Coronavirus, nuova autocertificazione: cosa cambia (Altre News)

Lombardia, 402 morti in un giorno - Bertolaso: "Sono positivo, vincerò battaglia" - Eccezionale operazione al cuore per paziente positivo - Sequestrati respiratori in partenza per la Grecia - Garante:Revocare subito sciopero benzinai

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Coronavirus, nuova autocertificazione: cosa cambia

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Nuovo modulo per l’autocertificazione e alcuni chiarimenti in linea con il Dpcm pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale. È quanto contiene una circolare inviata ai prefetti dal capo della polizia Franco Gabrielli. Oltre alle informazioni già richieste nella vecchia autocertificazione nel nuovo modulo va indicato l’indirizzo da cui è iniziato lo spostamento e la destinazione. Inoltre tra le esigenze concesse perché lo spostamento sia lecito oltre alle ’comprovate esigenze lavorative’ e ai ’motivi di salute’ sono contemplate ’l’assoluta urgenza per trasferimenti in comune diverso’ o la ’situazione di necessità’ per spostamenti all’interno dello stesso comune.

Nella circolare si precisa che “rientra nello spostamento per comprovate esigenze lavorative il tragitto (anche pendolare) effettuato dal lavoratore dal proprio luogo di residenza, dimora e abitazione al luogo di lavoro”. Inoltre “rientrano nelle esigenze di assoluta urgenza, anche i casi - che si stanno ripetendo con una certa frequenza in questi giorni - in cui l’interessato si stia recando presso grandi infrastrutture del sistema dei trasporti (aeroporti, porti e stazioni ferroviarie) per trasferire propri congiunti alla propria abitazione”. Infine si sottolinea nella circolare che il Dpcm “reca alcune restrizioni riguardanti l’accesso ai pubblici parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici e l’attività ludica e ricreativa all’aperto nonché dell’attività all’aperto” e prevede la chiusura dei negozi di alimenti e bevande situati in porti, aeroporti e stazioni a eccezione degli esercizi che si trovano sulle autostrade.

Coronavirus Lombardia, 402 morti in un giorno

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Aumentano ancora i morti in Lombardia per coronavirus. Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 402, per un totale di 4178 dall’inizio dell’emergenza. "Continuano a crescere in maniera importante, purtroppo questa è una infezione per la quale oggi non c’è una cura e non c’è un vaccino", ha evidenziato l’assessore al Welfare Giulio Gallera nella consueta diretta facebook. I positivi sono 30703, più 1942 rispetto a ieri, mentre le persone ricoverate sono 9711 (+455) e quelle in terapia intensiva 1.194. Tra i dati positivi vi è quello che riguarda le persone dimesse dall’ospedale: sono 6.657, di cui 600 in un solo giorno.

Bertolaso: "Sono positivo al coronavirus, vincerò battaglia"

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"Sono positivo al Covid-19". Lo ha annunciato Guido Bertolaso su Facebook. "Quando ho accettato questo incarico sapevo quali fossero i rischi a cui andavo incontro, ma non potevo non rispondere alla chiamata per il mio Paese - ha spiegato Bertolaso in un post -. Ho qualche linea di febbre, nessun altro sintomo al momento. Sia io che i miei collaboratori più stretti siamo in isolamento e rispetteremo il periodo di quarantena. Continuerò a seguire i lavori dell’ospedale Fiera e coordinerò i lavori nelle Marche. Vincerò anche questa battaglia".

"Guido Bertolaso sta bene, ha un po’ di febbre". E’ il ’bollettino medico’ che il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana fornisce sul suo consulente dopo che è stata diffusa la notizia. Secondo Fontana, Bertolaso ha espresso il desiderio di continuare a lavorare alla realizzazione dell’ospedale covid in Fiera Milano, ma "bisognerà capire se la sua volontà a lavorare da remoto sia realizzabile o dovrà essere sostituito, nel qual caso è chiaro che c’è il rischio di qualche rallentamento perché lui aveva in mano tutta l’evoluzione" del progetto.

