ELEZIONI 2022...SONDAGGI POLITICI, FDL AVANTI AL PD

Faccia a faccia Letta-Calenda - Renzi: "Con accordo, Fi-Lega brindano" - Conte: "Pd si è accodato a Lega e Forza Italia per farci fuori" - Di Maio: "Io zombie?

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cms_27008/images.jpgSondaggi politici, Fratelli d’Italia davanti al Pd

Fratelli d’Italia cala ma rimane primo partito davanti al Pd secondo le intenzioni di voto registrate dal sondaggio Swg per La7 in vista delle elezioni politiche 2022 del 25 settembre. Il partito di Giorgia Meloni scende dal 25% al 24,2%. Il Pd sale dal 23,2% al 23,7%. Scende la Lega, che perde lo 0,4% e ora vale il 12%. Giù anche il M5S, ora al 10%. Forza Italia guadagna lo 0,4% e arriva al 7,5%. Passo avanti di Azione-Più Europa, che sale dal 6% al 6,8%. I Verdi sono al 4,1%, Italexit è al 3,2%, Italia Viva è al 2,8% e Insieme per il Futuro è all’1,7%.

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cms_27008/calenda_letta_fg.jpgFaccia a faccia Letta-Calenda

E’ previsto per stamattina alle 11, alla Camera, il faccia a faccia tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova. Un incontro decisivo, in vista delle elezioni del 25 settembre 2022, in cui si capirà se ci sarà o meno la possibilità di chiudere un accordo. Accordo in realtà già raggiunto e suggellato con tanto di stretta di mano - “Erano stati definiti anche i collegi”, dicono dal Nazareno - rimesso però in discussione. Ma Enrico Letta “per senso di responsabilità di chi guida un partito che rappresenta un quarto degli italiani”, dicono i suoi, è disponibile a riprovarci. Pur nella consapevolezza della “blanda volontà” di stringere un accordo dimostrata da Calenda ma “ci proviamo - sottolineano dal Nazareno - con molta pazienza e spirito ecumenico”. Ma sia chiaro, si ribadisce, “basta veti e basta sportellate”.

Come ha ribadito ieri il leader dem: "Il nostro appello è per includere e non per escludere" e "io sono pronto a incontrare tutte le anime" della possibile coalizione, "anche Calenda e Della Vedova, ma no ai veti e no veti personali" ha detto il segretario all’incontro con i sindaci Pd, dopo la richiesta di un incontro da parte del leader di Azione.

"Patti chiari e amicizia lunga - ha scandito il segretario - E che valga la stretta di mano. Io e Calenda tre giorni fa ci siamo visti, eravamo d’accordo su un percorso e ci siamo stretti la mano, ma se tutto salta due giorni dopo, vuol dire che stringersi la mano non serve a niente".

Insomma, la ormai proverbiale ’pazienza di Giobbe’ di Enrico Letta resta. Ma stavolta è davvero messa a dura, durissima prova. Il voltafaccia del leader di Azione, che dopo aver concordato con il segretario dem un percorso comune appena qualche giorno fa, nel giro di un paio di giorni ha rimesso tutto in discussione, non è stata presa bene al Nazareno, per usare un eufemismo. "Quando ci si stringe la mano e due giorni dopo salta tutto, vuol dire che stringersi la mano non serve a niente", ha scandito Letta.

Al Pd sono convinti: un accordo con Calenda è sempre più lontano. Questa è l’impressione che si ricava parlando con diversi dirigenti dem che hanno preso parte ieri alla lunga riunione con Letta dei vertici Pd. "Vuole rompere, sta solo cercando la scusa per farlo", è lapidario un membro della segreteria con l’Adnkronos. La riunione convocata nel primo pomeriggio da Letta è durata oltre due ore e, a quanto si riferisce, sulla lettera inviata ieri da Calenda e Benedetto Della Vedova con le ’condizioni’ al Pd per l’alleanza c’è stata una bocciatura generale. "Tutti incaz...". Anche per una questione di ’peso’ di Azione rispetto al Pd. "Ci vuole il senso della misura".

Nel corso della discussione alcuni interventi hanno spinto per tentare comunque un’ultima contromossa. Di qui l’appello sottoscritto da tutti i partecipanti alla riunione. Un appello "a procedere, senza veti reciproci" nella consapevolezza" che "ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l’Italia non può permettersi". Un’ultima chiamata per cercare di uscire dai veti e controveti. Ma la risposta arrivata da Calenda, che ha ribadito le ’sue’ condizioni, viene letta dai dem come la conferma della volontà di rompere.

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cms_27008/1653660307076_deskdefdbffceedcae.jpgRenzi: "Con accordo, Fi-Lega brindano"

"Se Calenda e Letta si accordano, Forza Italia e Lega brindano", ha detto dal canto suo il leader di Italia Viva Matteo Renzi aggiungendo: "Il discorso del voto utile, mettersi tutti insieme con il Pd, non è credibile. Se non ci sono i 5 Stelle la partita è monca di un pezzo - ha affermato - nonostante io non li voglia. Capirei la grande alleanza di tutti se ci fossero tutti, ma così, per attutire la vittoria della destra, serve un centro forte".

