DANIELA PORCELLI: DENTRO E FUORI LA POESIA

Una chiacchierata con l’autrice de “Il Rumore del mare” e del “Tempo di rinascita”

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Una lucida riflessione sulla condizione umana, l’amore in tutte le sue forme, persino quelle al limite del borghese buonsenso, l’elevazione e la caduta nella realtà fattuale, sono questi alcuni dei temi che emergono dalla lettura dei testi poetici di Daniela Porcelli.

cms_3458/fiabe_favoleimg.jpgNata a Bari il 1 giugno 1960, sin dalla più tenera età, ha un’innata passione per i libri e la letteratura in genere. Laureata in Legge, mediatrice civile, docente esperta in Diritto ambientale, l’autrice ha ricevuto dal Comune di Napoli, col patrocinio della sesta municipalità, la menzione di merito per il premio nazionale di poesia “La Biblioteca”. Ha partecipato a diversi concorsi Nazionali diventando finalista di molti premi. Iscritta nell’Unione Mondiale dei poeti, ha pubblicato nel novembre del 2013 una raccolta di oltre novanta poesie dal titolo “Il Rumore del mare”, con la Gagliano Arte Editore. Con lo scrittore Marino Monti, pubblica nel gennaio 2016 “Tempo di rinascita”, un’antologia che rispecchia le tematiche d’amore e le liriche sociali dove l’animo del poeta s’innalza in atmosfere irreali e profonde, dedicata a chi di poesia vuole vivere e considera l’amore per essa come un grande motore che spinge avanti il cuore: “per me la poesia – ci racconta l’autrice - è importante come respirare, perché mi permette di crescere interiormente, di sognare, di gioire delle piccole cose e di riflettere sulla condizione umana”.Nelle poesie di Daniela Porcelli si leggono versi pungenti, versi che lasciano ferite nell’anima. Versi che si portano dentro lo strascinamento di tutta una vita. Ma la poesia, ad ascoltare l’autrice, è dentro l’intreccio dell’amore e della sofferenza. La parola diventa speranza ed è lungo la sintesi del graffio della vita che la speranza non può che accompagnare l’esistenza dei popoli, delle civiltà e degli uomini. Come un pittore, Daniela Porcelli usa una tavolozza di parole per dipingere il grande quadro della vita. Dipingere l’esistenza non è cosa semplice, ma le parole, come i colori, hanno la capacità di plasmarsi in mille sfumature, e la vita “posa” così per la poesia, facendosi ritrarre con estrema naturalezza, anche nelle viscere più profonde, unendo pensiero e bellezza, raggiungendo il sublime. Leggere una sua poesia diviene allora come ammirare un quadro che ci pervade con infinite emozioni.

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Mediatrice civile, docente di diritto ambientale, scrittrice, poetessa: chi è Daniela Porcelli?

Nasco a Bari il 1 Giugno 1960 durante gli anni del boom economico, provengo da una famiglia medio-borghese con padre professore di diritto e avvocato e madre professoressa e un fratello avvocato e professore ordinario di diritto privato. Data la mia propensione per gli studi umanistici, frequento e mi diplomo con profitto presso il liceo ginnasio “ Quinto Orazio Flacco” e successivamente mi iscrivo e mi laureo in Giurisprudenza col massimo dei voti. Frequento anche un master sulla selezione, gestione e formazione delle risorse umane ed intraprendo l’attività di manager del personale presso aziende quali l’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, Infostrada e poi successivamente mi specializzo nel settore del diritto ambientale e dello sviluppo sostenibile diventando docente di master post-universitari. Negli ultimi 5 anni mi dedico alla poesia e alla scrittura, scrivendo tra sillogi poetiche e partecipazioni ad antologie ben 22 libri.

Come nasce il suo amore per la poesia e la letteratura?