"Io con Bertolaso non ho avuto contratti stretti, l’ho visto soltanto domenica scorsa per il sopralluogo dell’ospedale in Fiera, l’ho visto solo due minuti con la mascherina quando ci siamo salutati. Io per ora non torno in quarantena", sottolinea Fontana.

Ma la tabella di marcia per costruire l’Ospedale da campo alla Fiera di Milano non cambia nonostante Bertolaso sia ora in isolamento. I lavori, si apprende da fonti qualificate, non subiranno ritardi. Ieri, Bertolaso, che seguirà i lavori dalla quarantena ed è affiancato da un team che comprende anche il presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, ha detto che i primi moduli dell’ospedale con i 250 posti di terapia intensiva potranno essere aperti entro la fine della settimana prossima e l’idea è quella di arrivare puntuali a questa scadenza

Coronavirus, eccezionale operazione al cuore per paziente positivo

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Un uomo di 60 anni affetto da Coronavirus è stato sottoposto a un intervento di cardiochirurgia dopo essere andato in arresto cardiaco. L’operazione d’urgenza è stata effettuata dall’equipe di terapia intensiva polivalente, terapia intensiva cardiochirurgica e cardiochirurgia, dell’azienda ospedaliera di Alessandria. Il paziente ha manifestato arresto cardiaco a causa di una patologia tromboembolica polmonare massiva correlata all’infezione e all’immobilità.

L’uomo ha presentato all’improvviso una grave instabilità emodinamica con ipotensione severa rapidamente evoluta in arresto cardiocircolatorio, senza risposta alle manovre di rianimazione. L’ecocardiografia eseguita in emergenza al letto del malato evidenziava un’embolia polmonare massiva acuta con un quadro clinico di progressiva instabilità emodinamica, nonostante il trattamento con terapia medica ottimale. L’operazione rappresentava l’unica possibilità per salvargli la vita. Pertanto il paziente è stato sottoposto ad intervento cardiochirurgico di tromboembolectomia polmonare in emergenza direttamente al letto del malato in circolazione extracorporea. "Non sono ancora descritte al mondo al momento attuale esperienze analoghe in pazienti con tali caratteristiche", fa sapere il nosocomio.

Gli staff medici e chirurgici hanno dovuto eseguire l’intervento in condizioni difficili a causa delle necessità di trattare e operare il paziente con i sistemi di protezione richiesti dall’emergenza Covid. "Non ci siamo mai trovati in una situazione di emergenza simile con un paziente così giovane, aveva il cuore fermo e i farmaci non erano più utilizzabili. Per questo abbiamo deciso di intervenire, pur sapendo che era contagiato da coronavirus", spiega all’Adnkronos il dottor Andrea Audo, alla guida dell’equipe di medici che ha effettuato l’operazione.

"Non sapendolo, abbiamo già operato pazienti positivi al coronavirus dall’inizio dell’emergenza. Ma non per una patologia correlata a un arresto cardiaco. Quando sai che sono positivi cerchi di non operarli. Non è stato un intervento estremamente complesso, ma erano molto complesse le condizioni di lavoro: gestire il malato in arresto cardiaco, aprire di corsa il torace con gli scafandri che si appannavano...nemmeno i cinesi hanno mai descritto interventi del genere", evidenzia Audo.

L’equipe era composta da una decina di medici, l’intervento è durato circa 5 ore. "In una situazione del genere, con le poche risorse che abbiamo, si è creato un momento favorevole e ci siamo potuti dedicare a questo paziente. A questo punto, deve vincere solo la sua battaglia con il coronavirus", conclude Audo.

