EBOLA : LA PIAGA DEL TERZO MILLENNIO
Un vero affare economico...ma per chi ?
L’ebola diffusasi nel centro Africa, in particolar modo in Nigeria, Liberia e Sierra Leone, ha provocato, ad oggi, la morte di oltre 3.000 persone.
Una società di biotech Italiana, fondata nel 2007 da Riccardo Cortese, più precisamente la OKAIROS di Pomezia, ha messo a punto il vaccino per combattere la malattia del secolo. L’ente governativo Americano che autorizza l’uso dei farmaci, dopo aver controllato gli effetti positivi ottenuti sulle scimmie, ha autorizzato la sperimentazione sull’uomo.
L’O.M.S. (organismo mondiale della sanità) ha già ordinato alla casa farmaceutica oltre 10.000 dosi di vaccini per tutto il 2014 oltre che prenotare per il prossimo anno almeno 1.000.000 di provette.
A ben pensarci potrebbe essere un ottimo affare per l’economia Italiana, mi sono detto, fino a quando non scopro che la società biofarmaceutica OKAIROS, Italiana, abbia venduto nel maggio 2013 la proprietà alla ben nota GLAXOSMITHKLINE, britannica, per una cifra pari a 250 milioni di euro. In effetti la nuova proprietà prevede degli introiti, a breve termine, di oltre 5 miliardi di sterline.
Ma torniamo a parlare del male che ha messo sotto scacco tutte le nazioni del mondo. Allarme rosso in tutta Europa. Essendo il “ceppo” fortemente infettivo e facilmente trasmissibile attraverso fluidi corporei come lacrime, urina, sangue, muco o saliva sono stati messi sotto rigido controllo gli aeroporti di Francoforte, Parigi, Madrid e Bruxelles.
Negli ultimi mesi sulle nostre coste sono sbarcati decine di migliaia di migranti di colore dei quali non si conosce l’identità, lo stato di salute e tanto meno la provenienza. A questo punto una domanda sorge spontanea. Quali forme di protezione e garanzie offriamo alle nostre forze dell’ordine e al volontariato che quotidianamente soccorre, cura ed è a contatto di gomito con questi signori che, quantunque ignari, potrebbero esserne affetti?
Senza voler in alcun modo fare del terrorismo psicologico vi ricordo che la comunità Europea è sempre più convinta che sia l’Italia, in quanto ponte con l’Africa, a dover ospitare questa marea di gente ignorando totalmente le difficoltà economiche nelle quali ci troviamo.
Vi invito semplicemente a pensarci su e a riflettere. Viva l’Italia?
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