Cina: il parco solare galleggiante di Huainan

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Già da tempo la Cina ha iniziato a salutare il carbone, rimuovendo ben 104 impianti solo nel 2017. Quest’operazione è stata messa in atto dal governo per limitare l’inquinamento.

Lo stesso, infatti, si sta impegnando anche a sfruttare le miniere di carbone sostituendole con centrali fotovoltaiche.

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Nella città di Huainan, nella provincia di Anhui, è stato realizzato un parco galleggiante con ben 166.000 pannelli fotovoltaici, proprio dove prima sorgeva un giacimento di carbone, inabissatosi poi in un cratere. Qui, infine, è sorto uno specchio d’acqua profondo 10 metri.

Questo particolare parco fotovoltaico è in grado di produrre 40 megawatt, fornendo energia elettrica a ben 15.000 abitazioni. I buoni risultati ottenuti con questo impianto hanno spinto il governo a progettarne anche altri per i prossimi anni, con cui spera di poter generare una quantità tale di energia elettrica per quasi 100.000 abitanti.

L’impianto di Huainan è stato realizzato dalla Sungrow Power, azienda fornitrice dei sistemi inverter e uno dei leader mondiali nel campo del fotovoltaico. Essa detiene numerosi brevetti per la ricerca e la creazione di diversi sistemi inverter. L’azienda è presente in ben 50 paesi del mondo, in Germania ha una quota di mercato pari al 25%.

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La Sungrow sta insistendo particolarmente sui parchi solari galleggianti, in quanto l’acqua stessa serve a raffreddare i pannelli e ha una grande capacità di riflesso.

Impianti simili a quello cinese sono stati installati anche in Francia, Svizzera, Germania e Gran Bretagna.

I parchi fotovoltaici, a detta di molti ambientalisti, sono una buona soluzione per sfruttare terreni in disuso e strutture abbandonate, senza andare a occupare terreni destinati all’agricoltura o ad altre attività. Insomma, si sfrutterebbero luoghi già esistenti senza dover creare necessariamente appositi spazi.

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Questi impianti permetterebbero di sfruttare energia elettrica a impatto 0 e di destinare altri spazi all’agricoltura, riuscendo a sfamare gran parte della popolazione mondiale senza alcun limite.

In questo modo si risolverebbero molte problematiche che attualmente affliggono il nostro pianeta, come la carenza di risorse alimentari e l’effetto serra.

In questo senso la Cina ha già spianato la strada a questa prospettiva e non ha intenzione di fermarsi, cercando di adattarsi sempre più al futuro. Infatti, continua la conversione dei terreni che passano dall’uso agricolo a quello energetico.

Francesco Ambrosio

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