Dl rilancio, ’buco’ da 100 milioni(Altre News)

Renzi: "Ci aspetta una crisi occupazionale terribile" - Legge elettorale, Meloni: "Sinistra tira fregatura a italiani" - Pd in calo e Lega ’scappa’ - Governatori e sindaci: Zaia e Decaro i più popolari

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Dl rilancio, ’buco’ da 100 milioni: verso rinvio in Commissione

La Lega:"Questo governo è allo sbando totale"

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Misure per il Mezzogiorno a rischio copertura nel decreto rilancio, da stamattina in discussione alla Camera. A quanto si apprende da fonti parlamentari dell’opposizione, il dl potrebbe, proprio per verificare queste coperture, tornare in Commissione Bilancio di Montecitorio. Si tratta di norme, a quanto riferito, presentate con stime di spesa basse, che invece necessitano di maggiori investimenti. Emendamenti su cui il governo aveva già dato parere positivo.

A rischio, in particolare, sarebbero le misure per la sospensione dei mutui delle Regioni speciali, il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno e nelle Regioni colpite dagli eventi sismici degli anni 2016 e 2017. Si tratta di coperture per complessivamente circa 100 milioni. La decisione sul ritorno del decreto in Commissione Bilancio arriverà nel pomeriggio, dopo il voto procedurale previsto. La discussione in Aula è stata sospesa ed è poi ripresa alle 15.

La Lega all’attacco. "Decreto rilancio in aula. Anzi no perché ci sarebbero emendamenti scoperti. E’ vergognoso che dopo settimane di ritardo il dl rilancio che doveva essere finalmente discusso oggi alla Camera rischia di tornare nuovamente in commissione perché ci sarebbero emendamenti senza coperture economiche" affermano i deputati della Lega in Commissione Bilancio.

"Questo governo è allo sbando totale. L’ennesima prova dell’improvvisazione di un esecutivo incapace di affrontare la situazione e bravo solo a fare annunci per prendere in giro gli italiani", concludono i leghisti.

"Chi non capisce la sua scrittura è un asino addirittura - rincara il senatore Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega - Il governo continua a emanare provvedimenti ingestibili, con lo svantaggio di non riuscire a gestirli". "Abbiamo più volte criticato questo modo di fare del governo, che per far contente tutte le componenti di maggioranza trasforma in enormi decreti ’omnibus’ tutti i provvedimenti di gestione dell’emergenza. Per dare a ognuno la propria quota di marchette, si disperdono risorse, si ritardano i tempi, e si rende impossibile una analisi approfondita" aggiunge Bagnai.

"Il ritorno in commissione del dl rilancio - prosegue - dimostra che questa nostra critica non è teorica, ma ha un impatto pratico. Nonostante una gestione impeccabile da parte del presidente Borghi, l’incapacità dei sottosegretari di gestire il pallottoliere degli emendamenti ha lasciato il provvedimento senza copertura per oltre 100 milioni. Il problema non è tecnico, in questo caso, ma politico. Gli uffici della Ragioneria sono essi stessi travolti dall’arroganza e dall’incompetenza di una compagine di governo che invece di stabilire un rapporto costruttivo con l’opposizione la denigra, attribuendole la responsabilità di ritardi che sono esclusivamente dovuti all’incapacità della maggioranza. In assenza di un percorso condiviso e in presenza di un simile spreco di tempo e risorse, la Lega non darà deleghe in bianco in occasione del voto sullo scostamento", conclude Bagnai.

Claudio Borghi Aquilini, presidente della Commissione Bilancio della Camera è furioso dopo aver verificato che alcuni emendamenti che in commissione avevano ricevuto parere favorevole del governo erano in realtà privi di copertura. "Non si può lavorare così - afferma - un mese di lavoro eccellente in commissione da parte dei deputati di tutti i partiti su un provvedimento impossibile da gestire per poi scoprire che qualcuno a Palazzo Chigi aveva fretta di rivendersi risultati sbagliando i conti. Se non sanno lavorare le possibilità sono due, o la smettono di fare provvedimenti che contengono di tutto, dalla cassa integrazione ai monopattini o, scelta migliore, si dimettano lasciando agli Italiani la decisione su chi debba gestire un futuro che si prospetta molto difficile".

