DUGIN ALL’ATTACCO DI PUTIN, POI IL DIETROFRONT

Il ‘Rasputin’ attacca il Cremlino sulla ritirata da Kherson

DUGIN_ALL_ATTACCO_DI_PUTIN__POI_IL_DIETROFRONT.jpg

La ritirata delle forze russe dalla città di Kherson e dai villaggi circostanti, fa ancora discutere soprattutto in Russia. Mentre il silenzio delle autorità e cariche maggiori russe prosegue, in parallelo ai molti dubbi sorti ai sostenitori più efferati dell’operazione militare in Ucraina, è stato Alexander Dugin il primo ad esporsi. Dugin è filosofo ed esponente di spicco del nazionalismo russo, potente ed influente, è noto a tutti per le sue posizioni fortemente vicine al capo del Cremlino, tanto da essere soprannominato il ’Rasputin di Putin’. Anche per quanto riguarda l’operazione militare in Ucraina, Dugin non aveva mai nascosto di essere fortemente a favore, ma il ritiro delle truppe russe da Kherson, ultimo rovescio militare della sempre più complicata invasione, avrebbe fatto puntare il dito del filosofo proprio contro lo Zar Vladimir. Stando a quanto riferito dal Mirror, Alexander Dugin avrebbe pubblicato un post sul proprio canale Telegram ultranazionalista, poi rimosso, nel quale veniva citato un passaggio dell’opera filosofica di James George Fraser ’Il ramo d’oro’, in cui un sovrano viene ucciso dai suoi sudditi perché non è riuscito a far piovere durante un periodo di siccità. Il messaggio di Dugin sarebbe stato quindi un attacco diretto al Presidente russo, avvertendo che il ritiro da Kherson sia l’ultima possibilità e che in caso di nuove battute d’arresto militari, chi è al potere deve essere eliminato.

cms_28272/foto_1.jpg

Il post in questione è stato successivamente rimosso, non prima però di essere intercettato dal alcuni media: “Diamo al sovrano la pienezza assoluta del potere per proteggerci tutti - il popolo e lo Stato - in un momento critico. Se per questo si circonda di spiriti maligni o sputa sulla giustizia sociale, questo è spiacevole, ma sappiamo che ci protegge. E se non ci proteggesse? In quel caso lo attende il destino del ’Re delle piogge’. (…) “L’autocrazia ha un aspetto negativo. Pieni poteri in caso di successo, ma anche piena responsabilità in caso di fallimento. A Kherson si sono arresi del tutto. Nessuna critica verso Surovikin (il comandante delle truppe russe in Ucraina), lui non è un politico, è responsabile della parte tecnica del fronte. La critica non è verso di lui, ma per chi sapete bene. Nessuna operazione di pubbliche relazioni in questo caso ci salverà. In una situazione critica, le tecnologie politiche non funzionano affatto. La storia parla oggi e pronuncia parole terribili". Questo il contenuto del messaggio. Solo dopo molte ore di silenzio è arrivata una dichiarazione proprio di Dugin, a smentire tutto quanto: "L’Occidente ha iniziato a far credere che io e i patrioti russi ci siamo rivoltati contro Putin dopo la resa di Kherson, chiedendo presumibilmente le sue dimissioni. Questo non proviene da nessuna parte e si basano su un mio presunto messaggio cancellato. Nessuno ha voltato le spalle a Putin”.

cms_28272/foto_2.jpg

Questa accusa è venuta fuori dal nulla - ha scritto ancora su Telegram -. È ovvio che nessuno ci crederà. Ma giusto per essere sicuri: nessuno ha voltato le spalle a Putin, sia io che tutti gli altri patrioti russi lo supportiamo incondizionatamente. Il dolore per la perdita di Kherson è una cosa, l’atteggiamento verso il comandante in capo è un’altra". Cosa sia realmente accaduto e quale versione sia la verità è difficile constatarlo, ma nonostante ciò è chiaro come anche in patria, il ritiro delle forze armate russe da Kherson abbia avuto il suo eco. Ora anche chi presumibilmente ha sempre scelto la linea più dura, difeso e sostenuto a spada tratta le decisioni di Putin, sta constando le difficoltà della Russia in Ucraina. Queste difficoltà sono state anche certificate da molti esponenti di spicco vicini al Presidente russo, che si sono pubblicamente allineati alla scelta del ritiro. Quanto accaduto con Alexander Dugin, reale o meno che sia, è comunque un segnale molto impattante. La figura del filoso, fautore ed ideatore della Russia ‘putiniana’, è una delle più autorevoli e seguite in patria e questo avvenimento non ha fatto altro che mostrare ancor di più le difficoltà e progressivo indebolimento anche del blocco più fedele a Vladimir Putin.

Riccardo Seghizzi

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram