Covid, Dpcm agosto: cosa si può fare e cosa è vietato (Altre News)

Scuola,i presidi: "Servono spazi alternativi per almeno 20mila classi" - FuoriINomi, social in rivolta contro i deputati del bonus Covid - Viviana e Gioele,le tre ipotesi degli investigatori - Marina Militare,ballo in divisa impazza sui social

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Covid, Dpcm agosto: cosa si può fare e cosa è vietato

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Dopo la firma del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del nuovo Dpcm Agosto, vengono prorogate fino al 7 settembre 2020 le misure precauzionali minime per contrastare e contenere il diffondersi del coronavirus. Restano come misure essenziali di prevenzione l’uso delle mascherine, il distanziamento di almeno un metro e il lavaggio delle mani, così come il divieto di assembramento. Confermato il divieto di ingresso nel Paese per chi proviene da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.

SPORT E PRESENZA PUBBLICO - Tra le novità più attese in ambito sportivo vi è quella che prevede, a partire dall’1 settembre, "la partecipazione del pubblico a singoli eventi sportivi di minore entità, che non superino il numero massimo di 1000 spettatori per gli stadi all’aperto e di 200 spettatori per impianti sportivi al chiuso". La presenza di pubblico è comunque consentita "esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, nel rispetto del distanziamento interpersonale, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie". Per gli eventi sportivi che superino il numero massimo di 1000 spettatori per gli stadi all’aperto e di 200 spettatori per impianti sportivi al chiuso, si legge nel testo, "il presidente della Regione o Provincia autonoma può sottoporre specifico protocollo di sicurezza alla validazione preventiva del Comitato tecnico-scientifico ai fini dello svolgimento dell’evento".

STADI E CALCETTO - Le competizioni sportive di interesse nazionale, come ad esempio le partite del calcio di vertice, restano a porte chiuse. Lo svolgimento degli sport di contatto, come ad esempio il calcetto, è ora consentito "nelle Regioni e Province Autonome che abbiano preventivamente accertato la compatibilità delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei rispettivi territori e che individuino i protocolli o le linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi".

DISCOTECHE - Restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. A decorrere dal 1° settembre 2020 sono consentite le manifestazione fieristiche ed i congressi, previa adozione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Le Regioni e le Province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, "possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi".

CENTRI BENESSERE E SAUNE - Le attività di centri benessere, di centri termali, di centri culturali e di centri sociali sono consentite "a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori". Secondo le linee guida si deve "prevedere il contingentamento degli accessi nei locali per mantenere il distanziamento interpersonale di almeno 2 metri in tutti gli ambienti chiusi, salvo gli appartenenti allo stesso nucleo familiare, conviventi, persone che occupano la stessa camera o che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale". Si deve invece "inibire l’accesso ad ambienti altamente caldo-umidi (es. bagno turco). Potrà essere consentito l’accesso a tali strutture solo mediante prenotazione con uso esclusivo, purché sia garantita aerazione, pulizia e disinfezione prima di ogni ulteriore utilizzo". E’ invece consentito "l’utilizzo della sauna con caldo a secco e temperatura regolata in modo da essere sempre compresa tra 80 e 90 °C; dovrà essere previsto un accesso alla sauna con una numerosità proporzionata alla superficie, assicurando il distanziamento interpersonale di almeno un metro; la sauna dovrà essere sottoposta a ricambio d’aria naturale prima di ogni turno evitando il ricircolo dell’aria; la sauna inoltre dovrà essere soggetta a pulizia e disinfezione prima di ogni turno. Per i clienti, uso della mascherina obbligatorio nelle zone interne di attesa e comunque secondo le indicazioni esposte dalla struttura".

CROCIERE - Via libera anche alle crociere con l’obbligo per il comandante, prima della partenza della nave, di presentare all’autorità marittima una specifica dichiarazione da cui si evincano: l’avvenuta predisposizione di tutte le misure necessarie al rispetto delle linee guida; i successivi porti di scalo ed il porto di fine crociera, con le relative date di arrivo/partenza; la nazionalità e la provenienza dei passeggeri imbarcati.

Scuola,i presidi: "Servono spazi alternativi per almeno 20mila classi"

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In tutta Italia si dovranno allestire almeno 20mila classi in spazi alternativi, per una platea di circa il 5% del totale degli studenti. A lanciare l’allarme è l’Associazione Nazionale Presidi che ha effettuato le ultime stime in vista della ripresa dell’anno scolastico. "I numeri sono comunque in miglioramento - afferma all’Adnkronos il Presidente dell’ANP (Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli -. Tutti stanno lavorando per raggiungere l’obiettivo di riportare tutti gli studenti in classe e non dubito che ci riusciremo".

Le criticità maggiori si prevedono per le scuole superiori, le più sovraffollate – spiega all’Adnkronos Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma e del Lazio – stimiamo che un 20-30% non riusciranno a mantenere il distanziamento previsto dal protocollo di sicurezza e quindi serviranno spazi esterni. A Milano per esempio stanno organizzando mega-container dove fare le lezioni. Inoltre – aggiunge – le scuole dovranno fare ricorso alla didattica a distanza: significa che in una classe di 27 alunni, una ventina faranno lezione in classe e 5 a rotazione faranno lezione a distanza da casa”.

“Le criticità maggiori le prevediamo nelle grandi città del centro-sud, anche per il problema dei trasporti. Nel Lazio per esempio – conclude Rusconi - ci sono già difficoltà nel prevedere un maggior numero di corse per i bus per poter organizzare le entrate scaglionate”.

Fuori i nomi, social in rivolta contro i deputati del bonus Covid

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Cinque deputati e un conduttore tv fanno domanda per il bonus da 600 euro destinato alle partite Iva in difficoltà per l’emergenza coronavirus, e su Twitter scatta la rivolta al grido di ’Fuori i nomi’. L’intento è infatti quello di far uscire allo scoperto, attraverso una grande protesta online, i parlamentari ’rei’ di un gesto giudicato "gravissimo", "vergognoso", "avido", e per il quale si chiedono a gran voce le "dimissioni immediate".

"Deve essere un coro unanime. Non è una questione politica. Parliamo di morale. Quindi subito #FuoriINomi!!!", scrivono nei tweet raccolti sotto lo stesso hashtag. "A Montecitorio alcuni deputati hanno beneficiato del bonus COVID.... è indegno ed offensivo per chi durante questa tragedia ha dovuto contare gli spiccioli", spiegano, assicurando: "Non pensate neanche lontanamente che ci stancheremo di chiederlo. Continueremo a chiedere i nomi fino a quando non li sapremo. E subito dopo - aggiungono - PRETENDIAMO le DIMISSIONI immediate".

E ancora: "#FuoriINomi dei miei 5 dipendenti, lautamente retribuiti, che hanno truffato lo stato! Mi è dovuto!", scrivono, sottolineando come "le parole sono importanti. Non sono furbetti, ma disonesti e truffatori. Loro come tutti quelli che hanno chiesto il bonus pur non avendone bisogno". E nella marea di tweet indignati, c’è anche chi ne fa un fatto personale: "#FuoriINomi perché quando a mia figlia è stato rifiutato il bonus perché non iscritta ad alcuna cassa, l’ho consolata dicendole che ce l’avremmo fatta comunque. Che il bonus era giusto che andasse a chi stava peggio di noi. 5 parlamentari e 1 giornalista? NO!", la conclusione.

Viviana e Gioele, 22 minuti di ’buco’ e le tre ipotesi degli investigatori

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(Elvira Terranova)- Sono "almeno tre le ipotesi investigative" sulla morte di Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata morta ieri nei boschi di Caronia (Messina). Ne sono convinti gli inquirenti che stanno indagando, in particolare, su "22 minuti di buco" da quando la donna è uscita in auto dalla A20 da Sant’Agata di Militello e poi è rientrata in autostrada. Per capire che fine abbia fatto il piccolo Gioele, il bambino di 4 anni che si trovava con la donna e di cui si sono perse le tracce.

Secondo quanto si apprende, gli investigatori stanno cercando di accertare se in quei 22 minuti di ’buco’ la donna abbia potuto consegnare il piccolo a qualcuno. Le uniche certezze sono che la donna ha compiuto un percorso fatto a piedi, dopo aver urtato un furgone con la sua auto nella galleria lungo la A20 Messina-Palermo. La dj ha lasciato la sua auto nella piazzola dell’autostrada qualche centinaio di metri più avanti, per arrivare fino al punto in cui è stata trovata senza vita a circa un km e mezzo di distanza.