"Infine", conclude Borghi Aquilini, "questa situazione spiacevole serve a ricordare come il Parlamento debba tornare velocemente ad essere il centro delle decisioni. Provvedimenti simili necessitano assolutamente di tre letture perché, come si è visto, non si può fare affidamento sul governo".

Renzi: "Ci aspetta una crisi occupazionale terribile"

"Se vince Emiliano perde la Puglia "

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“Nei prossimi 12 mesi ci sarà una crisi occupazionale terribile, io che ho fatto tante polemiche in passato, ho smesso proprio per questo: l’emergenza va affrontata tutti insieme. Poi torneremo a litigare, ma ora bisogna risollevare l’economia". E’ quanto ha detto Matteo Renzi, presentando il suo libro ’La mossa del cavallo’ a Marina di Grosseto. "Noi le scissioni le abbiamo subite: ammiro la capacità di discutere di tante questioni, ma non ho voglia di alimentare quella discussione perché voglio occuparmi della priorità che adesso deve essere di tutti: il lavoro. Questa emergenza è più importante dei tweet di Orlando. Se Zingaretti e Orlando vogliono parlare di economia, lavoro e imprese ci sono, se vogliono fare polemiche interne che tanto affascinano i dirigenti del Pd, non ci sto”.

LEGGE ELETTORALE - "Se c’è una cosa su cui non ho mai cambiato idea è che la sera delle elezioni bisogna sapere chi ha vinto, sul modello dei sindaci. Su questo ci ho perso la poltrona, perché quando ho fatto la battaglia su questi temi ho perso il referendum. Io lo rifarei domani mattina, perché serve all’Italia". "Per questo preferisco un sistema maggioritario: chi perde all’opposizione, chi vince governa. Detto questo, non è normale al 6 di luglio, in un’emergenza occupazionale e con le aziende in ginocchio, la cassa integrazione che non arriva, stare a discutere di legge elettorale".

PD - "Non ho una visione del Pd negativa o polemica" ha detto il leader di Italia Viva. "Non ho mai avuto un rapporto migliore con Zingaretti come in questo periodo. Io cerco di essere propositivo, ma è innegabile che siamo venuti via dal Pd anche per questo, perché certe culture, come quella giustizialista, messe ai margini dalla nostra segreteria, sono tornate fuori".

DL SEMPLIFICAZIONI - "Stasera spero che libereremo il piano shock. Il rischio di corruzione c’è sempre anche con i codici e le leggi. Il punto è che non bisogna fare come la Raggi con le Olimpiadi. Allora io dico modello Expo non modello Raggi: le cose si devono fare sennò si muore di fame". "Bisogna sbloccare le opere e semplificare le regole del gioco. Sono per sbloccare le opere pubbliche : ci sono 120 miliardi di euro pronti già finanziati da investire su scuole, porti, aeroporti. È una filosofia sbagliata quella che blocca 60 milioni di persone , io dico giustamente, ma adesso non riusciamo a bloccare per un mese la burocrazia? Senza posti di lavoro l’Italia è finita e questo fa felice proprio la criminalità organizzata".

SCUOLA - "A me la Azzolina non convince, ma capisco che quello è un ministero difficile. Io ho avuto tutti contro sulla scuola: quel lavoro è difficile". "Suggerirei alla Azzolina di non seguire i sondaggi, non si preoccupi di vedere che effetto fanno le cose che dice, ma abbia una visione strategica. Quello che accadrà con le riaperture delle scuole bisognava prevederlo e lavorarci mesi fa. Il dibattito sul plexiglas anche no , facciamo invece il test seriologico ai ragazzi".

FORZA ITALIA E SALVINI - "Sono distante da Salvini sui decreti sicurezza: sono il Matteo che ha mandato la Marina a recuperare i corpi in fondo al mare, non quello che ha chiuso i porti".

"Arrivi da Forza Italia? Io se fossi un senatore azzurro e volessi sostenere il governo, da europeista, troverei più logico stare con noi che con Salvini". "Forza Italia è in difficoltà perché una parte sta con la Merkel e un’altra Salvini tanto che qualcuno è venuto con noi perché non vuole stare con la destra sovranista. Sul Mes FI ha una posizione seria. Se non prendiamo quei soldi rischiamo di darla vinta a chi vuole la patrimoniale: noi vogliamo utilizzare i fondi europei, non i soldi dei cittadini”.

