Dl Agosto, Gualtieri: "C’è l’intesa,no licenziamenti"(Altre News)

Tasse, si va verso il rinvio - Via libera a superbonus e sismabonus 110% - Pil, Istat: caduta di entità eccezionale nel secondo trimestre - Autostrade sciopero 9-10 agosto

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Dl Agosto, Gualtieri: "C’è l’intesa, nodo licenziamenti sciolto"

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"Abbiamo raggiunto l’intesa" sul Dl agosto, oggici sarà il Cdm per l’approvazione. Lo ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri lasciando Palazzo Chigi dove è terminata la riunione di maggioranza sul provvedimento.

"Il nodo è stato sciolto, c’è condivisione, abbiamo trovato la sintesi", ha quindi risposto Gualtieri a proposito della questione del blocco dei licenziamenti nel testo del dl.

A quanto apprende l’Adnkronos da fonti governative, l’accordo raggiunto tra le forze di maggioranza prevede altre 18 settimane di Cig (9+9) o 4 mesi di sgravio al 100% in alternativa alle 18 settimane di cassa Covid. Fino a quando sarà possibile fruire dei trattamenti di cassa o di sgravio, inoltre, non sarà possibile licenziare.

Tasse, si va verso il rinvio: cosa c’è da sapere

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Stop al pagamento delle tasse: la metà di quelle sospese durante il lockdown slitterà a data da destinarsi. La tregua fiscale, spiega laleggepertutti.it, è tra i contenuti più attesi del decreto Agosto. Servirà a dare ossigeno ai contribuenti messi in difficoltà dalla pandemia di Coronavirus e ai settori che più hanno risentito della crisi, come turismo e ristorazione. La proroga della Tosap e della Cosap fino al 31 dicembre è pensata proprio per spingere la ripresa di questi comparti, ma il sostegno passa anche per la partecipazione dello Stato alle spese sostenute dai cittadini che pagano con moneta elettronica.

Si parla inoltre di qualcosa come più di 6,5 milioni di cartelle che l’Agenzia Entrate Riscossione non invierà prima del 15 ottobre, anziché dal primo settembre. Alle aziende in crisi causa Covid, si punta a far pagare le tasse sospese a marzo, aprile e maggio soltanto per la metà; l’altra metà potrebbe essere rinviata al 2021, se non 2022. Una dilazione che, secondo i calcoli del Sole 24 Ore, varrebbe circa 3,8 miliardi di euro.

Sul fronte degli aiuti alle imprese, sempre stando a quanto riporta il quotidiano di Confindustria, si affaccia la possibilità di recuperare da subito l’Iva per crediti non riscossi da imprese entrate in procedure concorsuali. Alle aziende farebbe comodo anche la detassazione in capo ai dipendenti delle erogazioni dei datori di lavoro, richiesta già avanzata nel pieno dell’emergenza.

Nei programmi dell’Esecutivo c’è anche la cosiddetta operazione cashback che prevede di premiare i cittadini che usano più carte di credito e bancomat che contanti. In che modo? Si starebbe ragionando su un nuovo finanziamento da 1,5 miliardi che possa garantire la partenza dal primo gennaio. Chi acquista un qualsiasi bene o paga una prestazione di servizi con carte di debito, di credito o qualsiasi altra forma evoluta di pagamento elettronico avrà uno sconto e si vedrà restituire una quota della spesa. Si discute sui settori di applicazione.

Il Movimento 5S spinge maggiormente sulla ristorazione, per stimolare consumi che hanno toccato minimi storici, proponendo un rimborso del 20% della spesa tramite un’app o direttamente sul conto, con un tetto massimo e operativo da settembre a dicembre, mentre Alessia Morani (Pd) vorrebbe tendere una mano ad abbigliamento, calzature, mobili ed elettrodomestici, anche questi in caduta libera dopo l’emergenza.

