ELEZIONI INDIA: CONFERMATO NARENDRA MODI
Il leader nazionalista ha ottenuto una maggioranza schiacciante; si temono tensioni con il Pakistan
Se la vittoria e la conseguente riconferma come Primo Ministro indiano del leader dell’Alleanza Nazionale Democratica, Narendra Modi, era assolutamente preventivabile, ciò che sta spiazzando tutti sono i risultati eccezionali che sta registrando. Leader divisivo, spesso accusato di discriminare le minoranze (specie quella musulmana), nei 5 anni precedenti ha limitato fortemente il raggio d’azione dei sindacati, portando l’India, tra il 2016 e il 2018, dal 140º al 177º posto nell’Environmental Performance Index (Indice di Performance Ambientale) compilato dai ricercatori delle università di Yale e Columbia. Il tasso di disoccupazione indiano, inoltre, era il più alto da 45 anni a questa parte. Le recenti tensioni con il Pakistan, però, hanno permesso a Modi di puntare su una politica estera aggressiva in campagna elettorale.
Così, l’avversione del popolo indiano verso il Pakistan ha preso il sopravvento sulle tematiche socio-economiche, e il verdetto delle urne ha ribaltato i sondaggi che ipotizzavano un calo dei seggi per la coalizione del premier uscente. Infatti, la Nda ha registrato un consenso impressionante, che si aggira intorno al 60% e le permetterà di sfondare quota 300 seggi in Parlamento, dove la maggioranza è fissata a 272. Questi incredibili risultati andranno a inficiare pesantemente sull’opposizione, specie quella guidata dai membri della famiglia Gandhi, che aveva grosse aspettative e invece dovrà accontentarsi di un risibile incremento dei seggi rispetto alla legislatura precedente. In ogni caso, le Borse hanno accolto positivamente i risultati elettorali indiani, toccando indici record dopo la pubblicazione degli exit poll. Ciò che maggiormente preoccupa, però, è proprio la prospettiva di un conflitto tra India e Pakistan: come risposta alla rielezione di Modi, il Pakistan ha annunciato di aver testato con successo un missile Shaheen II.
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