PUGLIA - "Se vince Emiliano perde la Puglia. Non voteremo mai Emiliano: sarebbe come se mi portassero al governo Di Battista, che ha definito Obama un golpista. Già governiamo con i 5 stelle....".

Legge elettorale, Meloni: "Sinistra tira fregatura a italiani"

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"Ci servono altri 5 punti per poter governare come vogliamo nonostante la fregatura che la sinistra sta per tirare agli italiani, e cioè approvare una legge elettorale proporzionale pura nei primi giorni di agosto, sperando che gli italiani siano al mare e non si accorgano che loro stanno consegnando l’Italia alla palude della Prima Repubblica". Lo dice la leader di Fdi, Giorgia Meloni, a IV Repubblica.

"Queste persone - incalza - si vogliono assumere la responsabilità, pur di non far vincere le elezioni ai loro avversari, di modificare ogni due anni, in base ai sondaggi, la legge elettorale... Per garantirsi la poltrona anche se non hanno i voti. Una cosa scandolosa e irresponsabile che io denuncerò da qui all’ultimo giorno, finché non accadrà", promette battaglia Meloni.

"Sono assolutamente certa che Conte voglia fare un partito, il suo partito non è il M5S, e che dall’inizio della pandemia Conte abbia fatto ogni cosa guardando più attentamente al consenso che quella cosa poteva generare piuttosto che alla sua capacità di incidere nella realtà", ha detto ancora Meloni aggiungendo: "Ho detto svariate volte al premier Conte che siamo disponibili" a confrontarci "ma continua a non arrivare un invito. L’unica cosa che ho chiesto, cortesemente, è avere una bozza di documento che vuole discutere. Ma se loro stanno approvando un dl in Cdm vuol dire che non volevano parlare di questo con noi, del dl rilancio non hanno voluto parlare, del Cura Italia non hanno voluto parlare. Tutte le nostre proposte sono state gettate in un cestino, amaramente, non è chiaro Conte di cosa voglia parlare, certo non vado a prendere té e pasticcini".

"Se vuole parlare di politica con me Conte, io vorrei che qualcuno mi dicesse se vuole un confronto vero" ma "mi aspetto di svelare un bluff, l’ennesimo. Io non sopporto mi si dica che l’opposizione non ha voluto un confronto, moltissime proposte sensate sono state cestinate e spesso derise - incalza la leader di Fdi - l’altro giorno ho letto un articolo a tutta pagina del premier, in cui diceva: ’detassiamo le imprese che non ricorrrono alla Cig’, sa quando l’ha proposto Fdi? Lo abbiamo proposto per il ’Cura Italia’, quello era il momento perché ora non ci sono più soldi per farlo". E gli 80 mld votati dal Parlamento per lo scostamento di bilancio Conte "li ha avuti grazie a noi, ricordiamolo. Nessuno ci ha detto come quei soldi andassero spesi". E ora, il nuovo scostamento che si delina all’orizzonte? "Io a scatola chiusa non voto niente - dice Meloni - noi volevamo dare una mano, i veri irresponsabili sono i signori del governo".

Dunque la leader di Fdi mostra il dl rilancio, "sono 266 articoli, oltre 800 pagine... secondo lei questo è semplificazione?", chiede polemica. Poi un ultimo affondo: il dl rilancio, l’accusa, "non è stato fatto per fare arrivare i soldi a chi non ne ha bisogno, ma per infilarci tutto il resto, le consulenze per Patuanelli, le consulenze per il Mef, le nuove fondazioni per far giocare qualche ministro, le assunzioni facili per Di Maio che evidentemente ha ancora qualche compagno di scuola che non è riuscito a piazzare, le regolarizzazioni per i migranti, perché se la Cig non arriva non frega a nessuno mentre delle regolarizzazioni...".

"L’ultima volta che ci sono state delle fibrillazioni all’interno della maggioranza ho letto sui giornali che il Presidente della Repubblica avrebbe mandato il chiaro messaggio che per lui l’alternativa a questo governo solo le elezioni. E io condivido la posizione del Presidente della Repubblica", conclude.

