Covid, da vaccino Oxford "forte risposta immunitaria".OMS:"buona notizia sul vaccino di Oxford"

In Italia Sono 35.058 i morti con coronavirus dall’inizio dell’emergenza. Vaia: "Serve obbligo mascherina se non c’è distanziamento"

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Il vaccino sviluppato da Astrazeneca in collaborazione con lo Jenner Institute dell’università di Oxford, con il coinvolgimento anche dell’azienda italiana Irbm, sembra funzionare contro Covid-19: è sicuro e produce una risposta immunitaria contro la malattia, secondo i risultati delle prime fasi di sperimentazione pubblicati su ’Lancet’. Risultati molto promettenti, dunque, anche se ancora preliminari.

Secondo il trial clinico in corso su 1.077 volontari adulti sani, il vaccino ChAdOx1 "induce una consistente risposta da parte di cellule T e anticorpi" , spiegano i ricercatori, sottolineando che la risposta immunitaria "potrebbe essere anche più forte dopo una seconda dose", secondo i risultati di uno studio clinico su un piccolo sottogruppo di partecipanti, una decina di persone.

Il vaccino si basa su un virus che provoca il raffreddore comune negli scimpanzé, geneticamente modificato anche per ’sembrare’ più simile al coronavirus trasferendo le informazioni genetiche della ’proteina spike’, con cui il virus invade le nostre cellule.

Le concentrazioni di cellule T, che coordinano il sistema immunitario e sono in grado di identificare quali cellule sono state infettate e distruggerle, hanno raggiunto il picco 14 giorni dopo la vaccinazione dei volontari sani coinvolti nello studio e i livelli di anticorpi dopo 28 giorni. Lo studio non è durato a sufficienza per capire la durata della risposta immunitaria, che però risultava ancora presente fino a 56 giorni dalla somministrazione del vaccino. Il vaccino è risultato sicuro; non ci sono stati effetti collaterali gravi, il 70% delle persone coinvolte nel trial ha sviluppato febbre e mal di testa.

Questi primi risultati "sono estremamente promettenti - commenta soddisfatto Andrew Pollard, del gruppo di ricerca di Oxford - e crediamo che il tipo di risposta immunitaria possa essere protettivo" contro Sars-Cov-2. Lo studio ha mostrato che il 90% dei volontari ha sviluppato anticorpi neutralizzanti dopo una dose, solo 10 hanno ricevuto una seconda dose e l’effetto è stato lo stesso. "Stiamo ancora giocando la partita: non conosciamo il livello necessario per la protezione dal virus, ma possiamo massimizzare le risposte immunitarie con una seconda dose".

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cms_18360/OMS.jpg"Davvero una buona notizia quella che arriva dalla pubblicazione su Lancet dei dati sul vaccino di Oxford University ma anche della pubblicazione in pre-print del trial di BionTech e Pfizer: è davvero grande vedere questi dati, e noi ci congratuliamo con i colleghi di Oxford University, di Astrazeneca e di BionTech e Pfizer". Lo ha detto il capo delle emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità, Mike Ryan, in conferenza stampa a Ginevra, rispondendo ai giornalisti sulle ultime novità relative a candidati vaccini anti-Covid.

"Questi vaccini - ha ricordato l’esperto - non hanno provocato seri effetti collaterali e hanno generato anticorpi neutralizzanti. Si tratta di risultati positivi, ma che arrivano ancora da studi di fase I, quindi aspettiamo ulteriori dati. E’ comunque importante vedere i progressi di due dei 23 candidati vaccini attualmente in fase clinica", ha detto Ryan. "Non facciamo errori: dobbiamo continuare ad accelerare nella ricerca di un vaccino anti-Covid - ha sottolineato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus - mentre facciamo il massimo con ciò che abbiamo".

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Il numero delle persone con coronavirus morte torna ad aumentare: sono 13 nelle ultime 24 ore mentre ieri se ne erano registrate tre. Un dato, quello di ieri, al minimo da febbraio. Sono i dati forniti dal ministero della Salute. Sono 35.058 i morti con coronavirus dall’inizio dell’emergenza.

Cala ancora il numero dei nuovi casi di coronavirus che oggi sono 190. Ieri se ne erano registrati 219 e 249 sabato. In totale dall’inizio dell’emergenza sono state contagiate 244.624 persone.

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Cala il numero dei positivi con 36 casi in meno rispetto a ieri. Così il numero dei malati scende a 12.404. Ieri al contrario si era registrato un aumento del numero dei positivi, in controtendenza con il trend di costante diminuzione iniziato il 19 aprile scorso. Sono invece 213 i guariti nelle ultime 24 ore che porta il totale delle persone che hanno superato il virus a 197.162.

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Mascherina obbligatoria in tutte le situazioni, sia al chiuso che all’aperto, in cui siano presenti più persone e non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza ’anti-droplets’ di almeno un metro e mezzo. Ad auspicare la misura è Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, sentito dall’Adnkronos Salute.

"Ritengo più che giustificata - dichiara il medico - la preoccupazione" espressa sui numeri del contagio nel Lazio dall’assessore alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria, Alessio D’Amato, "e ritengo opportuna da parte della Regione una decisione che preveda una raccomandazione forte all’utilizzo delle mascherine, considerando che mascherine e distanziamento si sono dimostrate misure valide ai fini della prevenzione del contagio" da Covid-19. Vaia invita ad agire secondo "due direttrici. La prima, lo abbiamo sempre detto, è la collaborazione dei cittadini che devono comportarsi bene" rispettando le misure prescritte contro il propagarsi dell’infezione. "La seconda è un’azione di sanità pubblica che in questo periodo si deve estrinsecare nell’andare a verificare e a chiudere i focolai, compresi quelli che si possono determinare dagli arrivi internazionali ed è ciò che sto andando a fare in questo momento", precisa l’esperto raggiunto telefonicamente mentre si trova in aeroporto.

"Terzo pilastro - aggiunge - sono i media che devono sempre aiutarci a diffondere, come hanno fatto finora, messaggi giusti e corretti". Sul fronte mascherine, in vista di un’ordinanza alla quale la Regione Lazio sta lavorando in queste ore, augurandosi una raccomandazione forte "intendo un atto di prescrizione - puntualizza Vaia - all’utilizzo obbligatorio quando siamo negli ambienti chiusi a una distanza inferiore a un metro e mezzo. E anche negli ambienti aperti, come si sa, se siamo più persone e a distanza inferiore a un metro e mezzo bisogna comunque utilizzarle", esorta il direttore sanitario dello Spallanzani considerando quindi "auspicabile un obbligo di mascherina anche all’aperto quando non c’è distanziamento".

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