Ma quali sono le tre ipotesi investigative dei magistrati che indagano su quanto avvenuto lunedì pomeriggio? La prima è che Viviana Parisi, che si era allontanata da casa dicendo al marito che andava a Milazzo per comprare delle scarpe al figlio, "abbia prima ucciso il figlio e poi si sia suicidata, dopo avere nascosto il cadavere del piccolo". Un’altra ipotesi è che la dj "avesse un appuntamento con qualcuno che poi l’ha uccisa insieme con il figlio Gioele". Infine, la terza ipotesi è che la donna abbia prima consegnato il figlio a qualcuno e poi si sia tolta la vita. Ma a chi potrebbe aver consegnato il bambino?

Secondo i magistrati, la donna "era diretta alla Piramide di Motta d’Affermo" ma potrebbe essere uscita per errore a Sant’Agata di Militello. Quindi, rientrata in autostrada, avrebbe avuto un lieve incidente. Subito dopo sarebbe scesa a Caronia, dopo la galleria, e lì "potrebbe essersi uccisa dopo avere tolto la vita al piccolo". Ma non è esclusa neppure l’ipotesi che ad ucciderla siano stati un branco di cinghiali e mucche. Il cadavere trovato era totalmente sfigurato a causa degli animali selvatici.

Stanno indagando, in particolare, sui 22 minuti di ’buco’ tra l’uscita in autostrada e il successivo rientro. Cosa è successo a Viviana Parisi? E dove è finito il piccolo Gioele? Intanto, sarà eseguita tra domani e martedì l’autopsia sul cadavere di Viviana Parisi disposta dal Procuratore di Patti che coordina l’inchiesta. Gli inquirenti cercano di conoscere le cause di morte della donna.

Intanto, questa mattina alcuni amici del marito di Viviana Parisi, Daniele Mondello, lo hanno raggiunto e parlando con i giornalisti hanno detto di non credere che la donna "si sia uccisa" o "che abbia ucciso Gioele". "Forse qualcuno li ha aggrediti o uccisi" oppure degli animali "li hanno assaliti e ammazzati".

Gli investigatori chiedono aiuto ad eventuali testimoni che possano aver visto la donna con il figlio quando è scomparsa. "Se avete visto qualcosa chiamateci", dicono dalla Squadra mobile. Intanto le ricerche proseguono a ritmo serrato con i cani molecolari, Polizia, Carabinieri e Protezione civile mentre un altro giorno sta per finire e il buio incombe senza avere ritrovato il piccolo Gioele.

Marina Militare, giallo coreografia in cortile a ritmo dance: ballo in divisa impazza sui social

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(Silvia Mancinelli)- Le divise bianche sono schierate per il saluto, in sottofondo però non c’è l’inno d’Italia né quello del Corpo. A sorpresa gli altoparlanti iniziano, piano, a pompare Jerusalema, la canzone dell’estate. La voce di una donna invita ad alzare il volume, mentre un’altra in divisa e berretto fa capolino nel cortile soleggiato a passi di danza. Parte così il video che in queste ore sta facendo il giro dei social, trascinandosi dietro commenti al vetriolo di gente indignata per la "superficialità" dei militari in divisa. La musica nel frattempo viene alzata, come sollecitato dalla voce fuori dal coro, i colleghi della marinaia al centro, dopo un iniziale tentennamento, azzardano i primi passi scomposti di quello che sembra un ballo di gruppo. C’è chi prova in solitaria per non sbagliare e quando partono tutti insieme la poca coordinazione non premia l’improvvisata istruttrice ma un applauso liberatorio alla fine rende giustizia all’impegno.

La Marina Militare sta facendo le opportune verifiche per accertare la veridicità o meno del video che impazza sui social e verificare la provenienza di quella che potrebbe essere una goliardata sfuggita di mano a qualcuno. Incerti anche il luogo e il periodo in cui è stato girato, sicuramente non lontano considerata la canzone scelta per la coreografia, di recente pubblicazione.

Redazione

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