Pd in calo e Lega ’scappa’

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Lega stabile, Pd giù. E’ il quadro delineato dal Legge elettorale, per il tg La7. La Lega rimane saldamente primo partito, mantenendosi al 26,6% senza variazioni rispetto al precedente rilevamento. Il Partito Democratico perde lo 0,3% e scivola al 20%. Passo indietro anche per Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Il M5S scende dal 16% al 15,7%, mentre la formazione guidata da Giorgia Meloni cede lo 0,2% e si attesta al 14%. Forza Italia sale dal 5,6% al 5,9%, mentre Sinistra Italia passa dal 3,5% al 3,8%. Azione cresce dello 0,3%, arriva al 3,2% e scavalca Italia Viva, che cala dal 3% al 2,9%.

Governatori e sindaci: Zaia e Decaro i più popolari

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Luca Zaia, tra i governatori, e Antonio Decaro, tra i sindaci, sono gli amministratori locali più popolari, secondo quanto emerge dai risultati del ’Governance poll 2020’, pubblicati oggi sul ’Sole 24 Ore’, un’indagine sul livello di gradimento dei presidenti delle 18 Regioni a elezione diretta e dei sindaci di 105 città capoluogo di provincia realizzata per ’Il Sole 24 Ore del Lunedì’ da Noto Sondaggi.

I quattro presidenti di Regione più popolari sono del centrodestra con al primo posto Zaia, seguito da quelli del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, dell’Umbria Donatella Tesei e della Calabria Jole Santelli. Al quinto posto, primo presidente di centrosinistra, c’è il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il cui gradimento risulta in aumento. A seguire i presidenti del centrodestra di Abruzzo Marco Marsilio, al sesto posto, seguito da quello del Piemonte Alberto Cirio, da Giovanni Toti (Liguria) che ottiene lo stesso gradimento di Christian Solinas (Sardegna). E ancora il governatore di centrosinistra della Toscana, Enrico Rossi, della Campania Vincenzo De Luca. Al 12esimo posto, Sebastiano Musumeci presidente della Sicilia, seguito dal governatore della Lombardia Attilio Fontana, del Molise Donato Toma e della Basilicata Vito Bardi, tutti e quattro di centrodestra.

Alla fine della classifica, tre presidenti di centrosinistra: il governatore delle Marche Luca Ceriscioli e il presidente della Puglia Michele Emiliano che ottengono lo stesso indice di gradimento mentre in fondo alla classifica c’è il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "L’onda di piena della pandemia investe anche la politica locale", osserva ’Il Sole 24 Ore’ commentando i dati parlando di "un doppio dualismo che nella Lega esalta il presidente veneto Zaia e schiaccia il lombardo Fontana, e nel Pd innalza l’emiliano-romagnolo Bonaccini e fa sprofondare il laziale Nicola Zingaretti. Che, però, è il segretario Dem".

DECARO SUL PODIO DEI SINDACI - La classifica sul livello di gradimento dei sindaci incorona Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, con un ampio 69,4%, affiancato sul podio dal messinese Cateno De Luca e da Giorgio Gori, sindaco della Bergamo martoriata dall’epidemia, ex aequo con Marco Bucci sindaco di Genova.

Al contrario agli ultimi posti della classifica ci sono Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, e Virginia Raggi, prima cittadina di Roma, appaiati con un solo decimale di scarto (38,1% contro 38,2%). A far loro compagnia a fondo classifica ci sono Salvo Pogliese a Catania, Giuseppe Falcomatà a Reggio Calabria, Rinaldo Melucci a Taranto e Luigi De Magistris a Napoli. La classifica va male anche per Chiara Appendino, che dopo i primi mesi a Palazzo di Città alla guida di Torino vinceva di slancio la corsa del Governance Poll, mentre ora sprofonda alla casella numero 97: un po’ meglio della collega del Campidoglio e un poco peggio rispetto al Nisseno Roberto Gambino, che al 91esimo posto chiude la non esaltante terna a Cinque Stelle alla guida dei capoluoghi di Provincia.

Redazione

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