Coronavirus, Trump offre aiuti sanitari alla Russia(Altre News)

Telefonata Papa-Merkel: "Coesione e solidarietà in Europa e nel mondo" - Ue verso ok a linee di credito Mes - India, fuga gas in fabbrica: 10 morti

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Coronavirus, Trump offre aiuti sanitari alla Russia

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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha offerto aiuti sanitari alla Russia per combattere la pandemia di coronavirus. Lo ha riferito una nota del Cremlino sul colloquio telefonico tra Trump ed il presidente russo, Vladimir Putin.

Durante il colloquio, precisa il Cremlino, i due presidenti hanno discusso anche del mercato petrolifero mondiale, esprimendo sostegno all’accordo raggiunto a fine aprile tra Paesi Opec e non-Opec. Secondo Trump e Putin, l’intesa ha aiutato a stabilizzare i prezzi.

Nella stessa telefonata Trump ha insistito nel dire che la Cina deve essere coinvolta nei negoziati sul controllo delle armi. Secondo quanto ha reso noto la Casa Bianca, "il presidente Trump ha riaffermato il suo impegno per un effettivo controllo delle armi che comprenda non solo la Russia ma anche la Cina ed è disposto a future discussioni per evitare una costosa corsa alle armi". Pechino ha già dichiarato in precedenza di non essere disposta a partecipare a quelli che in passato sono stati accordi bilaterali tra Usa e Russia, i due Paesi con i maggiori arsenali nucleari.

Telefonata Papa-Merkel: "Coesione e solidarietà in Europa e nel mondo"

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La cancelliera tedesca Angela Merkel ha avuto oggi un colloquio telefonico con Papa Francesco. Lo ha reso noto un comunicato della cancelleria, precisando che si è parlato "della situazione umanitaria e della politica globale di fronte alla pandemia del coronavirus e dell’importanza della coesione e della solidarietà in Europa e nel mondo".

"Entrambi si sono espressi a favore di un sostegno ai Paesi più poveri, in particolare di fronte alla pandemia del coronavirus", sottolinea il comunicato. La cancelliera ha poi invitato Papa Francesco a visitare la Germania.

Ue verso ok a linee di credito Mes

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(Tommaso Gallavotti) - L’Eurogruppo si riunirà domani alle 15, ancora una volta in videoconferenza, nel formato ristretto, cioè limitato ai ministri dei Paesi dell’area euro, per finalizzare il lavoro sulle linee di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità destinate ad aiutare i Paesi dell’Eurozona ad affrontare la pandemia di Covid-19.

Le cose, ha riferito un alto funzionario Ue, "stanno andando bene: ci sono ancora dei problemi ma c’è parecchia buona volontà". La fonte è "piuttosto ottimista" sul fatto che l’Eurogruppo "sarà in grado di appoggiare" tutti i documenti relativi, dopodiché gli organi di governo del Mes si riuniranno la prossima settimana per finalizzare il lavoro sulle linee di credito.

Intanto oggi la Commissione ha dichiarato tutti i Paesi dell’area euro idonei ad accedere alle linee. E il debito dell’Italia per Bruxelles è "sostenibile", malgrado i "rischi", perché comunque, dopo il picco del 2020, al 159% del Pil, imboccherà una traiettoria "discendente", che lo porterà in zona 140% nel 2030.

All’ordine del giorno dei ministri delle Finanze ci saranno altri punti più di routine, come la missione in Portogallo nell’ambito del programma post sorveglianza e il documento programmatico di bilancio dell’Austria. E’ prevista anche un’informativa dei ministri dei Paesi del G7 agli altri ministri sulla call del 14 aprile tra i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali. I ministri terranno poi una discussione sulla situazione economica nell’area euro, sulla base delle Previsioni economiche di primavera.

Malgrado l’elevata incertezza che le caratterizza, le Previsioni economiche sono "importanti" perché saranno la base di molte discussioni, inclusa quella sul Recovery Fund e il suo legame con l’Mff. Il fondo per la ripresa "non è" un punto all’ordine del giorno dell’Eurogruppo, "ma non sarei sorpreso se qualche ministro decidesse di sollevarlo nel contesto della discussione sulle Previsioni".

