E’ CACCIA ALLE STREGHE PER I ‘GRILLINI’

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E’ davvero una brutta storia quella che sta coinvolgendo il M5S in questi giorni, secondo cui alcuni parlamentari ‘grillini’ non avrebbero restituito quanto era stato stabilito nel regolamento redatto dai fondatori. Che sia vero o no, non è tanto rilevante, quanto lo è invece il comportamento di tutti gli altri parlamentari facenti parte dei soliti vecchi partiti.

cms_8534/2.jpgDa Renzi a Berlusconi e da altri politici, alte si sono levate le voci di indignazione contro questi giovani parlamentari, dimenticando che i suddetti non hanno ancora ricevuto dall’Altissimo l’aureola della santità, né hanno ricevuto dal popolo la venerazione per la onestà o la parsimonia con cui avrebbero servito il paese. Dunque, se ci sono politici che avrebbero dovuto tenere la bocca chiusa sulla questione interna ai ‘grillini’, questi sono proprio Renzi e Berlusconi. Con Renzi, penultimo della serie dei non eletti a premier con il voto dei cittadini, il paese è sceso ancora più nell’ultimo girone dell’inferno, tanto che il suo successore anche questi non eletto, ha avallato tutti gli aumenti delle utenze domestiche per il 2018, eventualmente per compensare una ‘flat tax’ già da tempo propagandata da Salvini .

Dunque, se Renzi, Berlusconi e tutta la schiera dei politici appartenenti a partiti vari non hanno mai ridotto il proprio stipendio come hanno fatto i giovani parlamentari del movimento 5stelle per finanziare le ‘start up’ o le imprese in difficoltà, i su menzionati avrebbero il dovere di rimanere in silenzio e se mai parola volessero pronunciare ancora, dovrebbe solo essere una parola di ringraziamento.

Pertanto, tenendo per scontato che secondo buon senso e civiltà, bisognerebbe sempre schierarsi contro ogni forma di diffamazione nei confronti di un politico o un partito che, al di là del colore e della ideologia professata, cerca di cambiare in meglio lo stato delle cose nel proprio paese, è chiaro che si debbano condannare quei politici che denigrano gli avversari solo per rubare voti a loro vantaggio. Questa è una pratica vecchia di sempre che andrebbe punita per legge. Non si può certo apprezzare l’intervento di un Renzi che in una trasmissione si erge a giudice per condannare i grillini che avrebbero trattenuto una parte del danaro per sè. Per onorare la giustizia bisognerebbe gridare in coro che nessuno di quei giovani parlamentari facenti parte del Movimento 5stelle andrebbe condannato o messo alla gogna, come se fosse un criminale, né dagli avversari politici né dagli stessi parlamentari grillini. Questi giovani parlamentari, avevano tutto il diritto di trattenere l’intero stipendio, quando ne avessero avuto necessità, visto che comunque non si sono sottratti all’obbligo di ridurre lo stesso con continuità.

cms_8534/3.jpgTuttavia, abbastanza fragile appare la personalità di Di Maio che per timore di perdere il consenso dell’elettorato ha dovuto puntare il dito verso i propri compagni. Avrebbe invece dovuto ammettere che se si è ritardati nel versare o se si è trattenuto l’intero salario c’erano sicuramente delle giustificazioni soggettive sulle quali nessuno aveva il diritto di indagare né di accusare. Se avesse avuto il coraggio di difenderli, motivando il loro occasionale comportamento a necessità soggettive, Di Maio avrebbe avuto più sostegno dall’elettorato. In questo bisogna dare ragione piena a Travaglio che in TV durante la trasmissione su La 7 li ha difesi con vigore.

La regola imposta dai fondatori del movimento di dimezzare lo stipendio doveva essere libera e non stabilita a priori. Ciascuno, secondo le proprie condizioni di vita, avrebbe dovuto versare liberamente una somma ogni mese, ma una somma assolutamente libera. Questa dittatura fatta all’interno dei grillini non depone a favore del Movimento. Libertà si chiama libertà sempre. L’accusa invece fatta in modo sprezzante e plateale dalla sinistra di Renzi in TV nella trasmissione ‘Quinta Colonna’ è assolutamente incivile perché sa tanto di caccia alle streghe e si sa cosa accadeva alle streghe negli anni della inquisizione.

La sinistra, come sempre avviene, sta strumentalizzando la questione per accrescere il suo consenso elettorale, tuttavia non sarà l’errore dei grillini a toglierle di dosso le responsabilità politiche avute nel governo del paese.

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La assurda, quanto inutile, intransigenza da parte dei capi del Movimento depone a loro sfavore perché tale comportamento presuppone che una volta al governo userebbero la stessa intransigenza, anticamera sempre di una dittatura. Non è affidabile un partito o un movimento che punisce i suoi compagni per aver commesso qualche disobbedienza alle regole del Movimento. Questa mancanza di flessibilità spaventa non poco certi cittadini che temono di cadere ‘dalla padella alla brace’. Gli uomini non sono pezzi di legno, ma anime che vibrano. Quindi, i leader del Movimento facciano auto-accusa prima di ‘ buttar fuori‘ un loro collega. Come dire che “chi è senza peccato scagli la prima pietra.”

Elena Quidello

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