Dopo l’operazione, l’uomo ha ripreso un ritmo cardiaco spontaneo e attualmente presenta discreto compenso emodinamico con necessità di supporto farmacologico e ventilatorio. Il paziente è in lento e progressivo miglioramento. Le sue condizioni vengono descritte come "stabili ma sempre critiche". "Ma lo erano già per la patologia che lo ha portato in rianimazione, una polmonite da Covid", spiega la dottoressa Valeria Bonato del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Alessandria. "Nei prossimi giorni sarà effettuata una valutazione neurologica per valutare eventuali danni a livello cerebrale -spiega all’Adnkronos-. Non si può ancora ritenere fuori pericolo e la prognosi resta riservata".

Coronavirus, sequestrati respiratori in partenza per la Grecia

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I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Ancona, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, nell’ambito dell’esecuzione di uno specifico piano di controlli finalizzato al rispetto dell’ordinanza della protezione civile che fa divieto alle imprese di cedere all’estero determinati dispositivi medici tra cui, in particolare, quelli di ventilazione utilizzati in terapia intensiva, sono riusciti a sequestrare ben 1840 circuiti respiratori, composti da tubo, pallone, valvola e maschera respiratoria, da utilizzare per i pazienti in condizioni critiche.

Le Fiamme Gialle e i doganieri hanno intercettato e sottoposto a controllo un autoarticolato in procinto di imbarcarsi su un traghetto diretto in Grecia che aveva già effettuato i controlli di sicurezza per l’accesso in porto ed era in coda, in attesa di salire sulla motonave. Insospettiti da quanto indicato sulla documentazione commerciale, alla luce delle recenti disposizioni emanate per lo stato di emergenza relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da virus Covid-19, hanno bloccato il camion e hanno proceduto ad un controllo approfondito del carico, riuscendo a individuare le preziose componenti per apparecchiature di terapia intensiva. Il circuito respiratorio rappresenta l’interfaccia diretta con il paziente e, di conseguenza, un elemento chiave dell’intero sistema di anestesia o di ventilazione.

L’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione Civile del 25 febbraio scorso, che vieta la cessione fuori dal territorio nazionale oltre che dei dispositivi di protezione individuale, anche degli strumenti e dei dispositivi per la ventilazione meccanica dei pazienti con patologie respiratorie. I dispositivi sottoposti a sequestro saranno consegnati alla protezione civile per gli aiuti ai presidi ospedalieri italiani.

Il rappresentante legale della società italiana, con sede in provincia di Milano, che ha tentato la vendita di tali componenti ad una società ellenica, è stato denunciato all’autorità’ giudiziaria per violazione dell’art. 650 c.p. per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, che prevede l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro.

L’attività di servizio in argomento, oggetto di uno specifico piano operativo del Comando Provinciale di Ancona e dell’Agenzia delle Dogane del capoluogo dorico, denota lo sforzo operativo che in questo momento di assoluta emergenza la Guardia di Finanza sta profondendo nel contrasto delle condotte illegali e a tutela della sanità pubblica.

Coronavirus, Garante: "Revocare subito sciopero benzinai"

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Revocare immediatamente l’astensione, dandone tempestiva comunicazione anche alla Commissione sugli scioperi nei servizi essenziali. La richiesta arriva dallo stesso Garante che, si legge in una nota, ha appreso oggi, a mezzo stampa, di una chiusura degli impianti di distribuzione carburante a decorrere da domani, 25 marzo 2020, proclamata dalle Segreterie nazionali Faib Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc anisa Confcommercio. "Resta fermo che la Commissione accerterà, in seguito all’eventuale apertura del procedimento di valutazione, ogni altra violazione che dovesse emergere", prosegue.

Il Garante, prosegue la nota, ribadisce "il fermo invito" a tutte le organizzazioni sindacali, fino al 30 marzo 2020, considerato lo stato di emergenza epidemiologica dichiarato sul territorio nazionale, dovuto al diffondersi del virus COVID-2019, "a non effettuare scioperi che coinvolgano i servizi pubblici essenziali, dal momento che essi non farebbero altro che aggravare la condizione dei cittadini".

Redazione

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