Una discussione dedicata al Recovery Fund "avrà luogo più tardi nel corso di questo mese", una volta che la Commissione Europea avrà presentato la sua proposta. Occorrerà vedere quale sarà la proposta della Commissione sul prossimo Mff 2021-27: se sarà ’tradizionale’, allora il ruolo dell’Eurogruppo sarà "zero" e passerà direttamente al Gac e alle altre formazioni del Consiglio competenti. Ma se invece avrà caratteristiche nuove, che richiedano un accordo intergovernativo o garanzie bilaterali, allora probabilmente dovrà passare dall’Eurogruppo.

L’ultimo punto all’ordine del giorno sarà il Pandemic Crisis Support del Mes, costituito da linee di credito che saranno basate sulle Eccl (Enhanced Conditions Credit Lines), linee che in teoria potrebbero dare accesso alle Omt (Outright Monetary Transactions) della Bce, il cosiddetto ’bazooka’ creato da Mario Draghi e mai usato finora.

L’Eurogruppo ha concordato che le linee, fino ad un ammontare pari al 2% del Pil del Paese richiedente, saranno a disposizione di tutti gli Stati membri, a condizioni standardizzate, cioè a patto che un Paese utilizzi queste linee di credito "per sostenere il finanziamento interno di spese sanitarie dirette e indirette a causa della crisi della Covid-19". La scelta se accedervi o meno spetterà ai singoli Stati.

Per il commissario Paolo Gentiloni, saranno più attraenti per i Paesi che pagano sui mercati interessi più elevati. Le linee dovrebbero essere operative il primo giugno, insieme agli altri due elementi del pacchetto, il piano Sure da 100 mld in sostegno dell’occupazione e il piano della Bei per finanziare le imprese, da 200 mld.

Uno dei nodi da risolvere sarà la durata della disponibilità delle linee di credito: trattandosi di uno strumento che mira ad affrontare la pandemia, una volta che questa sarà finita l’accesso alle linee dovrà essere chiuso. E tra gli Stati "c’è un po’ dibattito" sulle modalità di porre termine all’accesso, mentre la durata dei prestiti e le condizioni "non dovrebbero creare particolari problemi: siamo sulla buona strada per risolverli".

Finora, nessun Paese ha indicato di essere "ansioso" di fare uso delle linee. In ogni caso il timore, diffuso in Italia tra forze politiche di maggioranza e di opposizione, che l’utilizzo delle linee di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità possa essere una sorta di "cavallo di Troika", possa portare cioè all’applicazione alla chetichella di una ferrea condizionalità macroeconomica in un secondo momento, "non è affatto giustificato".

Il timore della possibile applicazione di una rigida condizionalità ex post è giustificato dalla cosiddetta ’sorveglianza aumentata’ (enhanced surveillance), prevista dall’articolo 7 del regolamento 472 del 2013, uno dei due regolamenti del Two Pack, che prevede la possibilità di modificare, in un secondo momento, il Memorandum of Understanding (MoU) che un Paese deve sottoscrivere per accedere alle linee di credito del Mes, che saranno modellate sulle Eccl (Enhanced Conditions Credit Lines).

Si tratta di un tema, ha riconosciuto il funzionario, sul quale l’Italia è "ipersensibile", cosa che per uno straniero "non è sempre facile da capire". In pratica, l’articolo del regolamento del Two Pack prevede che, se le cose vanno male, allora la Commissione può richiedere allo Stato membro di chiedere un programma macroeconomico di aggiustamento.

Per l’alto funzionario, si tratta di un articolo "tautologico", poiché la Commissione Europea può suggerire ad uno Stato "in qualsiasi momento" di chiedere un programma macroeconomico di aggiustamento. E questo a prescindere dalle condizioni delle linee di credito del Mes. Si tratta di un comma che dovrebbe essere inteso come "un memo" all’interno del regolamento.

