti informazioni false, in modo da riflettere la posizione normativa - invariata - dell’agenzia nei confronti del vaccino Vaxzevria* di AstraZeneca".

"Se le raccomandazioni dovessero cambiare - conclude l’authority - l’Ema lo comunicherà in modo trasparente e proattivo ai media e al pubblico, e i giornalisti sono incoraggiati a controllare il nostro sito web per eventuali nuove informazioni".

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cms_22204/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgInItalia ulteriori 907 contagi e altri 36 morti

Sono 907 i contagi da coronavirus in Italia, secondo i dati, regione per regione, del bollettino della Protezione Civile.

Ieri registrati altri 36 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 79.524 tamponi, il tasso di positività è all’1%.

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I dati dalle Regioni

LOMBARDIA

Sono 102 i nuovi contagi da Coronavirus. Nella tabella si fa riferimento ad altri 3 morti.

SICILIA

Sono 163 i nuovi contagi da Coronavirus. Nella tabella si fa riferimento ad altri 7 morti

LAZIO

Sono 111 i nuovi contagi da Coronavirus. Nella tabella si fa riferimento ad altri 6 morti

LIGURIA

Sono 5 i nuovi contagi da Coronavirus. Nella tabella si fa riferimento a 1 morto.

EMILIA ROMAGNA

Sono 137 i nuovi contagi da Coronavirus. Si è registrato 1 morto.

ABRUZZO

Sono 5 i nuovi contagi da Coronavirus. Nelle ultime 24 ore nessuna vittima

CAMPANIA

Sono 80 i nuovi contagi da Coronavirus. Nel bollettino diffuso ieri dall’Unità di crisi della Regione Campania sono inseriti 5 nuovi decessi: di questi, uno è avvenuto nelle ultime 48 ore e 4 sono avvenuti in precedenza, ma registrati ieri.

VALLE D’AOSTA

Sono 2 i nuovi contagi da Coronavirus. Non si registrano nuovi decessi.

SARDEGNA

Sono 31 i contagi da Coronavirus. Non si registrano nuovi decessi.

VENETO

Sono 19 i contagi da Coronavirus. Non sono stati registrati morti.

TOSCANA

Sono 82 i nuovi contagi da Coronavirus. Il tasso dei nuovi positivi è 1,62% .

BASILICATA

Sono 27 i nuovi casi da Coronavirus. Si registra 1 decesso.

MARCHE

Sono 3 i nuovi contagi da Coronavirus.

PUGLIA

Sono 47 i nuovi contagi da Coronavirus. Nella tabella si fa riferimento ad altri 2 morti

FRIULI VENEZIA GIULIA

Sono 4 i nuovi contagi da Coronavirus. Non si registrano decessi.

PIEMONTE

Sono 87 i contagi da Coronavirus. Si registrano altri 3 morti.

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Covid Italia, variante Delta: vaccino e sintomi, cosa sappiamo

La variante Delta "fa paura". I contagi da coronavirus calano in Italia, ma la variante indiana del covid (identificata come Delta) obbliga a mantenere la guardia sempre altissima. Le news legate ad uno studio di Lancet contribuiscono a definire ulteriormente il quadro: il rischio di ricovero in ospedale per la variante Delta è quasi doppio rispetto a quello della variante Alfa (inglese), ma due dosi di vaccino forniscono comunque una forte protezione contro il mutante, sebbene inferiore rispetto a quella contro la variante inglese.

VARIANTE DELTA E VACCINO

Secondo i dati analizzati dai ricercatori, la variante indiana è la forma predominante di coronavirus pandemico circolante nel Regno Unito e si ritiene che sia del 60% più contagiosa di quella inglese. In particolare, il vaccino Pfizer-BioNTech fornisce contro questa variante una protezione del 79%, rispetto al 92% di protezione con la variante inglese. Per il vaccino Oxford-AstraZeneca, invece, è stata rilevata una protezione del 60% contro le infezioni dovute alla variante indiana, rispetto al 73% della variante inglese.

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La variante Delta "preoccupa" proprio proprio la capacità della variante di ’bucare’ in parte il vaccino, evidenzia il professor Fabrizio Pregliasco. In Italia già circola. "Il dato finora è basso, ma probabilmente è sottovalutata", avverte Pregliasco: "Adesso dovremmo farci più attenzione".

Il rischio, "come ho detto fin dall’inizio - ricorda - è che in autunno ci sia un rialzo dei contagi, un colpo di coda del virus".

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Sulla variante Delta "c’è un po’ più di un poco di paura. Credo che le autorità inglesi abbiano informato le autorità europee.

E credo che questa variante sia stata, se non protagonista, almeno un importante argomento di discussione al G7.

Purtroppo qualche vittima in più l’ha fatta.

Tanto è vero che gli inglesi stanno riverificando alcune politiche di apertura", dice Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.

"Noi - aggiunge Galli - dobbiamo sempre ricordare che la bestiaccia gira e che non possiamo sfuggire dai rischi di questa variante.

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E’ un’osservazione antipatica, ma qualcuno la deve pur fare".

Il professor Roberto Burioni, agganciandosi allo studio di Lancet, evidenzia l’"efficacia du due dosi vaccini nella protezione da infezione da variante Delta (indiana): Pfizer 79%, AstraZeneca 60%.

Questa variante sembra più contagiosa e in grado di causare malattia più grave".

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"La situazione inglese ci deve preoccupare perché dobbiamo sorvegliare e far si che non esistano dei cluster da variante indiana, serve un’attenta sorveglianza che con i numeri attuali italiani (1.000-1.500 positivi) possiamo sequenziare tutti i nuovi contagi e verificare se c’è la variante", evidenzia Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

"In Italia abbiamo scelto una strategia vaccinale leggermente diversa dal Regno Unito, dove hanno accorciato il periodo tra prima e seconda dose. Quello che sta succedendo nel Regno Unito, con l’aumento dei casi collegato alla variante indiana, è legato da una parte al fatto che la gran parte della popolazione è vaccinata con una sola dose e poi che alcuni hanno posticipato di molto la seconda dose. Questa variante è però ricordiamola coperta dai vaccini che stiamo utilizzando", ha aggiunto.

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