Il mio amore per la poesia e per la letteratura nasce sin dalla più tenera età dapprima come pensieri sparsi, frammenti scritti per poi diventare quasi un bisogno primario. In particolare la poesia “ soffio ineffabile dell’anima mia” finisce per avere una funzione catartica, permettendomi di riflettere sulla condizione umana. Vivere senza poesia è come brancolare nel buio della coscienza umana. Di qui sono nate un insieme di liriche dal volto non sempre connesso con la realtà, spesso intramezzate da motivi come di favola, di sogni che percepisco e che vorrei si attuassero che appaiono reali ,ma in realtà sembrano come un immaginario teatro dove l’emozioni si protraggono e si distendono

Vuole parlarci della sua ultima antologia, “Tempo di rinascita”? Perché la scelta di questo titolo?

La mia ultima antologia “ Tempo di rinascita” della GA-Edizioni è dedicata a chi di poesia vuole vivere e considera l’amore per essa come una grande motrice che spinge in avanti il cuore. In essa sono presenti sia tematiche d’amore, che liriche sociali con una definizione di lettura a volte scorrevole ed in certi punti più ermetica ma dove è sempre presente l’animo di me poeta che torna a rivivere in quelle parole come si evince dalla liriche “ In assenza di te” e in” Pentagramma di ricordi”. Il titolo è stato scelto dalla casa Editrice come rinascita dell’anima, una musicalità che trascende i versi stessi e travolge il lettore riga dopo riga in una nuvola di suggestioni intime e sconvolgenti. Importante è stato poi il contributo dato da Cecile Collot, ambasciatrice francese alla cultura, coautrice dell’antologia, con le sue liriche, in lingua francese tradotte in Italiano, dai tratti ermetici e surreali, destinate al mercato sia italiano che francese.

Quali sono stati e quali sono per lei i motivi di ispirazione più intensi?

I motivi di ispirazione più intensi sono sicuramente quelli che si riferiscono all’amore, in tutte le sue sfaccettature, come amore romantico, amore felice/infelice, il richiamo ad elementi della natura quali la Luna, il mare, protagonista delle prima silloge poetica edita da Gagliano Arte Editore intitolata “ Il rumore del mare”, poi successivamente ripreso in Vibrazioni , di Pagine Editore, con la poesia “Sciabordio del mare” ed ancora nell’antologia un “Dito nella Sabbia” in particolare nelle liriche “In riva al mare”; “Un viaggio verso l’isola che non c’è” ed “ 11 settembre”. Tra le altre tematiche che si riferiscono alla natura, vi sono le stelle presenti in Vibrazioni e nella poesia “ Stelle gemelle” premiata con menzione speciale di merito nel Premio Erato

C’è una forma d’arte che lei sente vicina alla poesia?

Sicuramente la musica, soprattutto quella classica ,che rappresenta il motivo primo di ispirazione ai fini delle mie composizioni poetiche. Musica come un carme gioioso che irrompe nell’anima mia apportando una dolce melodia in un vortice saturo di emozioni.

Lei è autrice di scritti che raccontano un mondo poetico senza confini. Crede che, nonostante i tempi poco propizi alle effusioni liriche, la poesia abbia ancora la capacità di farsi ascoltare?

Sicuramente si perché la poesia non è solo un veicolo di emozioni, di passioni, una tensione verso l’assoluto in chiave speculativa ma ha anche una funzione etica e sociale che è quella di portare alla ricerca della verità. È doveroso quindi, soprattutto in tempi come questi, di depauperazione di sentimenti, rimettersi in cammino verso non l’apparenza, ma la verità dell’essere.

Un suggerimento ai giovani che vogliono intraprendere la carriera di scrittore…

A mio modesto avviso credo che ciascuno debba coltivare le proprie passioni sulla spinta delle proprie emozioni affinchè i propri pensieri non rimangano perduti nell’oblio, ma trovino nuova vita. A questo proposito sarebbe opportuno che accanto a corsi di scrittura creativa i giovani possano rivolgersi ad editori seri, capaci ed affidabili che finiscano per promuovere e valorizzare i nuovi talenti ed accompagnarli, anche con le giuste strategie di marketing, in un percorso di continua crescita professionale e di notorietà.

Mary Divella

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