"Un’area di centro, il terzo polo che fa il 10%, è decisivo per attutire l’impatto del governo di destra, e sarebbe fantastico per dopo, per crescere", ha detto ancora Renzi.

Secondo il leader di Italia Viva "chi oggi inizia la campagna elettorale come ha fatto Enrico Letta, non sta contrastando la destra, ma le sta regalando la vittoria". "Se voglio contrastare la destra - spiega l’ex presidente del Consiglio - non posso partire chiedendo la tassa di successione e imbarcando quelli che non vogliono Draghi. L’appello all’unità lo può fare chi toglie i voti alla destra, non chi glieli regala".

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cms_27008/conte88_fg.jpgConte: "Pd si è accodato a Lega e Forza Italia per farci fuori"

"Non è nel mio costume fare giochini. Il Pd ha assunto una linea molto chiara, si è accodato a FI e alla Lega. Loro ci volevano fuori, si è confermato che anche il Pd ci vuole fuori. Benissimo, chiederemo agli elettori di darci ancora più forza" e "riserveremo sorprese". Lo ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte, ai microfoni di ’Effetto estate’ su Radio24, riguardo alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

Il nome di Giuseppe Conte nel contrassegno elettorale del M5S? "No, il simbolo è quello che conosciamo, assolutamente". Ora "non si sta ragionando su questo ma su altro" ha risposto Conte.

"Con Grillo - ha poi spiegato - ho un confronto pressoché quotidiano. Lui è in ferie ma i telefonini funzionano. Leggo sui giornali ricostruzioni ma tra noi non c’è nessuna lite, vengono pubblicate notizie false e me lo spiego con una ragione: si ha paura del M5S".

Parlando della regola dei due mandati, Conte ha ribadito che "è un principio fondativo del M5S e va salvaguardato. La rotazione è salutare" perché evita "storture. Ma le competenze maturate non andranno in fumo, le recupereremo in qualche modo".

Quanto alle regole per le candidature "le stiamo fissando adesso, regole e paletti". Ma centrali saranno "la passione dei cittadini, la competenza delle persone" e l’operato dei parlamentari "che si sono distinti", perché con un mandato alle spalle "si sviluppano competenze. Adesso pubblicheremo le regole".

"Sarò in Parlamento se i cittadini me lo accorderanno" ha detto il leader M5S. Dove si candiderà? "No, non so, non siamo ancora in quel momento della formazione delle liste, ci sarà un attimo per pensarci".

Ai microfoni di ’Effetto estate’ Conte ha ribadito che "è evidente che il premier Draghi, dal suo discorso, dalla postura che ha avuto in Parlamento, avesse deciso di mettere fine a questa esperienza di governo".

Poi, sul dialogo a distanza tra Calenda e Letta: "Non mi appassiona, sono giorni che si parla di campo ampio, campo largo che poi si restringe. Noi in questo siamo chiari e sereni, ci presentiamo chiedendo agli elettori un mandato chiaro, come la forza che ha più mantenuto gli impegni presi, le riforme sono lì e parlano per noi. Ci batteremo per realizzare gli impegni presi coi cittadini, costi quel che costi". Il campo largo? "Il M5S non è qui a fare giochini".

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cms_27008/dimaio6_fg.jpgDi Maio: "Io zombie?
"Io zombie? Finalmente abbiamo capito a che cosa dovevano servire i 300mila euro che prende Grillo dal Movimento 5 Stelle, a fare i post sulle figurine panini". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Zona bianca su Rete4, commentando il post di Beppe Grillo che considera i fuoriusciti dal Movimento "zombie".

"I 65 parlamentari che hanno formato il nuovo gruppo - ha spiegato il leader di Impegno civico - e hanno lasciato il partito di Conte, lo hanno lasciato quando quel partito stava per disallineare l’Italia dalle sue alleanze tradizionali. I fuoriusciti sono persone coraggiose e hanno scelto da che parte stare della Storia, sono orgoglioso del lavoro fatto insieme ai miei colleghi".

Di Maio esclude che "il Pd riapra ai 5 Stelle perché ci sono state tante dichiarazioni in questo senso". "Quelli che hanno buttato giù Draghi sono degli irresponsabili, e con gli irresponsabili non si può programmare il futuro del Paese", ha detto il titolare della Farnesina.

Di Maio ha poi annunciato che "nelle prossime ore partirà una mia lettera, una proposta di lettera, a tutti i leader dei partiti italiani per sostenere tutti quanti insieme il governo Draghi ai tavoli internazionali per ottenere in Europa il tetto massimo al prezzo del gas".

"Dobbiamo chiedere tutti insieme all’Europa di ottenere questo risultato. E perché serve questa lettera? - ha aggiunto - perché il governo non è pienamente in carica perché è stato buttato giù, e quindi ha bisogno del sostegno politico. Quindi dico a tutti i miei colleghi, leader di partito, non ci dividiamo su questa battaglia, sottoscriviamo tutti insieme una lettera e diciamo all’Europa che siamo uniti almeno su questo".

Redazione

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