Le missioni di ’sorveglianza aumentata’ nell’ambito delle linee di credito anti pandemia "si concentrerebbero sulle condizioni contenute nel MoU", che prevedranno l’uso delle risorse per spese sanitarie, dirette e indirette, connesse alla pandemia. Di fatto, il MoU sarà basato sulle spese sanitarie attese che verranno elencate dal Paese richiedente nel Template Response Plan, un documento che domani l’Eurogruppo dovrebbe approvare.

La Commissione, spiega, ha indicato che sarà "impossibile", su una base così ristretta, poter usare il MoU, per chiedere un programma macroeconomico al Paese richiedente. La sorveglianza aumentata sarà "molto, molto leggera" e "probabilmente farà parte del normale processo del semestre europeo e si concentrerà sull’uso dei soldi per spese sanitarie". Pertanto, la preoccupazione "è ingiustificata", secondo il civil servant.

Riguardo alle condizioni poste dall’Olanda, in particolare la definizione delle spese sanitarie "indirette", per alcuni Paesi "è importante che ci sia un reale legame con la sanità", ma "non credo che sia un grande problema per un Paese trovare spese per il 2% del Pil" da effettuare in campo sanitario, in piena pandemia di Covid-19. Per quanto riguarda il programma Sure, l’alto funzionario ha confermato che al primo giugno potrebbero non esserci tutte le garanzie (25 mld di euro) necessarie a sostenere l’emissione delle obbligazioni, tramite le quali la Commissione raccoglierà fondi da girare agli Stati sottoforma di prestiti back-to-back, per 100 mld di euro.

"L’impegno politico per realizzare Sure c’è al 100%", assicura la fonte, ma sono necessari passaggi parlamentari. E, anche se "ogni Paese sta facendo del suo meglio per fare il più velocemente possibile", a causa della pandemia non tutti i Parlamenti funzionano a pieno regime. Pertanto, "è probabile che le garanzie non ci siano tutte entro il primo giugno, non per cattiva volontà ma a causa di ostacoli effettivi".

India, fuga gas in fabbrica: 10 morti, c’è anche una bambina

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Sono 10 le persone morte a causa della fuga di gas stirene in una fabbrica chimica situata nel sud dell’India, nello stato dell’Andhra Pradesh, alla periferia della città costiera di Vishakhapatnam. Tra i morti anche una bambina di otto anni.

Ad aggiornare il bilancio sono state le autorità locali, citate dal Times of India, spiegando che circa cinquemila persone hanno subito gli effetti della fuga dello stirene, una neurotossina in grado di immobilizzare una persona in pochi minuti e che ad alte concentrazioni può risultare letale.

Il chief minister dell’Andhra Pradesh, YS Jaganmohan Reddy, ha annunciato che si recherà nella città di Vishakhapatnam, dove si trova la fabbrica di proprietà della sudcoreana LG Polymers, per verificare la situazione. ’’Si è trattato di un incidente’’, ha detto il capo della polizia locale.

L’incidente è accaduto alle 2.30 di questa mattina (ora locale). Il commissario di polizia Rajeev K Meena ha spiegato che la nuvola di gas tossico si è diffusa in un raggio di almeno tre chilometri attorno alla fabbrica.

La televisione ha mostrato donne e uomini svenuti per la strada, oltre ad animali con la schiuma alla bocca.

La fuga di gas è stata interrotta e sulle cause è stata aperta una inchiesta, ha spiegato Meena. Le autorità locali hanno chiesto ai cittadini di restare a casa e di utilizzare maschere o indumenti per coprirsi il viso nelle zone maggiormente colpite. Inoltre la polizia ha cercato di evacuare il maggior numero di persone possibile vicino alla fabbrica, passando di casa in casa.

La fabbrica era stata chiusa a fine marzo nel rispetto delle misure di lockdown messe in atto dal governo di Nuova Delhi per contenere la diffusione del coronavirus nel Paese, ma aveva riaperto i battenti ieri in seguito alla decisione di allentare le restrizioni.

Redazione

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