Dimagrisco in un LaMpp!
Come scegliere un’ App per dimagrire
Il business delle diete è tra i più fiorenti di ogni tempo e, inevitabilmente, anche nel mercato virtuale a primavera sbocciano app per dimagrire. Le app riprendono le diete in uso sui rotocalchi da anni, suggerendo schemi alimentari squilibrati e fantasiosi (dieta del gruppo sanguigno, dieta dell’ananas, del segno zodiacale, ecc..). Un vero controsenso nell’epoca della “evidence based medicine”, in cui da uno specialista in nutrizione ci si aspetta che sia sempre aggiornato sulle ultime ricerche scientifiche.
Effettivamente dimagrire è un conto e la ricomposizione corporea è ben altro. Anche le applicazioni che calcolano metabolismo, Bmi, massa corporea, sono prive di un qualsivoglia riferimento, scarseggiano in accuratezza e quantità di dati forniti per stimare i suddetti valori. In fondo il loro scopo è di vendere integratori o pubblicizzare altro. Spesso non si riflette sull’ utilità di investire in una visita e una dieta stilata da un professionista del settore. Il nostro corpo, come la nostra dieta, non è “usa e getta”.
Le principali app oltre a fornire diete, calcolano le calorie, controllano l’andamento del peso e, a mio avviso, non tengono conto dei meccanismi che possono innescarsi in soggetti predisposti. Il controllo del peso e delle forme corporee, ossia il ripetuto monitoraggio del peso e delle forme davanti allo specchio, l’ossessione per le calorie e la conseguente fobia per alcuni cibi, sono solo alcune delle ripercussioni psicologiche che insinuano un disordine del comportamento alimentare.
“Mettersi a dieta” invece è un’ ottima opportunità per fare un check up e cominciare a prendersi cura di se.Le analisi di laboratorio, la visita medica e nutrizionale, si rivelano l’occasione per mettere in luce condizioni patologiche più o meno silenti, come la celiachia o il megacolon, di cui invece un’app non tiene conto.Essa non individuerà e risolverà mai il problema alla base, anzi, in caso di circostanze rilevanti, una dieta non personalizzata può avere anche gravi effetti negativi.
L’app può semplicemente essere un utile supporto alla dieta e all’allenamento. Una volta che il professionista ha trasmesso e condiviso lo specifico know how, allora le app diventano uno strumento, ad esempio, per fare la spesa, per variare l’alimentazione, o per sostituire apparecchiature (es. cardiofrequenzimetro).
ifood lite: calcola le calorie assunte e consumate. Bocciata. Se l’alimentazione fosse solo una questione di calorie, “tornare in forma” sarebbe qualcosa alla portata di tutti, invece implica molto di più. Diventa facile se ti affidi a una persona che ha studiato per aiutarti.
Dieta point: ricorda orari e cibi da mangiare quotidianamente. Consigliato a chi necessita di variare la dieta ed ha una certa esperienza.
Peso Ideale: calcola l’indice di massa corporea (detto BMI: body mass index) e aggiorna i progressi di dimagrimento. Solo per chi ha familiarità con i concetti chiave e un buon equilibrio interiore.
Fast Food Calorie Counter: applicazione americana per limitarsi quando ci si trova in un fast food, calcolando le calorie. Non sottolinea l’aspetto qualitativo dell’ alimentazione.
DailyBurn: allenamento mirato in base a ciò che si mangia.
RuntasticSportcoach: registrazione dell’attività fisica quotidiana e condivisione dei risultati sui social network. Da usare con moderazione.
iMapmyRun: riferisce la distanza percorsa, ritmo e velocità della corsa. Crea percorsi da running e bike.
Le ultime tre sono adatte a coloro che hanno acquisito nel tempo confidenza con lo sport in questione, e conoscono i propri tempi e limiti.
L’app gratuita “Nuna” dell’Università di Firenze, è la dimostrazione di un’app intelligente, studiata per indirizzare il consumatore all’acquisto di prodotti sani, in linea con la dieta mediterranea,e da poco propone anche la funzione “gluten free”, distinguendo persino quando l’assenza di glutine non è certificata in quegli alimenti che ne sono naturalmente privi.Nel mare magnum delle app ecco alcuni consigli per rimanere a galla:
1) Usufruisci di app gestite da organismi scientifici o enti istituzionali. “Mela rossa” della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione e “Diario Alimentare” dell’Università Sapienza, ne sono un esempio.
2) Non fidarti di app che promettono un rapido dimagrimento
3) Non scaricare app che propongono diete basate su un unico alimento (es: dieta del limone, ecc..)
4) Non utilizzare app che vendono integratori, pasti sostitutivi, prodotti a marchio
5) Controlla che sull’ app sia consigliata la consulenza del medico
6) Controlla che l’app esplicita di non essere adatta ai minorenni
Confronto, educazione alimentare, conoscenza delle alterazioni in atto, modificazione dello stile di vita, intervento sul comportamento alimentare, sul rapporto con se stessi e gli altri, sono i mezzi attraverso i quali uno specialista ti affianca nel perseguire i tuoi obiettivi, nel breve e nel lungo termine, motivandoti e ascoltandoti … un’app offre tutto questo?
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