DONALD TRUMP PRESIDENTE DI UN RINNOVATO SOGNO AMERICANO
UN UOMO “FORTE” NEL SOGNO DI UNA RIVOLUZIONE GLOBALE

Così, dopo tutta la miseria di tanti preconcetti riecheggiata nell’etere e a mezzo stampa dei troppo asserviti media mondiali nel tentativo di precludergli il passo al posto di comando degli United States; paradossalmente, ancora più nonostante nella Casa Bianca i piedi del neo-eletto Presidente ormai di diritto siano entrati, scalciando contro la muraglia di cecità preconcetta a conclusione di una lotta impari portata avanti con la forza morale di una esuberanza travolgente oltre ogni falso costrutto; appunto, contro questa Presidenza che inizia con così scarso indice di gradimento da parte di troppo ottuso conformismo, si è scatenato il mondo che più contraddistingue la nostra epoca confusa: quello apertamente violento quanto vile di chi, in difetto di senso etico, si sia votato allo “sfascio” materiale, magari dissimulando una bieca identità dietro “bardamenti” e vessilli neri da “black block”; quello di celebrità; quello di altri personaggi dello star –sistem; quello delle “pavide guide” della Europa Unita che, temono di perdere l’appiglio ad una tutela militare che è sempre intervenuta da Oltre Oceano, senza che l’esperienza di conflitti estremi e l’attuale inadeguatezza della NATO abbia saputo maturare la capacità di stare insieme organizzandosi autonomamente per la difesa della propria Comunità che, ormai, addirittura è lasciata in balìa della subdola pervicace invasione di un attuale Evo buio.
Tuttavia, proprio dall’ambiguità di questa contrapposizione, con effetto di un taglione ripiegato su se stesso e di un boomerang che svia dalla direzione del destinatario mentre fende solo l’aria prima di abbattersi là da dove era partito, all’insediamento di Donald Trump sembra derivare quasi il carisma di una predestinazione foriera della speranza di rinnovamento globale di un mondo in declino, rafforzandosi sempre più la figura di questo Presidente che si è proposto di fare egregie cose per il proprio Paese cui vuole dare stabilità economica con il massimo impegno della forza lavorativa americana e con rapporti commerciali fruttuosi con le altre grandi potenze in base ad una politica estera che, nel contempo di una strenua difesa dell’America da tutti coloro che pensino di continuare a travalicarne i confini per i propri traffici illeciti, per quanto possibile sia all’insegna della distensione anche con la Russia, non più vista l’antagonista di sempre, anche al fine di un comune adoperarsi per eliminare il pericolo mondiale dell’IS.

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