Anche la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova vorrebbe un sostegno da un miliardo per i 180mila ristoratori che hanno prodotti made in Italy nei loro menu. Nello specifico, si parla di un finanziamento a fondo perduto di almeno cinquemila euro a ristoratore che sostiene il made in Italy. Poi, il ministro della Cultura Franceschini, vorrebbe un sostegno per stimolare gli acquisti nei centri storici.

Altri 500 milioni di euro potrebbero arrivare per l’automotive, in crisi nera, attraverso nuove risorse per l’ecobonus che trainino gli acquisti di veicoli green.

Via libera a superbonus e sismabonus 110%, firmati i decreti attuativi

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Sono stati firmati i decreti attuativi sugli interventi di efficientamento energetico degli edifici previsti dal decreto rilancio, che definiscono sia i requisiti tecnici per il superbonus e il sismabonus al 110%, sia la modulistica e le modalità di trasmissione dell’asseverazione agli organi competenti. Lo comunica il ministero per lo Sviluppo economico.

In particolare, il decreto sui requisiti tecnici definisce gli interventi che rientrano nelle agevolazioni ecobonus, bonus facciate e superbonus al 110%, i costi massimali per singola tipologia di intervento e le procedure e le modalità di esecuzione dei controlli a campione. E’ stata inoltre prevista anche la possibilità di applicare l’incentivo ai microgeneratori a celle di combustione (idrogeno) ed è stato chiarito che anche le porte d’ingresso, oltre alle finestre, sono detraibili, posto che contribuiscono a migliorare l’efficientamento energetico.

Con il decreto attuativo che invece definisce le caratteristiche della modulistica e le modalità di trasmissione dell’asseverazione, diventa operativa anche la procedura inerente le verifiche e gli accertamenti delle attestazioni e certificazioni infedeli. L’asseverazione potrà avere ad oggetto gli interventi conclusi o in uno stato di avanzamento delle opere per la loro realizzazione, nella misura minima del 30% del valore economico complessivo dei lavori preventivato. I due decreti sono stati inviati alla registrazione della Corte dei Conti.

’’Oggi abbiamo sottoscritto, ed è quindi pubblicato, il decreto ministeriale sui requisiti del superbonus 110%’’, ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in una nota. I due decreti attuativi, spiega, ’’servono per dare completezza e dare forma ad una fondamentale misura che il governo ha voluto inserire nel decreto rilancio, l’ecobonus e il sismabonus al 110%’’.

Pil, Istat: caduta di entità eccezionale nel secondo trimestre

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Nel secondo trimestre il Pil italiano, misurato in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha registrato, in base alla stima preliminare, una caduta congiunturale di entità eccezionale (-12,4%) che segue il già ampio calo del primo trimestre (-5,4%). Lo rileva l’Istat nella sua Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.

La forte contrazione, comune agli altri Paesi dell’area euro, è stata diffusa a tutti i settori economici, con un contributo negativo sia della domanda estera netta sia di quella nazionale. Il dato trimestrale è condizionato dalla marcata riduzione dei livelli di attività economica ad aprile, quando si sono concentrati gli effetti del lockdown, aggiunge l’Istat.

LAVORO- Il mercato del lavoro, rileva l’Istat - è stato caratterizzato da una risposta eterogenea alla crisi, con un ruolo significativo dei provvedimenti del Governo a sostegno dell’occupazione. A giugno, inoltre, è proseguita la ripresa delle ore lavorate procapite. L’Istituto segnala che a giugno è proseguito il calo dell’occupazione, seppure in misura meno accentuata (-0,2% la variazione congiunturale rispetto ai mesi precedenti). Complessivamente nel secondo trimestre il numero degli occupati si è ridotto di 459mila unità rispetto al trimestre precedente.

La riduzione dell’occupazione a giugno ha coinvolto prevalentemente le donne e i lavoratori più giovani (con meno di 35 anni) mentre rispetto alla condizione professionale si è registrato un lieve aumento degli occupati a termine e degli indipendenti (rispettivamente +0,3% e +0,1% rispetto al mese precedente) in presenza di una riduzione dei permanenti (-0,4%).

Contestualmente - indica l’Istat - è emersa una ripresa della ricerca di lavoro, che si era sensibilmente ridotta durante il lockdown. A giugno, i disoccupati sono aumentati di 149mila unità rispetto al mese precedente mentre si è ridotto il numero degli inattivi (-99mila unità). Nel complesso, il tasso di disoccupazione si è attestato all’8,8%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto a maggio.

ASINCRONIA PANDEMIA TRA PAESI PENALIZZA RIPRESA SCAMBI- Nelle ultime settimane, rileva l’Istituto, lo scenario internazionale è stato caratterizzato da una certa asincronia dell’evoluzione della pandemia tra Paesi che ha penalizzato ulteriormente gli scambi internazionali e i processi produttivi organizzati attraverso le catene globali del valore. L’Istat segnala che negli Stati Uniti, in Sud America e in India i contagi hanno continuato a diffondersi molto velocemente mentre in Europa e in Cina si è osservata una ripresa circoscritta, al momento, solo ad alcuni focolai.

Nel complesso, l’attuale evoluzione dei contagi sta determinando un aumento dell’incertezza sulla dinamica del recupero dell’economia mondiale. Il commercio internazionale di merci in volume, a maggio, ha segnato un’ulteriore flessione (-1,1% congiunturale, Fonte: Central planning bureau). Gli scambi nei primi cinque mesi dell’anno sono crollati dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le attese per i prossimi mesi suggeriscono una progressiva attenuazione della caduta, aggiunge l’Istituto di Statistica.

L’Istat rileva ancora che gli indicatori mensili segnalano la ripartenza dell’economia cinese nonostante la risalita dei contagi in alcune zone del Paese. A luglio, il Pmi manifatturiero è salito a 51,1 (massimo da marzo) e quello dei servizi si è attestato a 54,2. Si tratta per entrambi gli indici del quinto mese consecutivo di espansione.

Autostrade, sindacati confermano sciopero 9-10 agosto

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Sciopero nazionale di 4 ore del personale, anche stagionale, delle concessionarie autostradali il 9 e 10 agosto che interesserà nella giornata di domenica gli addetti all’esazione ai caselli e lunedì il personale tecnico amministrativo. A proclamare la protesta sono Filt Cgil, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica “a seguito delle relazioni sindacali critiche ed in alcuni casi addirittura inesistenti con le associazioni datoriali Fise Acap e Federreti e con le dirigenze aziendali dei concessionari, che rischiano di mettere a repentaglio la tenuta del contratto nazionale”.

“Alla base della protesta - spiegano le organizzazioni sindacali - il ricorso eccessivo alla cassa integrazione, anche dopo la fine del lockdown, e le modifiche unilaterali a orari e turni di lavoro rispetto alle previsioni del contratto nazionale, che in alcune concessioni hanno avuto conseguenze sul servizio agli utenti per il mancato rispetto delle norme del Ministero dei Trasporti sui presidi minimi dei caselli. Una situazione aggravata dall’emergenza pandemia che ha penalizzato occupazione e redditi del settore, dall’incertezza per l’assegnazione delle concessioni scadute e dalla situazione di Aspi, ancora da chiarire su vari aspetti tra i quali il lavoro”.

“Dalle 2 alle 6, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 di domenica 9 - riferiscono infine Filt Cgil, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica - si fermeranno gli addetti all’esazione ai caselli e il personale turnista non sottoposto alla regolamentazione dello sciopero. Stop al personale tecnico e amministrativo, compresi gli addetti ai servizi commerciali, le ultime 4 ore del proprio turno di lunedì 10 agosto. Dallo sciopero resta escluso tutto il personale sottoposto alla legge sullo sciopero ed alla regolamentazione provvisoria del settore, compresi gli addetti alla sicurezza della circolazione”.

Redazione

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